La Camera di commercio di Bolzano rimane un feudo inespugnabile di Michl Ebner, potente ras dell’economia (è al vertice del gruppo Athesia e presente ai vertici di numerose società) e della politica altoatesina (già deputato ed eurodeputato), con la conferma per il terzo mandato quinquennale consecutivo, battendo in larga misura (35 voti) il candidato di rinnovamento proposto da Confcommercio, Walter Amort (che ha ottenuto 11 voti, quelli della sola categoria di appartenenza).
Amort non è riuscito a portare avanti le richieste di rinnovamento al vertice dell’ente camerale, con i settori di agricoltura, turismo e artigianato schierati già in partenza per Ebner, nonostante l’appello di Amort rivolto ai presenti prima della votazione. Al voto, anche gli industriali hanno preferito la continuità al rinnovamento propugnato da Confcommercio.
Appena riconfermato, Ebner ha annunciato il proseguimento e l’ampliamento dell’offerta attuale di servizi per le imprese locali. «In quanto partner dell’economia la Camera di commercio si orienterà nei prossimi anni ancora di più ai bisogni delle imprese altoatesine» ha detto Ebner ribadendo il proseguimento della buona collaborazione della Camera di commercio con le associazioni economiche tedesche e italiane, dell’Euregio in primo luogo, ma anche con Verona e la Baviera.
Dopo il presidente, si è passati all’elezione della giunta camerale. Dopo la dichiarazione programmatica sono stati eletti, sempre a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta, gli altri undici membri della giunta. Si tratta di Federico Giudiceandrea, Barbara Jäger, Martin Haller, Markus Rabanser, Annemarie Kaser, Leo Tiefenthaler, Stefan Pan, Sandro Pellegrini, Elio Pidutti, Manfred Pinzger e Johanna Santa Falser. Tra Pellegrini, Pidutti e Giudiceandrea dovrà essere scelto il vicepresidente.
A votazioni concluse, è toccato al presidente di Confcommercio, Philipp Moser, lanciare il ramoscello d’ulivo al riconfermato Ebner: «prima del voto, ci siamo posizionati in maniera chiara, e altrettanto chiaramente abbiamo espresso quale, secondo noi, dovrebbe essere il futuro orientamento della Camera di commercio. Di questo orientamento rimaniamo convinti ora come prima, e ciò è riconosciuto anche da altre parti dell’economia. Ora bisogna guardare avanti – prosegue Moser -, puntare sulla collaborazione e remare tutti insieme nella stessa direzione. Perché, alla fine, si tratta di fare gli interessi di tutte le 58.000 aziende in Alto Adige, che hanno bisogno delle giuste condizioni quadro per poter continuare ad avere successo, a generare benessere e garantire posti di lavoro».