Mentre la politica a livello nazionale traccheggia e ci si prepara sempre più vero lo scenario di nuove elezioni politiche a Parlamento non ancora entrato pienamente in funzione, Confindustria Trento scende in campo per fare il punto della situazione a livello locale, in vista dell’appuntamento con le elezioni regionali/provinciali del prossimo 21 ottobre.
«Tra un Governo nazionale che stenta a formarsi e le elezioni provinciali ormai in vista, il 2018 appare caratterizzato da una lunga campagna elettorale, con il rischio di una prolungata impasse decisionale – afferma Enrico Zobele, presidente di Confindustria Trento nell’editoriale del prossimo numero della rivista di categoria, “Trentino Industriale” -. Basta osservare che negli ultimi sei mesi – come ha scritto Il Sole 24 Ore – il Parlamento ha approvato un solo decreto legge. Altri 339 decreti attuativi sono in attesa, in primis dell’ultima legge di bilancio, con provvedimenti importanti come quelli su privacy, formazione 4.0 e appalti».
«Ci auguriamo che in autunno in Trentino si riesca a formare, in breve tempo, un Governo provinciale capace di dare risposte concrete a imprese e cittadini – prosegue Zobele -. Sono diversi i fronti su cui bisognerà lavorare nei prossimi cinque anni ma, per riportare il nostro territorio su un sentiero di crescita, ne riteniamo prioritari tre: infrastrutture, lavoro e fiscalità».
Il leader degli industriali trentini entra nel dettaglio: «in tema di infrastrutture, il Trentino ha bisogno di riprendere una programmazione degli investimenti in infrastrutture – materiali ed immateriali – per ammodernare la rete viaria ed effettuarne una costante manutenzione. L’opera più importante che sta interessando il Trentino è senza dubbio la ferrovia del Brennero. Ma, oltre al tunnel, il progetto del Brennero offre l’occasione di una riqualificazione urbanistica delle città di Trento e Rovereto grazie alle opere funzionali, a cominciare dall’interramento del tracciato urbano della ferrovia. Sono prioritarie anche le altre opere viarie che le categorie economiche chiedono da tempo: Valdastico, Loppio-Busa, terza corsia dinamica dell’Autostrada del Brennero, messa in sicurezza della circonvallazione di Trento. C’è poi la fibra ottica. La dorsale è stata completata, ma le aziende lamentano difficoltà di accesso al servizio».
Quanto alle politiche attive del lavoro, Zobele afferma come «le aziende ci segnalano una forte difficoltà nel reperimento delle risorse umane, da quelle maggiormente qualificate a quelle con profili di base. Serve maggiore orientamento nelle scuole e verso le famiglie per fare cogliere ai giovani le opportunità che offre il lavoro in azienda. È prima di tutto una questione culturale da affrontare e risolvere, in particolare in Trentino. Inoltre è necessario un potenziamento delle politiche attive del lavoro e dei servizi per l’impiego, per favorire la riqualificazione di chi perde il lavoro e un suo rapido reinserimento».
Infine, il tasto dolente dell’eccessivo peso del fisco gravante sull’impresa: «l’economia sta ripartendo, le imprese stanno investendo. Non sarebbe opportuno appesantire il carico fiscale per le imprese – ribadisce Zobele -. Anzi, ci sarebbe il rischio di un nuovo rallentamento dell’economia. Lo strumento del credito d’imposta risulta particolarmente apprezzato per la sua semplicità ed immediatezza, in particolare per gli investimenti in formazione, welfare aziendale, innovazione e internazionalizzazione».
Come detto, servono scelte chiare, decise e tempestive: «questi alcuni degli obiettivi. Ma, come sa bene chi opera sul mercato, è anche una questione di tempi. Anche la politica dovrebbe cominciare a tenerne conto» chiude Zobele.