Da Cooperfidi Trentino prestate nuove garanzie per 21 milioni

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Nel corso dell’esercizio 2017 sono state positivamente deliberate 221 nuove domande. Le garanzie concesse al comparto agricolo rappresentano il 73,8% del totale. Le aziende associate hanno raggiunto il numero di 1317.  

Sono positivi i dati del bilancio 2017 presentati e approvati dai soci di Cooperfidi Trentino convocati per l’assemblea annuale. Anche nell’anno trascorso – ha riferito il presidente Renzo Cescato, affiancato dal direttore Claudio Grassi – la base sociale di Cooperfidi ha confermato di riuscire a misurarsi con un mercato sempre più esigente e selettivo, grazie alla capacità di fare rete, sopperendo in tal modo alle limitate dimensioni delle singole aziende.

Nel corso del 2017 le aziende associate a Cooperfidi hanno raggiunto il numero di 1.317 (più 43). Gli operatori agricoli si confermano il settore quantitativamente più numeroso, con 935 soci, pari al 71% del totale. Le cooperative sono 351, di cui 89 di produzione e lavoro, 77 di consumo, 63 agricole, 57 sociali, 65 di altro tipo. Cooperfidi ha chiuso il bilancio 2017 con un utile di 195.000 euro, rispetto ai 146.000 del 2016.

La prestazione di garanzie collettive dei fidi ha rappresentato anche nel 2017 l’attività principale di Cooperfidi. Nel corso dell’esercizio sono state positivamente deliberate 221 nuove domande di garanzie per un controvalore complessivo di 20,8 milioni, a fronte di finanziamenti per 46,3 milioni di euro. Le garanzie effettivamente perfezionate su finanziamenti concessi dal sistema bancario ammontano a 18,5 milioni a fronte di finanziamenti concessi ai soci per 42,3 milioni. Di queste, le garanzie concesse al settore agricolo, comprendendo quindi sia gli operatori agricoli che le cooperative del comparto, si attestano a 12,9 milioni, a fronte di finanziamenti erogati dalle banche per 33,3 milioni, mentre le garanzie concesse alle cooperative degli altri settori ammontano a 5,6 milioni, a fronte di finanziamenti erogati per 8,9 milioni. Nel 2016, le garanzie perfezionate erano ammontate complessivamente a 19,8 milioni a fronte di finanziamenti per 32,1 milioni. Al 31 dicembre 2017 sono infine presenti 61 garanzie positivamente deliberate da Cooperfidi, ma ancora da perfezionare con le delibere delle banche finanziatrici per 5,5 milioni di euro.

«Si conferma quindi anche per il 2017 – ha commentato Cescato – una buona tenuta dell’attività di garanzia svolta da Cooperfidi, risultato ancor più apprezzabile se messo in relazione alla contrazione del credito bancario alla piccola-media impresa e, anche, all’andamento generale dei confidi italiani, che registrano contrazioni anche elevate a livello di garanzie erogate».

Le garanzie concesse al comparto agricolo – operatori e cooperative – rappresentano il 73,8% del totale garanzie, mentre il restante 26% si riferisce a finanziamenti concessi a cooperative di consumo (6,4%) e a cooperative di lavoro, servizi, sociali e di abitazione per il 19,8%. Per quanto riguarda la ripartizione delle garanzie per forma tecnica, rimane preponderante il credito a medio-lungo termine con il 77% del totale degli affidamenti garantiti. La distribuzione delle garanzie richieste dai soci di Cooperfidi tra gli istituti di credito convenzionati continua a privilegiare il sistema del credito cooperativo, che supera a fine 2017 il 95% del totale garanzie collettive dei fidi.

Con l’iscrizione all’Albo degli intermediari finanziari, prevista dalla riforma del Titolo V del Testo Unico Bancario, Cooperfidi è abilitata a svolgere le attività riservate agli intermediari finanziari ordinari, quali prestiti diretti e garanzie commerciali ai soci. Avvalendosi di mezzi propri, la cooperativa ha erogato nel corso del 2017 nuovi finanziamenti ad aziende associate per complessivi 3,9 milioni. A fine esercizio il totale dei finanziamenti diretti in essere ammontava a poco meno di 15 milioni di euro.

A partire dallo scorso anno Cooperfidi ha introdotto una nuova tipologia di finanziamento diretto (Mutui “Made”), con un plafond di 3 milioni, riservato alle cooperative di produzione e lavoro, sociali e servizi, coprendo pertanto anche questo settore della cooperazione trentina. Vista la limitatezza delle risorse disponibili, i mutui diretti vengono concessi secondo criteri di merito, premiando i nuovi investimenti, l’innovazione e l’occupazione.

L’attività di concessione di finanziamenti diretti rimane comunque prevalentemente utilizzata dal comparto cooperativo del consumo. Cooperfidi ha in essere dal 2011 una convenzione con il Sait al fine di erogare mutui con mezzi propri a Famiglie Cooperative che presentino piani di sviluppo validati dal Consorzio. I mutui vengono concessi a tassi agevolati anche grazie al concorso del Sait alla copertura degli interessi. Nel 2017 sono stati erogati nuovi finanziamenti a valere su questa convenzione per 736.500 euro.

Nel mese di gennaio del 2018, il Consiglio di amministrazione ha deliberato un nuovo prodotto di finanziamento diretto riservato alle aziende agricole destinato alla copertura dei danni causati alle strutture, agli impianti e alle colture dagli eventi calamitosi che si sono verificati nei mesi di luglio ed agosto 2017. È stato fissato un plafond di 2 milioni di euro.

Cooperfidi gestisce il Fondo di rotazione immobiliare previsto dalla L. p. 1/2005. Il “Fondo” può considerarsi come un’integrazione dell’attività finanziaria che Cooperfidi svolge a favore dei soci, permettendo il riequilibrio finanziario di società che presentano immobilizzi non sostenibili. Nel corso del 2017 è stato acquisito un immobile a destinazione commerciale a Storo dalla Famiglia Cooperativa Valle del Chiese. L’acquisizione, per un corrispettivo di 1.470.000 euro, è stata effettuata nel rispetto delle previsioni della norma provinciale riguardo le imprese in temporanea difficoltà. Nel febbraio 2018 si è invece concretizzato l’acquisto dell’immobile ad uso trattoria a Villa Lagarina della Cooperativa “La Ruota”, il cui iter era iniziato nel 2017. Cooperfidi continuerà a gestire anche nel 2018 in modo attivo il patrimonio immobiliare del Fondo, cercando un pieno utilizzo degli immobili e procedendo, dove possibile, a dismissioni che permettano il riutilizzo delle risorse.