A marzo 2018, secondo la stima preliminare realizzata da Istat, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è previsto in crescita dell’1,2% rispetto a febbraio. Nella media del trimestre gennaio-marzo 2018 la produzione ha registrato una variazione nulla nei confronti dei tre mesi precedenti.
L’indice destagionalizzato mensile evidenzia variazioni congiunturali positive in tutti i comparti; aumentano i beni di consumo (+2,5%), l’energia (+1,3%), i beni strumentali (+0,8%) e i beni intermedi (+0,7%). Corretto per gli effetti di calendario, a marzo 2018 l’indice è aumentato in termini tendenziali del 3,6% (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 23 di marzo 2017). Nella media dei primi tre mesi dell’anno la produzione è aumentata del 3,4% su base annua.
Su base annua gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a marzo 2018 variazioni positive in tutti i raggruppamenti; cresce in misura rilevante l’energia (+8,6%), ma aumenti apprezzabili registrano anche i beni strumentali (+3,4%) i beni di consumo (+3,3%) e, in misura più lieve, i beni intermedi (+1,8%).
I settori di attività economica che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+11,9%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+4,6%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+4,2%). Diminuzioni si registrano invece nei settori dell’attività estrattiva (-8,1%) e della fabbricazione di prodotti chimici (-0,4%).
Secondo Paolo Mameli, capo economista di banca Intesa Sanpaolo, «la tendenza si mantiene in territorio espansivo da 20 mesi – cosa che non accadeva da 10 anni – e il miglioramento è diffuso a tutti i settori. Le previsioni sono per un proseguimento d’anno positivo per il settore manifatturiero italiano con positive ricadute sul Pil, anche se gli indici di fiducia delle imprese sono in rallentamento. Ma in prospettiva 2019, lo scenario politico sarà cruciale, soprattutto in merito alle politiche fiscali del prossimo esecutivo».