Sicurezza, diritti sociali e immigrazione, salute ed autonomie locali. Sono questi gli elementi distintivi che caratterizzano il Documento di economia e finanza regionale (Defr) del Friuli Venezia Giulia che la giunta, su proposta del governatore Massimiliano Fedriga, ha analizzato e approvato. Il provvedimento si articola in diciannove “Missioni”, ossia le funzioni principali perseguite dall’amministrazione utilizzando risorse finanziarie, umane e strumentali ad esse destinati.
Il Defr prende le mosse dal processo di armonizzazione del bilancio regionale così come previsto da una legge nazionale. Il documento anticipa i tempi della programmazione, definendo le prime linee guida dell’azione regionale di governo per l’anno successivo; l’obiettivo è quello di permettere, nella seconda parte dell’anno, una migliore elaborazione nel dettaglio degli interventi.
Dato il recente avvio della nuova legislatura, il Documento si concentra sulle linee di programmazione fondamentali per la nuova amministrazione regionale. Sarà la Nota di aggiornamento che verrà presentata dalla Giunta regionale al Consiglio regionale entro il 15 novembre 2018 ad approfondire puntualmente le politiche regionali e i risultati attesi, le risorse finanziarie disponibili, la programmazione degli enti, agenzie e società partecipate della Regione, il programma statistico regionale.
Il Defr 2019 si suddivide in due parti. La prima descrive, con l’uso di indicatori statistici, il quadro socio economico regionale con le previsioni di crescita dei principali indicatori, in confronto con i rispettivi nazionali. Attenzione è prestata ai numeri del “BES” (Benessere equo e sostenibile) elaborati dalla statistica ufficiale per fornire un quadro puntuale dello stato di salute della popolazione, presenti anche nel DEF nazionale. La seconda parte del documento, invece, descrive le risorse stimate a disposizione della Regione, con la rappresentazione delle entrate previste per l’anno in corso. Inoltre vengono descritte le politiche regionali per singole Missioni di spesa e l’indicazione degli organi responsabili dell’attuazione.
Sulla base delle linee guida verranno redatti i documenti di pianificazione settoriali, mentre con la Nota di aggiornamento – approvata unitamente alla legge finanziaria – saranno ripresi e ulteriormente specificati nel dettaglio gli interventi già pianificati nel Defr. Una volta definite le dotazioni finanziarie, i singoli interventi, con le relative scadenze e l’individuazione dei responsabili della loro attuazione, saranno esplicitati nel Piano della prestazione. L’esecuzione sarà monitorata attraverso i report di controllo di gestione, mentre il ciclo di programmazione si concluderà con la rendicontazione.
Nella seconda parte del Defr sono illustrati i dettagli e le finalità delle 19 “missioni” da adottare nel 2019. Tra di esse figura, ad esempio, quella riguardante le politiche di sicurezza; nei primi mesi del 2019 sarà adottato il Programma regionale di finanziamento del settore, il quale premierà quelle amministrazioni che si sono preoccupate di garantire un più elevato rapporto fra numero degli operatori e degli abitanti; a ciò si aggiunge la valorizzazione della consistenza degli interventi, al fine di supportare l’operatività dei corpi di Polizia locale, garantendo l’attività nell’arco delle 24 ore.
Molto articolata poi la “missione” dedicata alla protezione sociale, che individua interventi a favore delle fasce più fragili della popolazione, quali minori, disabili e anziani. La misura prevede il potenziamento delle scuole dell’infanzia, l’ampliamento dei nidi attraverso l’istituto del convenzionamento per ridurre le liste di attesa. Nell’area della disabilità verrà predisposto un nuovo regolamento che stabilisca nuovi requisiti minimi per autorizzare i servizi semiresidenziali e residenziali, a cui si aggiunge un intervento su alcune misure regionali, quali il Fondo gravissimi e Sla, che verranno unificati alla luce degli orientamenti ministeriali sul tema. Proseguirà poi, per arrivare a regime entro un triennio, il processo di riqualificazione della rete dei servizi residenziali per anziani allo scopo di incrementare i livelli di assistenza, garantire maggiore equità e appropriatezza del servizio. Verranno poi ridefinite le linee strategiche riguardanti gli interventi in materia di immigrazione, ponendo al centro della politica settoriale il contrasto alla clandestinità e quindi una riconsiderazione dell’attuale sistema di accoglienza. In questo ambito, pur mantenendo i principali strumenti operativi quali il Piano triennale e il Programma annuale per l’integrazione delle persone straniere immigrate, i contenuti saranno in parte modificati; di conseguenza le risorse che si renderanno disponibili a seguito della rimodulazione del Programma annuale 2018 verranno impiegate per il potenziamento delle attività di rimpatrio volontario assistito e per una maggiore promozione dei temi riguardanti legalità, educazione civica e parità di genere.
Per la tutela della salute, l’attuale assetto verrà revisionato andando verso una equilibrata distinzione tra i processi delle strutture ospedaliere e quelli del servizio territoriale, che devono comunque mantenere la loro complementarità. Tutto ciò deve avvenire prevedendo un unico punto di governo per la pianificazione, il coordinamento e il controllo del Servizio sanitario regionale e una precisa definizione delle risorse economiche. A ciò si aggiunge una personalizzazione dei percorsi di cura e un riorientamento del sistema di offerta, per differenziare quanto più possibile la risposta ai bisogni di anziani, disabili, minori, persone con problemi di salute mentale e di dipendenza. Inoltre verranno ampliati gli orari di accessibilità agli ambulatori dei Medici di Medicina Generale e si avvierà la medicina di iniziativa al fine di garantire equità di accesso a tutte le fasce di popolazione affette da patologie croniche e fragilità sanitaria e sociale. Infine sarà sperimentato il Fascicolo sanitario elettronico per la gestione in rete dei pazienti.
Nel Defr, la Regione FVG intende definire un nuovo paradigma di politica del lavoro rispetto agli anni della crisi. Pertanto si mirerà alla qualificazione e al sostegno delle persone alla ricerca di un impiego, allo scopo di accrescerne l’occupabilità e di puntare alla riduzione dell’assenza di lavoro in particolare di quella di lunga durata, giovanile e femminile. A tal fine si opererà per rafforzare il modello organizzativo dei servizi pubblici del lavoro regionali attuando azioni di integrazione e collaborazione con le imprese e i soggetti accreditati per i servizi al lavoro. Per le persone con disabilità, saranno intensificati gli interventi di lavori di pubblica utilità, supportando gli inserimenti con esperienze sia formative che lavorative attraverso tirocini personalizzati.
Infine la “missione” riguardante le relazioni con le altre autonomie territoriali e locali prevede la rimozione dell’obbligatorietà di adesione alle Unioni territoriali intercomunali nonché l’abolizione delle forme di penalizzazione attualmente previste. Il nuovo modello delle relazioni istituzionali sarà progettato con la metodologia dell’ascolto, partendo dall’esigenza di fornire adeguati servizi a tutti i cittadini. Inoltre le politiche di sviluppo dell’intero sistema integrato Regione-Autonomie locali saranno annualmente concertate con le UTI e con i comuni che non ne fanno parte. Si svilupperanno politiche di perequazione finanziaria nei confronti degli enti locali.
Le altre missioni che compongono il Defr sono istruzione e diritto allo studio, tutela e valorizzazione dei beni culturali, politiche giovanili sport e tempo libero, turismo, assetto del territorio ed edilizia abitativa, sviluppo sostenibile e tutela del territorio, trasporti e diritto alla mobilità, soccorso civile, sviluppo economico e competitività, agricoltura e politiche agroalimentari, energia e diversificazione delle fonti energetiche, relazioni internazionali.