La lotta all’inquinamento marino da residui di plastica affligge anche l’alto Adriatico e la regione Friuli Venezia Giulia scende in campo in occasione dell’apertura di “Mare NordEst» in svolgimento a Trieste.
Secondo l’assessore regionale alle autonomie locali Pierpaolo Roberti, «la concomitanza della Giornata mondiale degli oceani conferisce a questa iniziativa un significato di ulteriore rilievo rispetto a un tema, come quello del mare e dei rischi connessi all’inquinamento delle acque, di fronte al quale sono chiamati tutti, dalle istituzioni al singolo cittadino, a intervenire correggendo abitudini e comportamenti scorretti i cui effetti, in termini ambientali, rischiano di pagarli i nostri figli», sostenendo anche l’azione promossa dall’associazione Trieste Sommersa Diving di pulizia dei fondali antistanti Piazza dell’Unità d’Italia.
Roberti, ringraziando gli organizzatori per «l’opera meritoria di aver posto l’attenzione su un argomento tanto attuale quanto rilevante per il futuro dell’ecosistema del pianeta», ha sottolineato come l’inquinamento da plastica «provochi, oltre alla formazione sui nostri mari di vere e proprie isole di rifiuti, anche la presenza invisibile negli oceani di miliardi di microparticelle che entrano nel circolo alimentare contaminando l’organismo umano».
Lo stesso Roberti, che ha anche partecipato ai lavori di “EMODnet” (Open data sul mare per un futuro sostenibile, realizzato da Regione e Ogs), ha rimarcato come il luogo che ospita la manifestazione – la Centrale idrodinamica del Porto vecchio – rappresenti un anello di congiunzione con il prestigioso appuntamento che vedrà, nel 2020, Trieste capitale europea della scienza e che avrà proprio nell’antico scalo la sua sede. Infine, l’assessore ha ricordato il progetto del Parco navale che, una volta realizzato, «a impatto ambientale zero offrirà alla città di Trieste una significativa opportunità di sviluppo economico incrementando ulteriormente il turismo».
Presente all’evento anche l’assessore all’Innovazione del comune di Trieste, Serena Tonel, la quale, ribadendo la vocazione scientifica della città, facendo riferimento alla ricerca ha prefigurato un possibile scenario futuro in cui proprio il mare possa diventare una fonte di economia sostenibile per il territorio.