Dividendo di 1,836 euro per azione in pagamento dal 30 aprile. Oltre un miliardo di erogazioni a famiglie e imprese, 26.000 nuovi clienti.
L’assemblea degli azionisti di Crédit Agricole FriulAdria, svoltasi al Teatro Comunale di Pordenone, alla presenza di circa 500 soci della banca, ha approvato il bilancio 2017. Ai lavori dell’assemblea hanno assistito, tra gli altri, il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani, il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, il presidente della Camera di commercio di Pordenone, Giovanni Pavan, il presidente di Unioncamere Veneto, Mario Pozza, la presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, il presidente di Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini, gli imprenditori Giovanni Fantoni, Armando Cimolai ed Edoardo Roncadin.
La riunione assembleare è stata introdotta dalla presidente Chiara Mio che ha presentato agli azionisti il neodirettore generale Carlo Piana (subentrato dal 1 marzo 2018 a Roberto Ghisellini). A seguire, ha preso la parola Giampiero Maioli, senior country officer di Crédit Agricole in Italia per un focus sul Gruppo, recentemente rafforzatosi grazie alle acquisizioni delle casse di risparmio di Cesena, Rimini e San Miniato.
«Nel 2017 – ha spiegato la presidente Mio – la banca ha proseguito nella realizzazione del Piano strategico di gruppo “Ambizione 2020”, lanciato nel 2016, che prevede la costruzione di un posizionamento distintivo nel mercato di riferimento caratterizzato dalla centralità del cliente, da un modello di servizio multicanale, dall’innovazione digitale e da investimenti in persone e tecnologie evolute».
Venendo ai risultati, il direttore generale Carlo Piana ha evidenziato l’utile netto di 50 milioni di euro conseguito dalla banca nel 2017, in crescita del 35,5% rispetto all’anno precedente: si tratta in assoluto di uno dei migliori risultati di sempre. «Da anni questa banca si distingue perché continua a generare redditività in modo trasparente e durevole – ha detto Piana –. I risultati molto positivi ottenuti nel 2017 sotto l’efficace guida di Roberto Ghisellini confermano i buoni fondamentali dell’istituto e la qualità delle persone che vi lavorano. Raccolgo il testimone della direzione con entusiasmo e fiducia nelle ulteriori potenzialità di questa squadra».
Per effetto di tale risultato il dividendo unitario che verrà proposto agli oltre 16.000 soci della banca è di 1,836 euro (in crescita del 35,5% rispetto al dividendo di 1,355 euro dell’anno precedente) e il rendimento dell’azione nel 2017 si attesta al 4,13% (era 3,04% nel 2016). Lo stacco del dividendo è previsto il 24 aprile e il pagamento a partire dal prossimo 30 aprile.
I ricavi (proventi operativi netti) sono pari a 315 milioni, in significativo aumento rispetto allo scorso anno (+3,2%). Tale indicatore è frutto dell’attività di gestione, intermediazione e consulenza. Il risultato della gestione operativa è di 126 milioni, con gli oneri operativi a 189 milioni, in diminuzione di quasi il 3%. Le rettifiche di valore nette su crediti si attestano a 46 milioni, in calo dell’11%. La qualità dell’attivo si conferma su buoni livelli: le azioni gestionali messe in atto, hanno permesso di ridurre lo stock di deteriorati (-17% a/a), aumentandone il livello delle coperture; in miglioramento l’incidenza delle rettifiche sugli impieghi clientela, a 64 bps.
Al 31 dicembre 2017 i crediti verso la clientela ammontano a 7.187 milioni di euro, in crescita del 5,4% rispetto allo scorso anno soprattutto per effetto dello sviluppo dei mutui casa e dei finanziamenti alle imprese. Per i privati in particolare, sono 4.359 i nuovi contratti di mutuo-casa sottoscritti nel corso dell’anno, per un totale di 456 milioni erogati sul territorio (151 milioni in Friuli Venezia Giulia e 305 milioni in Veneto). Nel 2017 la banca ha stipulato in media 17,4 mutui al giorno rispetto ai 14 mutui al giorno del 2016, erogando quasi 3 milioni di nuovo credito al giorno. Sono stati, inoltre, erogati circa 70 milioni di prestiti personali (+26%).
L’attenta valutazione della rischiosità nella concessione del credito non ha pregiudicato la storica vicinanza al mondo delle imprese, soprattutto quelle medio-piccole, a sostegno degli investimenti produttivi e delle esigenze di cassa: 592 milioni di finanziamenti sono stati concessi a questo segmento di clientela (+1%). Dal 2011 sono stati erogati quasi 4 miliardi di nuovi finanziamenti alle aziende del NordEst, in particolare alla piccola e media impresa.
Significativo lo sviluppo nel settore agroalimentare, dove nel 2017 sono stati acquisiti 612 nuovi clienti (416 in Veneto e 196 in Friuli Venezia Giulia) e sono stati erogati finanziamenti per 333 milioni. Complessivamente gli impieghi della banca in questo comparto sono cresciuti di oltre il 10% e ammontano a oltre un miliardo. A testimonianza della fiducia della clientela, nell’ultimo anno Credit Agricole FriulAdria ha visto crescere significativamente le masse amministrate rispetto al 2016 (+11%), sia nella componente di raccolta diretta (attestatasi a 8.041 milioni, +14%) sia nella componente di raccolta indiretta (7.413 milioni, +7%). Negli ultimi 10 anni, malgrado la crisi, le masse amministrate sono cresciute di quasi l’80%; i crediti alla clientela sono aumentati del 75%.
Il patrimonio netto, comprensivo dell’utile d’esercizio dell’anno, si attesta a 731 milioni (+3%). Il CET 1 (Common equity tier 1) Ratio risulta pari a 12,6%, valore in crescita rispetto all’12,3% del 2016 che riafferma la solidità patrimoniale dell’Istituto.
Nel 2017 il valore economico redistribuito ai portatori di interesse della banca (fornitori, dipendenti, azionisti, erario e collettività sotto forma di pagamenti, emolumenti, dividendi, tasse e interventi socio-culturali) è stato di quasi 300 milioni di euro. Per quel che riguarda gli azionisti, dal 2012 si evidenziano dividendi in crescita, con un forte aumento del divario tra il rendimento dell’azione della banca e quello dei titoli di stato.