Nasce CNA NordEst rappresentanza aggregata di piccole e medie imprese di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige

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Anche il settore artigiano “batte” la strada della razionalizzazione della rappresentanza imprenditoriale a livello macroregionale annoverando 28.000 imprese. 

Il motto è “lavorare”, verbo che invita tutti al movimento, a mettersi al servizio del territorio e delle piccole e medie imprese che esprime, ma anche acronimo dei principali temi riguardanti le esigenze delle imprese e della loro rappresentanza interpretata dalla CNA, lavoro, assistenza, visione, organizzazione, ruolo, autonomia, riduzione di costi, energia.

Su questi presupposti nasce CNA NordEst, un coordinamento delle CNA del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e di Alto Adige-Südtirol e Trentino, che aggrega la rappresentanza dell’artigianato oggi esistente nei relativi territori e mette assieme competenze e livelli organizzativi per far fronte ad esigenze comuni del sistema produttivo delle piccole e medie imprese della macroregione.

Il patto è stato sottoscritto dai presidenti delle tre organizzazioni, Alessandro Conte, CNA Veneto, Nello Coppeto, CNA Friuli Venezia Giulia e Claudio Corrarati, CNA-SHV Alto Adige-Südtirol e Trentino, e prevede la costituzione di un Comitato di coordinamento con sede a Venezia, Udine e Bolzano, che avrà un presidente coordinatore, affiancato da un segretario, da un ufficio di presidenza e un ufficio di direzione, che saranno formati rispettivamente dai presidenti e dai direttori delle tre CNA. La gestione delle cariche sarà a turno e il primo mandato tocca al Veneto con Alessandro Conte.

«A fronte di problemi comuni delle realtà produttive, abbiamo da tempo avviato forme di cooperazione soprattutto nei servizi, per mettere in sinergia esperienze e idee che potessero essere patrimonio comune – dicono ad una voce i tre presidenti Conte, Coppeto e Corrarati -. I risultati di questa collaborazione sono stati importanti e ci hanno spinto a fare un ulteriore passo avanti, per ampliare ancora di più il modello di rappresentanza finora realizzato in un processo che porti anche le strutture organizzative della CNA, sia territoriali che regionali, a realizzare forme di aggregazione per meglio rispondere alle esigenze di rappresentanza politico sindacale su un’area vasta come la nostra».

Il Coordinamento CNA NordEst rappresenterà 28.000 imprese, tra cui quelle delle costruzioni spiccano col 20%, seguite da aziende della produzione (metalmeccaniche in testa) al 16%, dell’autotrasporto, 14%, installazione impianti, 12%, servizi alla comunità (autoriparatori e tintolavanderie) all’8% ed agroalimentare al 7%.

Pur nella consapevolezza della diversità dell’assetto istituzionale dei rispettivi territori, con il solo Veneto a statuto ordinario, i vertici delle CNA delle tre regioni ritengono di poter svolgere un ruolo importante per creare le condizioni di contesto favorevoli al consolidamento della ripresa in atto, in particolare agendo assieme in tema di infrastrutture, università e centri ricerca, politiche per lo sviluppo del turismo, politiche di sostegno alle PMI e all’artigianato, ed Europa. Continuerà e crescerà il lavoro già svolto in tema di formazione, ambiente e sicurezza, sul credito e sulla partecipazione ai bandi regionali, nazionali ed europei, con un maggiore presidio sulla programmazione europea.

La bilateralità e la contrattazione sindacale di II livello, che vantano importanti esperienze nelle tre regioni, saranno un ulteriore terreno di sviluppo di un lavoro comune con la diffusione di esperienze e delle migliori esperienze maturate. Sarà costante anche il coordinamento tra le Unioni di mestiere che portano avanti politiche sindacali, formazione e servizi per tutto l’artigianato e del Patronato Epasa-Itaco NordEst.

«Siamo orgogliosi della nostra scelta – dicono Conte, Coppeto e Corrarati – e sentiamo di poter affinare e specializzare, grazie a questa nuova sinergia, la nostra offerta di servizi avanzati di consulenza ed assistenza alle imprese, accompagnandole nelle sfide sempre più impegnative sui terreni dell’innovazione, della qualità dei prodotti, della formazione continua, della maggiore efficienza dei processi produttivi e delle capacità gestionali e manageriali. Un salto di qualità per la nostra organizzazione che favorirà un salto di qualità anche per le imprese che credono in noi».