Di Alessandro Urzì, consigliere provinciale de Alto Adige nel cuore – Fratelli d’Italia
Dopo Kompatscher anche Tommasini si faccia un esame di coscienza. Dopo avere reso la Sanità, l’apparato di gestione del comparto più importante dell’Alto Adige, assieme a quello sociale, un terreno di lottizzazione politica esasperato non si stupisca se il sistema va poi allo sfascio.
Kompatscher, il cui partito guida da anni con i risultati che tutti conoscono la sanità, che ha tutti i suoi uomini nei posti guida, non si permetta di puntare l’indice contro gli italiani, perché semmai il problema è il sistema incestuoso ed autoreferenziale ai vertici dei servizi amministrativi che hanno creato assieme ai due partner di maggioranza, Tommasini e Bizzo, espressione di quel Pd che in questi anni ha solo pensato di consolidare posizioni di potere e non ad affrontare i temi, emergenze ed attualità.
Adesso, a pochi mesi dalla fine della legislatura, arrivano le prese di posizioni “vibranti” di Tommasini (ci aspettiamo anche quelle dell’altro alleato di governo provinciale, ossia Roberto Bizzo, fuoriuscito dal Pd per fondare una civica di centro). Scopriamo che dopo anni di supini silenzi ormai tutti si sentono dei cuori di leone.
Sanità, servizi sociali, sono tutti ambiti su cui si misura la qualità di un sistema sociale. La nomina, nei giorni scorsi, alla guida dell’Azienda servizi sociali dell’ex segretaria del Pd alto atesino, Liliana Di Fede, va letta come casuale? Unica candidata, si è giustificato il sindaco Caramaschi, in evidente imbarazzo. Proprio quando nessun altro si candida a posizioni di vertice dell’amministrazione è il caso di preoccuparsi, perché il sistema ha dimostrato di bastare a se stesso, di essere autoreferenziale, di essere lottizzato in modo tanto esasperato da disincentivare anche alla presentazione di una semplice domanda, per rassegnazione, perché “intanto è già tutto deciso e chiaro come andrà”.
Tutta questa polemica sulla sanità si svolge nel giorno in cui la ex senatrice del PD Francesca Puglisi, già legata al senatore del Pd Gianclaudio Bressa, eletto con i voti della Svp lo scorso 4 marzo nel collegio di Bolzano, dopo un lungo travaglio interiore firma un ricchissimo contratto per rappresentare l’operazione simpatia della Provincia di Bolzano verso l’Italia. Anche in questo caso ha partecipato praticamente da sola ad un concorso fantasma, per altro priva di un requisito che solitamente è fondamentale per l’accesso a tutti gli incarichi pubblici e parapubblici in provincia di Bolzano: conoscere bene il tedesco.
Bene, questo è il sistema Alto Adige che manda in cortocircuito il merito e la credibilità.
Poi, caro presidente Kompatscher e cari assessori Tommasini e Bizzo, non lamentatevi con argomenti incredibili, da una parte e dall’altra: per caso, non è che sareste voi ed il vostro sistema incestuoso la causa del male?