Nell’incontro con il ministro del Lavoro e Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, è stato dallo stesso confermato l’inserimento nel cosiddetto decreto “Dignità”, una proroga temporale fino al 1 gennaio 2019 riguardo l’obbligo dell’entrata in vigore della fattura elettronica per gli impianti carburante. In sostanza per tutto il 2018 la tradiazionale carta carburanti continuerà ad essere valida ai fini della detrazione dei costi aziendali.
Giusta la soddisfazione di Faib Confesercenti (Federazione dei distributori di carburanti) che ha sottolineato come la proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo della fatturazione elettronica abbia evitato grandi difficoltà ai nostri gestori e agli utenti. «Grazie alle nostre iniziative di mobilitazione e protesta e le pressanti continue e reiterate richieste al Governo – sottolinea Mariano Peraro, presidente provinciale dei benzinai Faib Confesercenti – abbiamo ottenuto un importante risultato, non affatto scontato, fortemente richiesto dalla categoria».
«Ma il problema è solo spostato – dichiara il presidente di Confesercenti Rossi -. L’obbligo di emettere la fattura elettronica applicato a milioni di piccolissime imprese creerà difficoltà enormi e manderà in crisi l’intero sistema costringendo anche le piccolissime imprese a costi aggiuntivi. Bisogna ricordare infatti che mentre i costi per emissione di singola fattura saranno praticamente quasi zero per quelle aziende che emettono decine di migliaia di fatture il costo per ogni singola fattura sarà oneroso per chi di fatture ne emette qualche centinaio».
Per Rossi «in un momento in cui stiamo chiedendo una semplificazione delle centinaia di obblighi burocratici, fiscali, amministrativi che ogni giorno devono affrontare le nostre piccole imprese aggiungere anche questo nuovo onere diventa insopportabile. Sia chiaro nessuna volontà di bloccare il percorso di informatizzazione del sistema fiscale ma attenzione che proseguendo con gli obblighi corriamo il rischio di crearci situazione negative e controproducenti».
Confesercenti Padova sottolinea che il sistema per agevolare l’introduzione della fattura elettronica senza appesantire le piccolissime imprese c’è ed è semplice: «anziché obbligare tutti (imprese, professionisti, lavoratori autonomi ecc.) introduciamo l’obbligo solo per le imprese più grandi (volume d’affari superiore ai 2 milioni di euro) e diamo a tutte le imprese più piccole la possibilità di scegliere se adottare o meno il sistema di fatturazione elettronica. Chi opta per la fatturazione elettronica potrà godere di alcuni vantaggi di natura fiscale (meno controlli, dichiarazioni pre-compilate , ecc.); chi invece opterà per continuare con altre forme (carta, pdf ecc.) non avrà questi vantaggi».
«Credo – conclude Rossi – che vada introdotto il metodo che le imprese (piccole) vanno aiutate attraverso meccanismi che ne agevolino i processi di innovazione non attraverso obblighi e vincoli ma attraverso sistemi di incentivazione. Smettiamola quindi di introdurre l’ennesimo obbligo burocratico e diamo avvio al dialogo e ad incentivazioni. Il tema della semplificazione e della abolizione dei mille obblighi burocratici è molto sentito dalle nostre imprese e sulla questione, a breve, voglio incontrare tutti i parlamentari della nostra provincia».