E’ stato inaugurato il IX corso di perfezionamento Valori identitari e imprenditorialità dell’Università degli Studi di Udine organizzato dal dipartimento Studi umanistici in collaborazione con l’Ente Friuli nel Mondo e la Regione Friuli Venezia Giulia. Si tratta di un’iniziativa formativa destinata a 12 laureati brasiliani e argentini di origine friulane i cui temi cardine sono l’identità, la lingua e la cultura italiana, friulana e l’imprenditorialità.
«Mantenere legami stretti con le nostre comunità friulane nei diversi continenti significa non solo rafforzare i valori identitari e far conoscere le radici del territorio, la sua identità storico, culturale, artistica ed enogastronomica ma significa anche rinsaldare il legame forte con la propria terra d’origine e, rinsaldando queste radici, creare delle opportunità anche di tipo economico – ha affermato l’assessore regionale alle autonomie locali, Pierpaolo Roberti -. La Regione proseguirà a sostenere iniziative come quella appena inaugurata e le associazioni che promuovono i collegamenti con i connazionali residenti all’estero, quali ad esempio l’Ente Friuli nel mondo».
«Le nostre comunità all’estero – ha proseguito Roberti – rappresentano un valore aggiunto per i Paesi in cui si sono insediate e in quest’ottica sono un elemento significativo sia nel richiamare i valori della friulanità e italianità in chiave sociale e culturale sia nella valorizzazione delle competenze e delle potenzialità economiche che esse sono state capace di esprimere in tutti i continenti. Mantenere vivi questi rapporti contribuisce a creare maggiori opportunità anche di natura economica e commerciale per la nostra regione».
All’inaugurazione del corso Valori identitari e imprenditorialità, che rientra nel progetto di ricerca nazionale Firb sullo spazio linguistico delle giovani generazioni di emigrati italiani nel mondo, hanno partecipato il rettore dell’ateneo udinese Alberto Felice De Toni, il presidente dell’Ente Friuli nel mondo Adriano Luci, l’assessore comunale al personale Silvana Olivotto e il direttore del dipartimento Studi umanistici e del patrimonio culturale Andrea Zannini.