Viticoltura: la regione Veneto approva sostegni per 16,5 milioni di euro per ristrutturazione e riconversione vigneti

Pan: «vogliamo consolidare il primato enologico della regione incrementando la già buona qualità media».

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vigneto vigneti

Ammontano a poco più di 16 milioni e mezzo di euro i contributi a disposizione dei viticoltori del Veneto previsti per il 2019 dalla Giunta regionale del Veneto per riconversione e reimpianto dei vigneti. L’esecutivo veneto, su proposta dell’assessore all’agricoltura, ha approvato l’apertura del bando, che ora passa al vaglio della terza commissione consiliare e sarà successivamente pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione: le imprese interessate avranno tempo sino al prossimo 30 giugno per presentare domanda ad Avepa per accedere al sostegno pubblico per i costi sostenuti  per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti.

«Il vino è il fiore all’occhiello non solo del settore agroalimentare ma dell’intera economia veneta – sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura, Giuseppe Pan –. La competitività delle nostre cantine e dell’intera filiera vitivinicola nelle produzioni a denominazione d’origine (Doc e Igt) è quindi un obiettivo prioritario per il Veneto. Lo scorso anno il programma di sostegno regionale ha erogato 12,3 milioni di euro di contributi a 918 imprese, accogliendo tutte le domande in graduatoria. Per il prossimo anno ci sono circa 4 milioni di euro in più di finanziamento per chi produce vini di alta qualità ed è già autorizzato all’impianto di nuovi vigneti».

Il programma di sostegno prevede la corresponsione di un contributo in conto capitale per la copertura (sino al 40 %) dei costi sostenuti dagli imprenditori agricoli per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti al fine di aumentare la competitività delle aziende viticole. Gli interventi sono destinate a vigneti atti a produrre vini di qualità (DOC e IGT) e i richiedenti devono essere in possesso delle specifiche autorizzazioni per l’impianto dei vigneti.

Il bando 2019 rappresenta l’ultima possibilità data dalla normativa europea di finanziare impianti effettuati con autorizzazioni derivate dalla conversione dei diritti d’impianto antecedenti il 2015. Per agevolare l’esecuzione delle opere agli agricoltori è concesso un anticipo dell’80% del contributo, previa presentazione di fideiussione.