Regione Emilia Romagna 3 miliardi di euro per lo sviluppo della provincia di Ferrara

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Bonaccini: «le risorse rientrano nell’ambito del “Patto sul lavoro”».

Un’analisi della strategia e delle azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi definiti e condivisi per dare slancio alla ripresa dell’economia ferrarese: a Ferrara è stato fatto il punto sul “Patto per il lavoro” del territorio Ferrarese, sottoscritto lo scorso 28 febbraio dalla Consulta provinciale dell’economia, un vero e proprio accordo territoriale con cui la regione Emilia-Romagna, la provincia di Ferrara, i comuni del territorio, l’Università di Ferrara e le rappresentanze del mondo socio-economico locale si sono impegnate a condividere obiettivi e responsabilità per rilanciare crescita e occupazione.

Gli obiettivi da raggiungere, le azioni da realizzare e quelle già impostate sono stati presentati dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dall’assessore regionale allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro, Patrizio Bianchi, dal presidente della Provincia, Tiziano Tagliani e dal presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni.

Tra le motivazioni che hanno indotto i protagonisti del Focus ferrarese del Patto a mettere in campo azioni concertate per agganciare al meglio la ripresa vi è la consapevolezza di essere parte di un territorio che cresce (+1,3 nel 2017), ma ancora meno rispetto la media emiliano-romagnola (+1,8 nel 2017); un territorio in cui va affrontato il tema delle connessioni, dell’accessibilità e del digital divide; un territorio, infine, che presenta un invecchiamento della popolazione più accentuato rispetto alla media regionale.

Sei sono gli ambiti di attuazione del Patto siglato il 28 febbraio scorso in Castello Estense, venti aree d’intervento e quattro tavoli operativi, nell’ambito di cinque grandi direttrici progettuali: attrarre investimenti, nascita di nuove imprese e consolidamento di quelle esistenti, snellimento della burocrazia, connessione tra studio e lavoro, infrastrutture e mobilità. Un progetto complessivo per la creazione di un sistema integrato e coeso con la finalità di favorire crescita, sviluppo e occupazione del territorio ferrarese.

Per allineare trend di crescita economica e sociale e per aumentare la capacità competitiva in un’economia destinata sempre più a navigare nel mare aperto della globalizzazione, i firmatari del Patto hanno deciso di partire dall’analisi delle priorità, in una collaborazione istituzionale e territoriale rafforzata e condividendo gli strumenti di programmazione.

In coerenza con principi, obiettivi e linee strategiche regionali, l’accordo sottoscritto a livello provinciale mette sotto la lente d’ingrandimento vocazioni, peculiarità e specializzazioni locali, per mobilitare impegno, volontà e risorse in favore dello sviluppo territoriale in una logica di rete e di alleanze tra territori. Un approccio che ha già prodotto, per esempio, circa 70 milioni nel campo dei beni culturali, fra Meis e progetto Ducato Estense, un miliardo per la ricostruzione post terremoto del maggio 2012, due miliardi d’investimenti per le strade, oltre a 160 milioni per la mobilità sostenibile (ferro e idrovia) e 30 milioni di euro per le infrastrutture digitali.

«Ridurre i divari territoriali e favorire i processi che consentano a tutte le aree di agganciare la crescita economica è l’obiettivo del patto ferrarese – ha detto il presidente, Stefano Bonaccini -. Firmandolo, ci siamo impegnati ad operare per attrarre risorse ed investimenti sul territorio ed aumentarne competitività e occupazione. In questa direzione vanno gli impegni presi in tema di infrastrutture, banda larga, cultura e turismo. Per le infrastrutture stiamo parlando di investimenti che superano i 2 miliardi di euro, tra Cispadana, variante di Argenta e altri interventi autostradali, rafforzamento della linea ferroviaria Ferrara-Bologna, idrovia ed edilizia scolastica. Cui vanno aggiunti gli ulteriori interventi sulla ricostruzione post sisma. Ed è di questi giorni – ha aggiunto il presidente – il bando Fesr che destina oltre 30 milioni alle piccole e medie imprese per rafforzare la competitività e prevede per aziende di alcune aree del ferrarese (Ostellato, Comacchio e Masi Torello) un contributo a fondo perduto fino al 30% più alto rispetto al resto della regione. Per quanto riguarda la cultura – ha proseguito Bonaccini – c’è poi lo stanziamento di 11 milioni per il Teatro Concordia a Portomaggiore, per Sant’Agostino a Comacchio e per Palazzo Prosperi a Ferrara, e l’approvazione da parte del Cipe è avvenuta proprio nei giorni della firma del Patto locale. Nell’ambito degli avvisi pubblici regionali che faremo per promuovere gli investimenti, prevediamo poi un incremento dell’incentivazione per progetti di localizzazione industriale relativi al territorio ferrarese».

«Il “Patto per il Lavoro” – ha dichiarato il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani – costituisce lo strumento per un nuovo sviluppo, una nuova occupazione e una più solida coesione sociale, dopo anni di difficoltà. La mobilitazione congiunta di volontà e risorse, sperimentato attraverso un nuovo modello organizzativo per lo sviluppo economico del territorio e operato in una logica di rete, ha già portato risultati: quasi circa 3,3 miliardi di euro per interventi in cultura e turismo, Interventi in infrastrutture, ricostruzione dell’edilizia privata e produttiva. Tutto ciò sempre ricordando che l’attenzione principale del percorso è concentrata sulla necessità di garantire una buona e piena occupazione. Per questo lavoriamo per aumentare le competenze e la formazione degli studenti e dei lavoratori, per aiutare tutto il tessuto economico del territorio, che è fatto anzitutto di persone».