Infrastrutture in Emilia Romagna: appena insediatosi alle spalle del ministro alle Infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli, il neo sottosegretario alle Infrastrutture, Michele dell’Orco, ha fatto scattare l’allarme rosso tra gli amministratori della Regione, della provincia di Modena e di sindaci vari.
A fare scattare la preoccupazione le dichiarazioni del neo sottosegretario che punta a ridefinire progetti pronti per la cantierizzazione come la bretella autostradale Campogallaino Sassuolo, o praticamente definiti, come la Cispadana tra Nogarole Rocca e Ferrara. Se per la prima Dell’Orco prevede la pura e semplice bocciatura in quanto «così come è stata progettata non è realizzabile in quanto comporta costi ambientali ed economico troppo elevati e le necessità del comparto della ceramica sono soddisfacibili con altri interventi meno impattanti», per la seconda prevede «un declassamento a strada a scorrimento veloce, meno costosa e meno impattante per il territorio, magari percorribile senza pedaggio».
L’uscita del sottosegretario ha scatenato le reazioni degli amministratori locali, quasi tuti di segno opposto a quella dei nuovi governanti (Dem contro Grillini): il presidente della provincia di Modena, Giancarlo Muzzarelli, ha imbracciato carta e penna per scrivere un’accorata lettera al ministro Toninelli (compagno di partito di Dell’Orco) per ribadire l’importanza delle infrastrutture ed in particola della bretella Campogalliano Sassuolo che nella fase di progettazione esecutiva ha recepito gran parte delle indicazioni pervenute dalle amministrazioni interessate, sollecitandolo a non rallentare un’opera lungamente attesa dalla popolazione locale e dall’economia del distretto cermaico.
Da quest’ultimo un appello accorato, dove Confindustria Ceramica riconferma «la centralità della Bretella Campogalliano – Sassuolo e delle altre infrastrutture al servizio del distretto ceramico, auspicando un veloce accantieramento. L’iter relativo al Raccordo Autostradale ed alle altre opere connesse si è concluso, portando al termine tutti i passaggi richiesti dalla legge: non esiste, in uno Stato di diritto, che alla fine del percorso – dopo anni di dibattito e di analisi – tutto venga rimesso in discussione».
La rappresentanza di categoria in una nota sottolinea l’importanza del distretto ceramico modenese: «dal 2010 ad oggi la produzione dell’industria ceramica italiana è aumentata di 55 milioni di metri quadrati, dei quali 45 milioni nel solo distretto emiliano. Il dato nazionale è importante perché Sassuolo è una piattaforma logistica anche per le produzioni ceramiche realizzate in altre parti d’Italia. L’industria ceramica italiana ha investito negli ultimi 5 anni 1,8 miliardi di euro, 514 dei quali nel solo anno 2017: si tratta di una chiara e tangibile fiducia verso il futuro, finalizzate ad aggiornare il sistema manifatturiero con le più moderne tecnologie e ad aumentare la nostra capacità produttiva».
Il piano di fattibilità realizzato da Auto CS ha studiato i volumi di traffico attuali e futuri: «in una previsione al 2030 l’infrastruttura vedrà il transito di oltre 44.000 veicoli/giorno, il 21% dei quali sono veicoli pesanti. Il raccordo con il sistema autostradale nazionale serve alle industrie ed alle altre attività qui insediate, come anche al territorio inteso nella sua accezione più ampia. L’Associazione ha sviluppato previsioni relative ai volumi. Nel caso di una crescita modesta della produzione media nel decennio del 13,7% – inferiore, quindi, all’1,5% annuo – anche considerando contestualmente l’ipotesi di un forte aumento del traffico su ferrovia di 8 punti percentuali (dai attuali 24, già sopra alla media nazionale, al 32%), il numero di automezzi leggeri e pesanti in transito nel distretto sarebbe comunque destinato a crescere sensibilmente».