Monitor dei distretti industriali del Triveneto: il 2017 chiude con export a +3,4%

NordEst motore nazionale dell’export. Sul podio in Trentino Alto Adige (+7,1%) seguito da Friuli venezia Giulia (+6%) e Veneto (+3,6%) Spiccano Metalmeccanica, Filiera della Pelle, Elettrodomestici, Vini, meccatronica e Legno Mobile.

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monitor distretti triveneto

E’ stato pubblicato il Monitor dei distretti industriali del Triveneto, curato dalla direzione studi e ricerche Intesa Sanpaolo, aggiornato al quarto trimestre 2017 che evidenzia la decisa ripartenza per i distretti del Triveneto, con quelli del Trentino Alto Adige in testa per percentuale di crescita.

Nel 2017 i distretti del Triveneto confermano la loro forza propulsiva per la crescita economica del territorio. E’ infatti proseguita la crescita delle esportazioni che dura ininterrotta da 9 anni, e toccando un nuovo massimo storico di 32,1 miliardi di euro e un avanzo commerciale di 20,5 miliardi di euro, che rappresenta circa un terzo del totale distrettuale italiano. Si tratta di una decisa ripartenza dell’export distrettuale triveneto +3,4%, che è andato rinvigorendosi nel IV trimestre del 2017 nella maggior parte dei distretti (+4,2%).

Il nuovo successo dei distretti del Triveneto è stato favorito dalla ripresa della domanda del commercio mondiale, in particolare dei paesi emergenti, e dalla riaffermazione della competitività delle imprese distrettuali nei mercati avanzati europei. La Francia è risultata il mercato con il maggiore incremento (+7% pari a +201,1 milioni di euro) seguita dalla Cina (+17,9% pari a 165,7 milioni), e da Polonia e Russia (entrambe con un incremento di 152,3 milioni di euro). La brillante crescita del mercato russo, che prosegue da 5 trimestri consecutivi (incremento medio nel 2017 del 24,0%) fa ritenere definitivamente archiviata la battuta d’arresto provocata dalla recessione e dalla svalutazione del rublo.

A livello nazionale, il Triveneto si conferma il motore dell’export italiano, ponendosi ad un soffio dal primo della classe, il NordOvest (Lombardia e Piemonte con 31.468,8 milioni di euro), con un volume di export pari a 32.127,6 milioni di euro, ma diventa leader se al Triveneto s’aggiunge l’Emilia Romagna a completamento dell’area NordEst, staccando tutti gli altri con 45.278,8 milioni di euro, doppiando ampiamente il Centro (20.583,6 milioni di euro) e il distanziatissimo Mezzogiorno con soli 7.283,9milioni di euro di esportazioni.

In Veneto brillante ripresa della metalmeccanica e del sistema moda

Sono proprio i distretti veneti che nel 2017 hanno contribuito maggiormente alla crescita dell’export triveneto, con un incremento del +3,6%, pari a +874,3 milioni di euro. In particolare nel 2017 è proseguita la crescita sui mercati esteri delle imprese distrettuali venete, che dopo 31 rialzi trimestrali consecutivi delle esportazioni, sono arrivate ad un nuovo massimo anche in termini di avanzo commerciale (15,9 miliardi di euro), sviluppato principalmente dai distretti della Moda: tra questi primo fra tutti l’Occhialeria di Belluno con un avanzo commerciale di 2,5 miliardi di euro, seguito dalla Concia di Arzignano e dall’Oreficeria di Vicenza, ognuno con 1,2 miliardi di euro di avanzo commerciale.

Brillante la crescita dei distretti veneti delle Metalmeccanica: oltre alla Termomeccanica scaligera (+13,3%) cresciuta soprattutto in Polonia, Germania, Cina e Romania, è stato positivo l’incremento della Meccanica di Vicenza (+3,3%), ottenuto principalmente in Cina, Turchia e Russia, e della Termomeccanica di Padova (+5,8%) soprattutto in Russia, Cina e Regno Unito. Il fattore comune alle imprese operanti in questi distretti è la continua ricerca tecnologica e innovazione di prodotto, senza abbandonare le linee tradizionali ancora richieste nei paesi extra europei, come nel caso delle caldaie e bruciatori.

Buoni gli aumenti delle esportazioni nel 2017 dei distretti veneti del Sistema Moda (+207,7 milioni di euro pari al +1,9%), in accelerazione sostenuta nel quarto trimestre (+5,5%), grazie all’andamento positivo della Concia di Arzignano, della Calzatura di Montebelluna, dell’Oreficeria di Vicenza e delle Calzature del Brenta. Spicca in particolare la Concia di Arzignano (+108,3 milioni di euro) che presenta un trend crescente di lungo periodo delle esportazioni, più elevato rispetto agli altri distretti della concia nazionali. In territorio positivo le variazioni degli altri distretti: Calzatura sportiva di Montebelluna (+6,2), Oreficeria di Vicenza (+3,2%), le Calzature del Brenta (+5,3%). In sostanziale stabilità il distretto della Calzatura veronese, che ha beneficiato della ripresa del mercato russo, mentre in leggera riduzione nella media d’anno i distretti tessili, il Tessile e abbigliamento di Schio-Thiene e Valdagno e il Tessile di Treviso, sebbene in netto recupero nel quarto trimestre. Infine l’Occhialeria di Belluno, migliore distretto italiano per performance di crescita non solo di export ma anche di fatturato e redditività negli ultimi 10 anni, registra un leggero calo delle esportazioni (-0,7%), risentendo delle strategie logistiche dei maggiori gruppi industriali del settore insediati nel distretto.

Corre la filiera del mobile nel Sistema Casa: brillanti gli Elettrodomestici di Treviso con crescita delle esportazioni nel 2017 a doppia cifra (+12,9%) grazie al buon posizionamento nell’alta gamma di prodotto (ottima la crescita su Russia e Stati Uniti), e molto bene anche il Mobile di Treviso. Robusta crescita anche nei distretti dell’Agroalimentare dove spiccano i Vini del Veronese (+5,0%), il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene (+6,9%) e le Carni di Verona (+6,3%).

Il distretto Ittico del Polesine e del veneziano, che iniziamo a monitorare in questa edizione, ha riportato nel 2017 102 milioni di euro di esportazioni a cui contribuiscono in modo eguale il prodotto della pesca e della molluschicoltura e la parte industriale di lavorazione e conservazione, con brillanti crescite in Croazia e Ungheria. Rispetto al 2008 il distretto è cresciuto del 20%.

I Dolci e pasta veronesi hanno invece sofferto un calo delle esportazioni pur mostrando segnali positivi nel quarto trimestre (+4,7 la variazione tendenziale).

I distretti del Trentino Alto Adige decollano grazie a Meccatronica e Agroalimentare

I distretti del Trentino Alto Adige sono cresciti del 7,1% (+240 milioni di euro), tornando così a crescere a un ritmo superiore alla media distrettuale nazionale, grazie all’accelerazione delle esportazioni dei distretti della Metalmeccanica dell’Alto Adige (+15,7%) e di Trento (+9%). Si tratta di distretti fortemente orientati alle tecnologie avanzate che possono contare nelle due province su nuovi centri di ricerca, laboratori avanzati e strutture di supporto creati dalle istituzioni pubbliche locali.

Decisa crescita anche per il sistema Agroalimentare, che a partire da questo numero del monitor dei distretti segue anche l’andamento delle Marmellate e succhi di frutta del Trentino Alto Adige (+9,4% nel 2017) che, insieme alle Mele dell’Alto Adige (+5,5%), compone la filiera regionale della coltivazione e della trasformazione della frutta e delle mele. Brillanti anche le performance dei Vini e distillati di Bolzano (+6,9%) e in ripresa le esportazioni dei Vini e distillati di Trento (+2,8%). Molto bene anche i Salumi dell’Alto Adige (+8,7%), mentre le Mele del Trentino, estremamente affermate nel mercato interno, accusano riduzioni rilevanti nelle esportazioni (-9,4%) anche a causa della carenza di prodotto determinato dalle avverse condizioni climatiche della passata stagione produttiva. Comunque, anche in questo caso si evidenzia la doppia velocità di crescita tra un Alto Adige che corre e un Trentino che arranca.

Nuove brillanti performance per il mobile del Friuli Venezia Giulia

Anche i distretti del Friuli Venezia Giulia hanno segnato una variazione estremamente positiva del 6% pari a +109 milioni di euro. Le migliori performance sui mercati esteri sono arrivate dalla filiera del mobile del Sistema Casa che sviluppa da sola il 52% dell’avanzo commerciale distrettuale regionale.

Brillante l’incremento del distretto più rilevante, il Mobile di Pordenone (+14,8% pari a +98 milioni di euro con forte crescita in Francia, Stati Uniti e Messico e ripresa in Russia). I distretti dell’Agroalimentare sono quelli che nel lungo periodo, rispetto ai picchi del biennio 2007-08, sono riusciti ad accrescere maggiormente le loro esportazioni: in particolare il distretto del Caffè di Trieste che inizia a essere monitorato in questa edizione, ha più che raddoppiato le esportazioni, nonostante il leggero calo del 2017. Molto buona la crescita nel 2017 dei Vini e distillati del Friuli (+5,9%) e del Prosciutto di San Daniele (+6,2%).

Infine viene la Meccanica di Udine e Pordenone, ad alta specializzazione nelle macchine per la metallurgia e nelle lavorazioni di precisione della meccanica generale, il cui risultato negativo delle esportazioni risente del peso di un’importante commessa in Algeria nel 2016 da parte del principale gruppo del distretto. Tuttavia l’esame delle imprese operanti del distretto descrive un buon stato di salute in termini sia di crescita del fatturato tra il 2014 e il 2016 sia di redditività, grazie ad un’alta propensione ai mercati esteri e all’internazionalizzazione.

«Vogliamo dare sempre più voce alle eccellenze del NordEst, di cui i distretti rappresentano una vera e propria forza trainante. La nostra missione è quella di essere banca per l’economia reale al servizio della crescita, che crede e investe nelle imprese e nelle famiglie – ha dichiarato Renzo Simonato, direttore regionale Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige di banca Intesa Sanpaolo -. Nel 2017 la direzione regionale Triveneto ha registrato un aumento delle attività finanziarie pari a 1,8 miliardi, in crescita del 4% rispetto al 2016 e nuove erogazioni a medio e lungo termine a imprese e famiglie per 4,75 miliardi, in crescita del 4,3% rispetto al 2016».