Animali domestici: cani e gatti generano in Italia un fatturato che supera i due miliardi di euro

Crescita record per le catene specializzate nel settore. Nelle case degli italiani 60 milioni di compagni pelosi.

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Gli animali domestici (cani e gatti per non dire di pesci, uccelli, roditori e altri compagni) generano in Italia un mercato di alimenti ed accessori per animali che vale 2,051 miliardi di euro. Il dato emerge dal rapporto Assalco-Zoomark 2018 diffuso dall’Associazione nazionale tra le imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia.

Le case degli italiani sono abitate da 60 milioni gli animali di cui metà è costituita da pesci, un quarto da uccelli e l’altro quarto si divide ancora a metà tra gatti (7,5 milioni) e cani (7). Un mercato che vede l’Italia al primo posto tra i Paesi europei per numero di pets in rapporto alla popolazione: 50,3 animali ogni 100 abitanti, davanti a Francia (46,5), Polonia (41), Spagna (40,2), Germania (39,8) e Regno Unito (30,3).

Il settore dell’alimentazione industriale, segmento principale della categoria, ha attivato un giro d’affari di 2.051 milioni di euro nel 2017, con un tasso di crescita del +3.8% e superiore a quello del largo consumo confezionato (+2,3% nel 2017). In crescita del +2,4% anche i volumi, con 573.940 tonnellate commercializzate: gli alimenti per gatti da soli valgono più di un miliardo mentre quelli per cani arrivano a 969 milioni. Tutti i principali segmenti (umido, secco, snack & treat) hanno registrato una crescita a valore. In crescita del 7% anche i cosiddetti snack funzionali e fuoripasto (per l’igiene orale o i “premietti”). Nel triennio 2014-17 il comparto si è sviluppato con un tasso di crescita annuo composto pari a +3,6% a valore e +1,6% a volume. Meno performanti gli alimenti per altri animali da compagnia, che nella grande distribuzione valgono 15 milioni di euro (-6,1%) confermando il trend di flessione già registrato lo scorso anno.

Quanto al comparto degli accessori (prodotti per l’igiene, giochi, guinzagli, cucce, ciotole, gabbie, voliere, acquari, tartarughiere e utensileria varia) nel 2017 le vendite sono state stabili in termini di volumi nei supermarket con una leggera flessione del fatturato del -2%, per un totale di circa 72 milioni di euro. Il segmento dei prodotti per l’igiene (shampoo, spazzole, deodoranti) è in crescita anche nel 2017, +15% a valore rispetto al 2016.
Quanto ai canali di vendita, il “grocery” è leader incontrastato con il 55,9% del fatturato complessivo del mercato degli alimenti per cani e gatti (1,14 miliardi) e il 74,4% dei volumi mentre le “catene petshop” (261 milioni di euro) hanno continuato a crescere a due cifre con dinamiche del +17,8% a valore e +17,1% a volume. I “petshop” tradizionali (circa 5.000 punti vendita) rappresentano il principale canale “non grocery” in cui sono distribuiti i prodotti per animali da compagnia in Italia, coprendo solo il 17,3% dei volumi ma generando il 31,3% a valore (642 milioni di euro). Per il terzo anno consecutivo il canale continua a mostrare una crescita del fatturato (+2,1%); in ripresa i volumi che mostrano un incremento di +0,5%.