L’Italia è il secondo produttore al mondo di nocciole. Con il 12% dei volumi globali segue a distanza la Turchia, che detiene il 70% del mercato complessivo. I quantitativi turchi sono tali da dare a questo Paese un peso decisivo nel determinare i prezzi a livello globale prescindendo dalla qualità dell’offerta, non sempre eccellente a livello qualitativo.
«Con il nostro progetto miriamo a sviluppare la produzione italiana, che si attesta a circa 110.000 tonnellate annue, sostenendo l’incremento del 30% delle piantagioni entro il 2025, con superfici in crescita da 70.000 a 90.000 ettari» ha dichiarato Maurizio Sacco, responsabile della divisione interna del Gruppo Ferrero interamente dedicata alla nocciola, Hazelnut Company, in occasione della presentazione del “Progetto nocciola Italia. Un futuro da coltivare insieme” al macfruit di Rimini.
Con l’obiettivo di sviluppare entro il 2025 almeno 20.000 ettari di nuove piantagioni di noccioleto 100% italiane (aumentando del 30% l’attuale superficie), Ferrero si impegna a creare un sistema di sviluppo territoriale, condiviso con tutti gli attori della filiera, attraverso un sostegno agli imprenditori agricoli italiani. In particolare, agli agricoltori viene proposto un percorso costituito da una valorizzazione vivaistica, fondamentale per le garanzie fitosanitarie dei nuovi frutteti, e una qualificazione dei terreni al fine di individuare i migliori areali da destinare a questa nuova filiera.
Non solo: il progetto tiene in considerazione le caratteristiche di tracciabilità e sostenibilità, fondamentali per la valorizzazione delle produzioni, oltre a sostenersi tramite un accordo di filiera, che impegna all’acquisto delle produzioni nel lungo periodo. Ferrero mette a disposizione della filiera il suo bagaglio scientifico e tecnologico e, a tutti gli attori coinvolti, vengono garantiti strumenti tecnologici gratuiti, consulenza ed assistenza tecnica.