Trentino, al via l’assestamento “elettorale” da 100 milioni di euro

La Giunta di centro sinistra autonomista appronta la manovrina estiva al bilancio da 5,3 miliardi di euro con i risparmi messi da parte in vista della corsa del 21 ottobre prossimo. Rossi chiede agli assessori e ai capogruppo di maggioranza la lista della spesa. 

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Le elezioni in Trentino del 21 ottobre prossimo si avvicinano e le manovre per arginare una possibile sconfitta da parte del centro sinistra autonomista che governa la provincia di Trento e la regione Trentino Alto Adige sono in pieno svolgimento. Ad iniziare dall’assestamento di bilancio estivo che in Trentino vede disponibili risorse per circa un centinaio di milioni di euro che si andranno ad aggiungere nei prossimi sei mesi ai 5,3 miliardi di euro già presenti nel bilancio dell’Autonomia provinciale.

Soldi sonanti, privi di alcun vincolo di destinazione che il presidente della provincia, l’autonomista Ugo Rossi, vuole giocarsi per tentare la rielezione e per arginare il più possibile la probabile sconfitta della sua maggioranza. Soldi che fanno gola, tanto che Rossi ha già chiesto ai suoi assessori e ai capigruppo della maggioranza uscente di centro sinistra autonomista di stilare la lista della spesa con tutti i rispettivi desideri. C’è da presumere che gran parte di queste risorse andranno spese per alimentare la spesa corrente, in una corsa forsennata ai provvedimenti di marcato sapore clientelare ed elettoralistico, ad iniziare a nuove risorse per il sociale, sgravi fiscali e al rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici locali, da sempre un fortissimo bacino elettorale per la maggioranza uscente.

Di fatto, si assisterà ad una spesa di corto respiro, dove i cento milioni disponibili saranno utilizzati per irrorare a pioggia i vari orticelli del consenso elettorale, evidenziando ancora una volta la scarsa visione programmatoria e di medio lungo termine della maggioranza guidata dall’autonomista Rossi, specie se andranno in porto quei provvedimenti del governo nazionale, come la riduzione della tassazione che Trento vede come il fumo negli occhi, visto che incidono direttamente sul proprio bilancio. Ma in vista di un difficile appuntamento elettorale è meglio dismettere gli abiti della forbicina per indossare quelli della cicala, spendere e spandere piuttosto che investire in un futuro quanto mai incerto per gli amministratori uscenti.