Escavatori e bulldozer: nel 2020 mercato mondiale da 1 milione di macchine

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In Italia, le vendite di macchine movimento terra crescono del 16% nel 2017. La ripresa nel prossimo triennio trainata da sostituzione del parco mezzi e nuovi investimenti nel comparto delle costruzioni. 

L’Osservatorio di Samoter, il salone della Fiera di Verona dedicato alle macchine per costruzioni, ha diffuso gli ultimi dati relativi al mercato delle macchine movimento terra, che si prospetta decisamente positivo anche nei prossimi anni, dopo un 2017 che ha registrato una crescita del 16%.

Tra le economie mature, il Nord America si conferma anche nel futuro il mercato di riferimento, con il 9% in più di ordinativi nel 2020, sostenuti da investimenti in costruzioni in aumento del 2,5% annuo di media. L’Europa, grazie ad una crescita media della domanda di macchine movimento terra del 5% tra il 2018 e il 2020 tornerà ai livelli pre-crisi del 2007, con un totale di 205.000 unità. Frenata prevista per il Giappone, con un rallentamento fino ad un +1% delle vendite tra il 2019 e il 2020.

A spingere la ripresa, il rafforzamento del ciclo positivo del comparto delle costruzioni: nel 2017 gli investimenti mondiali hanno toccato i 6.912 miliardi di euro, in aumento del 3,1% sul 2016. Una fase espansiva che continuerà fino al 2020, ad una media ancora superiore al 3%.

Con 13.700 macchine movimento terra vendute, in aumento del 16% sul 2016, per l’Italia il 2017 è stato il quarto anno di crescita consecutivo, dopo il tracollo dell’80% toccato tra il 2008 e 2013. A trainare la progressione positiva nel 2017, oltre la sostituzione del parco mezzi, è l’andamento degli investimenti nel campo delle costruzioni, soprattutto nel residenziale (+1,9%): il segno positivo dei permessi a costruire rilasciati mostra una graduale ripartenza per le nuove abitazioni, anche se rimane fondamentale il capitolo di spesa per la manutenzione e la ristrutturazione degli immobili esistenti.

Deciso recupero anche per le opere pubbliche, spinte dalla crescita dei bandi di gara (+33,1% in valore), dopo un 2016 condizionato dalle incertezze legate al nuovo Codice degli appalti.