Trento: il sindaco Andreatta vieta l’accattonaggio in città

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La proposta ha il gradimento dei capigruppo. Iniziativa contro il degrado dilagante, specie nel centro storico della città.

Dopo un lungo tira e molla, anche l’amministrazione comunale di centro sinistra autonomista pare essersene accorta: a Trento il degrado è sempre più diffuso e il problema non riguarda solo le periferie, ma sta dilagando anche nel centro storico, dove non si contano più le proteste dei residenti e le brutture che appaiono sui muri degli edifici (comprese anche quelli delle chiese) in termini di graffiti e residui corporali di ogni genere. Non solo: i cittadini si sentono anche importunati dall’accattonaggio di ogni tipo: da quello posto agli angoli delle strade a quello molesto che pedina i malcapitati con richieste insistenti e spesso minacciose.

Quella che fino poco tempo fa era solo una battaglia solitaria del centro destra, con la maggioranza che faceva a gara a chi derubricava meglio la questione ad inutile allarmismo, a qualunquismo, a facile demagogia, è stata fatta propria anche dal sindaco Alessandro Andreatta che ha preparato un’apposita delibera che innova il regolamento di polizia urbana, dove l’accattonaggio in tutte le sue varie forme sarà vietato su tutto il territorio comunale.

Da parte sua, il Comune per il tramite dell’assessore alle attività sociali, Mariachiara Franzoia, raccomanda ai cittadini di «non fare l’elemosina ai questuanti» anche perché sempre più spesso in città il fenomeno non è ascrivibile a singole persone in stato di effettivo bisogno, ma di una vera e propria struttura organizzata composta in molti casi da persone provenienti dall’Est Europa che, secondo l’assessore Dem, «con fiere e mercati i numeri crescono molto, c’è tanta gente che si muove al traino delle bancarelle. Sono anni che lavoriamo su questo fenomeno e chi dice che lo stiamo facendo per inseguire le destre, mente sapendo di farlo».

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere, con la sinistra che tuona contro il facile demagogismo della maggioranza alla ricerca di un sostengo aggiuntivo tra le fila del centro destra in vista dell’approvazione dell’assestamento di bilancio e con all’orizzonte le elezioni regionali/provinciali del prossimo ottobre, dove anche per la maggioranza comunale è imperativo cercare di arginare l’onda del centro destra che alla scorse politiche ha fatto un inatteso cappotto elettorale.

Dalle fila del centro destra, il vicepresidente del Consiglio comunale, il leghista Vittorio Bridi, si dice soddisfatto a metà: «sono passati oltre due anni da quando abbiamo presentato le prime mozioni su questo tema e da allora ad oggi la situazione è decisamente peggiorata. Sicuramente, il sindaco e la sua maggioranza potevano intervenire ben prima. Poi c’è la questione ancora irrisolta della mancata confisca dei proventi dell’accattonaggio e il mancato intervento contro lo sfruttamento nell’accattonaggio di animali, spesso malnutriti e troppo giovani, tant’è che le associazioni animaliste denunciano l’esistenza di un commercio di cuccioli illegale, in totale carenza del rispetto delle norme sulle certificazioni sanitarie e dei dispositivi anti abbandono contro il randagismo. Quella del sindaco Andreatta e della sua maggioranza di centro sinistra autonomista e solo un mezzo timorosissimo passo nella giusta direzione. Come centro destra lo aiuteremo a completarlo nella giusta direzione».