Era dal 1998 che un capo dello Stato non si recava all’annuale Adunata nazionale degli Alpini. Anche per questo motivo, Sergio Mattarella è stato accolto calorosamente a Trento alla sfilata di chiusura della 91a adunata delle “penne nere”, che quest’anno si tiene nel centenario dalla fine della Grande guerra e a cent’anni dal passaggio del Trentino Alto Adige dall’Austria all’Italia.
Alla vigilia della sfilata, nella mattinata di domenica, gli organizzatori hanno stimato una presenza in città di oltre 300.000 persone che hanno tramutato il capoluogo in un brulicare di persone festose, canti patriottici e le immancabili libagioni con corollario di problemi sanitari e di ordine igienico, visto che la batteria dei 1.000 wc chimici piazzati nei punti strategici non è stata sufficiente a contenere tutte le necessità corporali, con molti luoghi più o meno appartati trasformati in vespasiani.
Mattarella è stato elogiato dalle migliaia di persone presenti all’Adunata trentina, sia dal palco d’onore della sfilata che al Doss Trento al monumento in memoria di Cesare Battisti che al cimitero cittadino dove riposano i caduti italiani e austriaci della prima guerra mondiale, accompagnato, oltre che dai massimi vertici dell’esercito italiano, anche da una delegazione dei militari austriaci e dal console austriaco di Milano. Appena attivato sulla tribuna d’onore allestita nel cuore dei palazzi dell’Autonomia trentina, le Frecce tricolori hanno effettuato due passaggi con il tradizionale pennacchio tricolore, tra gli applausi della gente.
A fianco del Presidente della Repubblica la padovana presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati e il ministro della difesa uscente Roberta Pinotti, oltre al capo di stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano, e alle autorità locali.
Per un’ Adunata che si è conclusa solo a sera inoltrata con lo sfilamento dei gruppi Ana trentini e il passaggio della “Stecca” da Trento e Milano all’insegna della pace e della tranquillità, è arrivata anche l’ufficializzazione della firma degli attentati dei giorni scorsi alle linee ferroviarie del Brennero e della Valsugana, con la rivendicazione da parte degli anarchici degli incendi alle centraline di controllo del traffico ferroviario e delle scritte ingiuriose nei confronti degli Alpini apparsi sui muri di qualche palazzo cittadino.