Presentata la XXXIV edizione del Festival Internazionale Bolzano Danza

Grandi nomi della danza a Bolzano dal 12 al 27 luglio 2018 tra classico e moderno. 

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La XXXIV edizione del festival Bolzano Danza, in programma dal 12 al 27 luglio 2018 e organizzato dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, si snoda tra grandi nomi della scena mondiale e giovani realtà in una combinazione di stili in linea con l’irrequietezza del presente. Corpi forgiati alla danza, prestanti e inattesi, corpi performativi, esperienze sensoriali e pluridisciplinari si incontrano nel variegato cartellone 2018.

Un Festival, quello firmato dal direttore artistico Emanuele Masi, proiettato sul mondo, aperto al dialogo tra le arti, decisamente contemporaneo e pronto a conquistare nuovi pubblici.

35 rappresentazioni, di cui 6 in prima nazionale, 2 in prima assoluta e 4 coproduzioni compongono il cartellone 2018 ospitato nelle sale del Teatro Comunale, al Museion – Museo di arte contemporanea di Bolzano, in centri nevralgici e parchi cittadini nonché al NOI Techpark, al Laimburg e Renon.

Novità 2018 è la decisione di Emanuele Masi di farsi affiancare da un curatore ospite per l’ideazione degli eventi in esterna. Sarà Michele Di Stefano, coreografo e guida del collettivo mk, Leone d’Argento per l’innovazione alla Biennale di Venezia 2014, il primo ospite. Già conosciuto dal pubblico del festival per il progetto della Museion Media Façade 2014, torna ora in veste di ideatore degli spettacoli “Outdoor” proponendo al pubblico una serie di appuntamenti racchiusi sotto il titolo Vedute/Ansichten. Numerosi artisti dell’ambito performativo italiano quali Roberta Mosca e Canedicoda, Strasse, Maurizio Saiu, Fabrizio Favale, Claudia Castellucci portano così il loro sguardo ‘esterno’ sulla città per tracciarne nuovi confini.

Al Teatro Comunale è invece protagonista la coreografia con nomi altisonanti della scena internazionale: Bill T. Jones, Michael Clark, Ohad Naharin, Helena Waldmann, Eric Gauthier, Marco Goecke, Boris Charmatz, Virginie Brunelle, Roberto Zappalà, Alessandro Sciarroni, Michele Di Stefano, Lali Ayguadé e Dunja Jocic.

L’apertura del Festival, come consuetudine da diverse edizioni, si svolge a Museion giovedì 12 luglio con l’ospitalità del progetto “site specific Argon” firmato dal coreografo Fabrizio Favale in collaborazione con il collettivo multimediale ZimmerFrei. Ogni giovedì durante il festival Argon assumerà nuove sfumature e declinazioni dialogando con gli stati della materia e l’edificio di Museion (12-19-26/07 Museion dalle h. 22).

Le danze in teatro si aprono il 13 luglio (Teatro Comunale h. 21) con l’ospitalità di Bill T. Jones. Con la sua storica compagnia americana presenta due capolavori del suo repertorio che mettono in dialogo il movimento con la musica di Schubert e Mendelssohn eseguita dai Solisti dell’Orchestra Haydn: Story/ e D-Man in the Water.

È un gradito ritorno, invece, quello di Helena Waldmann, la coreografa tedesca attratta dall’attualità e da riflessioni sul presente che in Good Passports Bad Passports indaga – coinvolgendo danzatori, acrobati e amatori scelti in loco – il tema scottante dei confini territoriali e umani (16/07 Teatro Comunale h. 21).

A seguire il debutto assoluto della compagnia di Roberto Zappalà: Liederduett, spettacolo coprodotto da Bolzano Danza. Un lavoro bipartito in cui il coreografo catanese porta in scena quattro danzatori uomini, un controtenore e un pianista per raccontare il primo lutto fratricida – la storia biblica di Caino e Abele – e una possibile redenzione (18/07 Teatro Studio h. 21).

Michele Di Stefano, curatore della sezione OUTDOOR, è anche ospite in Teatro con Bermudas_Tequila Sunrise, prima assoluta e coproduzione del Festival di un lavoro per dieci interpreti ispirato alle teorie del caos. Di Stefano costruisce una scena carica di tensione relazionale, giochi di attrazioni e repulsioni in un assetto scenografico di grande impatto visivo (19/07 Teatro Comunale h. 21).

Per la prima volta a Bolzano Danza, la serba Dunja Jocic, attiva però in Olanda, presenta un inquietante e potente duetto maschile incentrato sulle relazioni claustrofobiche che creano dipendenza: Don’t talk to me in my sleep (20/07 Teatro Studio h. 21).

Attesissimo è il debutto in esclusiva nazionale di 10000 Gestes di Boris Charmatz. Coreografo anticonformista, direttore del Musée de la Danse di Rennes, Charmatz ama stupire con progetti che si interrogano sullo stato mentale e intellettuale della danza oltre che fisico. Da qui muove 10000 Gestes in cui l’autore, capofila della non-danse negli anni ’90, si riconcilia con la storia della post modern dance e con gli impulsi più radicali e violenti dei suoi 17 straordinari interpreti per costruire un’ode all’impermanenza del gesto (23/07 Teatro Comunale h. 21).

Altro artista iconoclasta, lo scozzese Michael Clark, figura di riferimento della danza mondiale sin dagli anni Ottanta approda al Festival. Punk e rock, elegante e trasgressivo Clark sa coniugare gli opposti nel rigore coreografico. Per il suo nuovo tripartito spettacolo to a simple rock’n’roll…song. prende spunto dalla musica e si lascia guidare da Erik Satie, Patti Smith e David Bowie (25/07 Teatro Comunale h. 21).

A distanza di due edizioni, la coreografa catalana Lali Aygudadé torna al Festival con un nuovo quartetto dal titolo iU an Me costruito a partire da una riflessione sulle reazioni umane di fronte a eventi tragici (26/07 Teatro Studio h. 21).

Compagnia associata al Festival, la Gauthier Dance//Theaterhaus Stuttgart sarà ospite regolare per il triennio 2018-2020. Per la serata conclusiva il 27 luglio presenta in Teatro Studio Ballet 102, ironico duetto sulle posture del passo a due per la prima volta in Italia, e in Sala Grande tre attesi debutti. Nel nuovissimo Mixed Bill si annoverano gli omaggi a due icone della danza, Pina Bausch e Louise Lecavalier, rispettivamente firmati da Marco Goecke ed Eric Gauthier, e la creazione della canadese Virginie Brunelle insieme al blockbuster Minus 16 di Ohad Naharin, che non mancherà di far ballare tutti gli spettatori.