Per la stagione lirica “OPER.A 20.21” della Fondazione “Haydn” la “Traviata” di Verdi

0
1642

Al Teatro Comunale di Bolzano il nuovo allestimento con la regia del bolzanino Andrea Bernard.

L’affascinante, sorprendente percorso musicale e teatrale tracciato dalla terza edizione di “OPER.A. 20.21”, la stagione d’opera della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, si conclude al Teatro Comunale di Bolzano sabato 21 aprile (ore 20.00) e domenica 22 aprile (ore 17.00) con l’opera lirica più amata in tutto il mondo: “La Traviata”. Il capolavoro di Giuseppe Verdi verrà presentato con la regia del bolzanino Andrea Bernard e la direzione musicale di Sebastiano Rolli alla guida dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento e il Coro Ensemble Vocale Continuum diretto da Luigi Azzolini. Coproduzione Teatro Regio Parma, Teatro Comunale Bologna e Fondazione Haydn di Bolzano e Trento.

Composta su libretto di Francesco Maria Piave e basata sull’opera teatrale “La signora delle camelie”, inserita nella cosiddetta “trilogia popolare” insieme a “Il trovatore” e a “Rigoletto”, “La Traviata” è l’opera verdiana più amata in assoluto: per molti è l’opera lirica per antonomasia. È parte dell’immaginario collettivo universale: chiunque, anche chi ha confidenza occasionale con il teatro musicale, la conosce, anche solo per nome o ne ha sentito almeno una volta le arie più famose e struggenti. Eppure, il suo successo, come è ben noto, non fu immediato: rappresentata la prima volta il 6 marzo 1853 al Teatro La Fenice di Venezia, “La Traviata” fu infatti accolta inizialmente freddamente, sia per il soggetto ritenuto all’epoca scabroso, sia per lo scarso valore degli interpreti; meglio andrà con la ripresa dell’anno successivo al Teatro San Benedetto, sempre a Venezia, grazie a una revisione e a cantanti migliori. La censura si accanì anche successivamente sulla tribolata e scandalosa vicenda amorosa tra Violetta e Alfredo, sino a che non sarebbe entrata appunto nel novero delle opere più amate in assoluto, anzi la più amata.

Il regista bolzanino Andrea Bernard si riallaccia nel suo allestimento al carattere anticonvenzionale e scandaloso del soggetto, e colloca la vicenda dell’opera nel suo contesto sociale. Guardando oltre le appassionate dichiarazioni d’amore, scopre una dipendenza reciproca: Violetta e Alfredo, due persone sole e ambiziose, hanno bisogno l’una dell’altro per riuscire nei loro intenti sociali. E se la protagonista in Verdi muore di tisi, nella lettura odierna questa malattia viene attualizzata con la depressione. Basta dunque un ritocco minimo per rendere “La Traviata” contemporanea, senza tradire minimamente lo spirito del capolavoro di Verdi.

Nato a Bolzano nel 1987, Bernard ha intrapreso i primi passi nel mondo del teatro all’età di 10 anni con la compagnia bolzanina Bricabrac diretta da Giuliana Lanzavecchia. Contemporaneamente agli studi in architettura (laurea nel 2012), ha iniziato a lavorare nel mondo dell’opera, prima come mimo poi come assistente alla regia di Pier Luigi Pizzi, partecipando a più di 20 produzioni in Italia e all’estero. Dal 2014 lavora con registi come Keith Warner, Julia Burbach, Tatjana Gurbaca e Damiano Michieletto. Contemporaneamente prosegue per proprio conto l‘attività di regista e scenografo. Per il Teatro Rainerum di Bolzano allestisce A Midsummer Night’s Dream di Shakespeare e Gli innamorati di Goldoni. Nella stagione 2015/2016 debutta al Teatro Stabile di Bolzano con la regia di Brattaro mon amour, la periferia semiseria di Cagnan. È risultato semifinalista al concorso internazionale “Ring Award 14” di Graz, con il progetto dell’opera Der Freischütz. Nel 2016 è tra i tre finalisti del concorso OperaOggi di Opera Lombardia per la stesura e la messinscena di una nuova opera contemporanea. Nel 2017 torna a Graz come semifinalista al “Ring Award 17” con il progetto dell’opera Don Pasquale. Nel 2016 è il vincitore del prestigioso “European Opera-directing Prize” con il progetto de La Traviata, messa in scena al Festival Verdi di Parma nell’autunno 2017.Al momento sta lavorando a Carmen per OperaDomani di Como e Bregenz Festspiele, La Cenerentola di Rossini in Svizzera, Il viaggio a Reims ad Amsterdam, le riprese di La scala di seta per OperaLombardia e Il Flauto Magico all’Opera di Firenze.

Sebastiano Rolli, nato nel 1975, ha iniziato giovanissimo ad occuparsi di musica con il padre, direttore di coro. Dopo gli studi di musica da camera e composizione presso i Conservatori di Parma e Milano e di drammaturgia musicale con Marcello Conati, ha intrapreso la carriera di direttore d’orchestra, evidenziandosi come uno dei più interessanti interpreti della propria generazione. Numerose le orchestre che ha diretto in produzioni operistiche e sinfoniche: Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Parma, Orchestra Stabile dell’Emilia Romagna Arturo Toscanini, Orchestra Sinfonica di Sanremo, Orchestra Gianandrea Gavazzeni di Brescia, Orchestra Gioacchino Rossini di Pesaro, Orchestra del Teatro Donizetti di Bergamo, Orchestra della Fondazione Arena di Verona, Orchestra Regionale del Veneto, Orchestra del Teatro Regio di Parma, Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra Nazionale Morava, Orchestra Nazionale Slovena, Orchestra Nazionale di Tenerife, Orchestra Martinu.