Poteva essere una storia di fallimento con un fallimento (Gallox) e un trasferimento fuori provincia (Mariani OMR), con centinaia di lavoratori lasciati a casa. Da un lato, un’azienda in difficoltà (Gallox) che cessa la produzione e licenzia 120 operai, facendo calare il silenzio sul grande stabilimento di via del Garda a Rovereto. Dall’altro, un importante gruppo industriale (Mariani OMR) che in Trentino non trova le condizioni per espandersi e decide di rinunciare alla storica ed ormai angusta sede in Val di Ledro alla volta della pianura bresciana. Invece i due percorsi paralleli di Gallox e Mariani si incrociano nell’autunno 2015 dando vita ad una nuova storia di successo e di lavoro.
Il Gruppo OMR (Officine Meccaniche Rezzatesi), che controlla Mariani, grazie ad un’intensa azione condotta da Provincia di Trento e Trentino Sviluppo non solo decide di non lasciare ma raddoppia: rivede la decisione di abbandonare il Trentino e mette sul piatto 10 milioni di euro di investimenti per la realizzazione di un nuovo stabilimento a Rovereto, proprio laddove un tempo operava Gallox.
Dopo due anni di lavori, gli investimenti nella nuova fabbrica, dove si producono anche le coppe olio delle nuove Alfa Stevio e Giulia, hanno superato i 18 milioni di euro, 12 in macchinari e nuove linee produttive e 6 per la parte edile, e i lavoratori occupati da Mariani sono saliti da 150 a 200. A conclusione del percorso virtuoso, l’inaugurazione della “fabbrica rinata” alla presenza del vicepresidente della Provincia e assessore allo sviluppo economico, Alessandro Olivi, di Marco Bonometti, patron di OMR, Luciano Manzini, amministratore delegato di Mariani Spa, Flavio Tosi, presidente di Trentino Sviluppo, ma anche del sindaco di Rovereto, Francesco Valduga, e del presidente di Confindustria Trento, Enrico Zobele, e di Rino Tarolli, presidente di Dana Italia, uno dei committenti principali di Mariani.
Lo stabilimento di via del Garda 34 a Rovereto si scrolla di dosso l’etichetta di “ex Gallox” e volta pagina: a cinque anni dal fallimento della storica impresa di verniciatura manufatti in alluminio, fondata negli anni Cinquanta, quegli stessi spazi produttivi ripartono con Mariani Spa e il gruppo bresciano OMR, Officine Meccaniche Rezzatesi.
A ripercorrere le tappe più significative di questa vicenda sono stati il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi, il patron di Mariani Marco Bonometti e il presidente di Trentino Sviluppo Flavio Tosi.
«Questa – ha sottolineato Olivi – è una fabbrica che rinasce. Non era scontato, abbiamo trattenuto in Trentino un’industria importante e l’abbiamo stimolata addirittura a raddoppiare di fatto i suoi volumi, sia economici che, in prospettiva, anche occupazionali. Un successo delle politiche industriali di questo territorio che hanno messo a disposizione asset importanti che non si sono esauriti in un immobile produttivo ma hanno interessato anche gli investimenti sulle persone, sulla qualità della produzione e sulla centralità del lavoro».
«Devo ringraziare la lungimiranza, la tenacia e la volontà della Provincia che mi ha convinto a rimanere in Trentino – ha riconosciuto Bonometti – creando le condizioni perché l’azienda potesse continuare a lavorare ma anche immaginare dei percorsi di crescita. Abbiamo spostato le maestranze dalla Val di Ledro a Rovereto e assunto altre 50 persone, ma le nostre prospettive sono di crescere ancora. In questo stabilimento produciamo bracci carreggiata per Dana e i veicoli fuoristrada, ma abbiamo anche iniziato la produzione di coppe olio per Alfa, Chrysler, General Motor, Maserati, portando quindi prodotti innovativi che hanno fatto alzare il livello tecnologico dell’azienda. Il nostro Gruppo sta avendo importanti opportunità sul mercato mondiale e vorremmo riversarle sempre più anche in Trentino». Bonometti ha allargato la sua riflessione anche alla politica: «mi congratulo con la gestione dell’autonomia del Trentino, perché abbiamo potuto trovare rapidità decisionale e chiarezza negli interlocutori. Non così accade in Lombardia che sta diventando sempre meno competitiva».
«Due sono le caratteristiche – ha sottolineato Tosi – che hanno reso possibile questa operazione. Da un lato un nuovo approccio dell’ente pubblico volto ad ascoltare le imprese individuando assieme la migliore soluzione partendo dalle loro necessità specifiche, dall’altro la capacità del territorio di fare sistema mettendo a fattor comune le competenze di imprese, università, centri di ricerca, sistema della formazione e amministrazione locale».
Al termine dei saluti, è intervenuto anche il presidnet edi Confindustria Trento, Enrico Zobele, che complimentandosi con l’operazione Mariani, ha richiamato la Provincia di Trento «ad utilizzare le stesse procedure accelerate anche per tutte le altre aziende attive in Trentino, alcune delle quali sono andate in crisi proprio per un eccesso di lentezza burocratica» ha detto riferendosi alla vicina Aquaspace che ha dovuto interrompere il servizio di depurazione e bonifica di scarti industriali.
Era l’autunno 2015 quando, dopo due anni di infruttuosi tentativi di ampliamento a Tiarno di Sotto, in Val di Ledro, OMR aveva manifestato l’intenzione di trasferire Mariani fuori provincia, presso la propria sede a Rezzato, per continuare a crescere. Di qui la costituzione di una “task force” coordinata da Trentino Sviluppo per trovare una soluzione alternativa sul territorio trentino e la proposta a Mariani di insediarsi nel compendio ex Gallox di Rovereto, divenuto di proprietà pubblica nel 2013 a seguito del fallimento dell’impresa di verniciature. Siglata l’intesa il 13 novembre 2015, sono subito partiti i lavori di riqualificazione del compendio. In appena 20 mesi Trentino Sviluppo, che si è fatta carico dei lavori di ristrutturazione per un valore complessivo di circa 6 milioni di euro, affidati tramite gare d’appalto a tre imprese trentine: Ecoopera di Trento, Festi Lattonerie di Calliano e Inco di Pergine Valsugana.
Suddivise in tre lotti, per un totale di 20.000 metri quadrati, le opere hanno riguardato la bonifica delle coperture in amianto, la sostituzione dei serramenti esistenti e la realizzazione di nuove finestrature e portoni sezionali, il rifacimento della palazzina dei servizi, in cui sono stati ricavati gli spogliatoi e la mensa e infine la costruzione di un capannone prefabbricato con una superficie coperta di 4.800 metri quadrati, adibito per metà a magazzino e per metà a scarico merci.
Ultimati i lavori nel luglio 2017, Mariani ha iniziato a trasferire nello stabilimento roveretano gli impianti tecnologici già operativi bella sede di Ledro ma soprattutto delle nuove linee produttive innovative, del valore di 12 milioni di euro, basate su importanti sistemi di automazione e di connessione dati in tempo reale secondo i principi dell’Industry 4.0.
L’interconnessione tra le macchine e le linee di produzione con il sistema informativo MII (Manufacturing Integration Intelligence) permette di conoscere i dati in tempo reale, garantendo l’integrazione della catena logistica e la gestione remota degli impianti. Un risultato che ha consentito il pieno controllo delle lavorazioni, il monitoraggio dei versamenti di materiale anche a bordo macchina, lo sfruttamento ottimale di tutte le risorse produttive e la diminuzione degli sprechi, riduzione scarti, errori, tempi morti e movimentazioni inutili. La gestione in tempo reale delle giacenze consente inoltre un aumento del livello di servizio reso ai clienti in termini di velocità, puntualità, qualità e completezza nelle consegne. Altro vantaggio è la tracciabilità dei lotti di materia prima, semilavorati e finiti, che porta ad un miglioramento degli standard qualitativi dei prodotti. Il prossimo passo sarà quello dell’automazione spinta dei magazzini e la tracciabilità delle attrezzature di lavorazione tramite l’inserimento dei tag RFID (Radio Frequency IDentification).
Un investimento industriale cospicuo, funzionale alla produzione di componenti per assali in ghisa per mezzi fuoristrada per il partner Dana e coppe olio in alluminio per diversi modelli Fiat e Alfa Romeo, tra cui le nuove Alfa Giulia e Stelvio.
Alle nuove produzioni lavorano già 119 addetti: tra loro dipendenti della sede di Mariani di Ledro, alcuni ex operai Gallox e 17 giovani formatisi come operatori di macchine a controllo numerico tramite gli appositi corsi dell’Agenzia del lavoro provinciale.
Tra sabato 9 e domenica 10 giugno si sono trasferiti dalla Val di Ledro a Rovereto anche gli uffici amministrativi, mentre a Tiarno gli ultimi 78 operai rimasti si preparano per il trasferimento nello stabilimento di Rovereto, che nelle prossime settimane raggiungerà così i 197 addetti, destinati a salire fino a toccare quota 200 superando così il numero di addetti preventivato al momento della firma dell’intesa tra il Gruppo industriale e la Provincia autonoma di Trento.
Determinante, nella scelta di Mariani di fermarsi in Vallagarina, la vicinanza a Polo Meccatronica, l’hub hi-tech di Trentino Sviluppo, già sede di importanti clienti dell’azienda e luogo d’incontro e confronto tra eccellenze e professionalità del mondo della meccanica di precisione e della meccatronica.
Mariani Spa opera dal 1988 nel settore delle lavorazioni meccaniche di precisione per componenti automotive e off-highway, lavorando materiali ferrosi e leghe leggere. OMR, che controlla Mariani, è un gruppo industriale internazionale che conta oltre 3.000 dipendenti nel mondo e un fatturato aggregato di circa 700 milioni di euro. Il core business di OMR – che ha attività anche nel settore sanitario, immobiliare e dei servizi finanziari – è la componentistica per autovetture, veicoli industriali e mezzi movimento terra. I principali clienti sono Ferrari, Fiat Chrysler, Vw Audi, Mercedes, BMW, General Motors, Ford, Renault, Peugeot, Iveco, John Deer, Dana, Caterpillar, Rotax, Piaggio, Same e CNH.
OMR può contare su 10 stabilimenti in Italia (4 in Emilia Romagna, 3 in Lombardia, 1 in Piemonte, 1 in Trentino e 1 in Abruzzo) e 7 all’estero (3 in Brasile, 1 in Nordamerica, 1 in Marocco, 1 in Cina e 1 in India).