Alto Adige: rinnovato il contributo per sostenere gli investimenti in innovazione di micro e piccole imprese

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Previsti criteri per assegnazioni più mirate. La soddisfazione delle associazioni di categoria. Corrarati (Cna): «forte apprezzamento per la decisione». Amort (Confcommercio): «bene anche il punteggio per le aziende nelle aree urbane». 

La Giunta provinciale di Bolzano ha approvato un nuovo provvedimento di contributi a fondo perduto per gli investimenti aziendali di microimprese e piccole imprese del territorio che vale 6 milioni di euro. «Con questo bando vogliamo dare impulso alle realtà più piccole per attuare investimenti mirati secondo precisi obiettivi stabiliti dall’amministrazione» ha sottolineato il presidente della Provincia, Arno Kompatscher.

Rispetto al 2017, l’ammontare del finanziamento messo a bando è rimasto invariato, mentre sono stati modificati, insieme ai rappresentanti del mondo economico, i criteri di assegnazione del punteggio per garantire così una destinazione dei fondi sempre più mirata. L’anno scorso la maggior parte dei punti (30) veniva assegnata alle aziende operanti in zone svantaggiate da punto di vista logistico e strutturale, ossia quelle con una disoccupazione superiore al 2% o dove più del 2% delle imprese hanno chiuso i battenti. «Quest’anno daremo invece la priorità al sostegno della digitalizzazione e dell’innovazione. In quest’ottica anche la procedura di candidatura è stata pensata per essere semplice e totalmente gestibile online, al punto che per fare domanda sono necessari pochi minuti», ha aggiunto Kompatscher.

Una delle novità del bando 2018 è la graduatoria separata, con una dotazione di un milione di euro, per le imprese del commercio e dei servizi. Per le aziende operanti nei settori industria e artigianato sono invece confermate le due graduatorie già presenti nel 2017, ciascuna con a disposizione 2,5 milioni di euro, rispettivamente per i soggetti economici fino a 9 dipendenti e per quelli oltre 9 e fino a 49 dipendenti.

Al contributo sono ammessi investimenti di importo compreso fra i 20.000 e i 500.000 euro. Il bando concede un finanziamento pari al 20% dell’investimento complessivo per l’acquisto di software, hardware, arredamenti, veicoli, macchinari, impianti, attrezzature. L’importo massimo erogabile ammonta quindi a 100.000 euro. “In questo modo l’investimento complessivo che ricadrà sul territorio supererà i 30 milioni di euro» ha chiarito Kompatscher. Sono esclusi dal bando gli investimenti sostitutivi e l’acquisto di automezzi, con l’eccezione dei veicoli speciali e di quelli utilizzati dai rappresentanti del commercio e ambulanti. Gli investimenti devono essere attuati nell’arco del 2018 o almeno deve essere stata pagata la caparra.

I progetti d’investimento oggetto della richiesta di finanziamento verranno valutati sulla base di una serie di criteri precisi e predefiniti con l’obiettivo di snellire il più possibile l’iter di candidatura e di valutazione mantenendo un’equa distribuzione dei fondi. Il punteggio massimo assegnabile (30 punti) è destinato ai richiedenti che hanno pianificato investimenti finalizzati all’automazione e alla digitalizzazione dei processi, secondo il principio di “Impresa 4.0” Sono tuttavia escluse dal contributo le richieste provenienti da aziende che beneficiano degli sgravi statali destinati allo stesso scopo (nuova Legge Sabatini). Un ulteriore criterio è quello dell’uso di cubatura esistente che nei 18 mesi precedenti sia rimasta inutilizzata. Ottengono inoltre punti i soggetti destinatari negli ultimi 5 anni di contributi per ricerca e sviluppo. Le attività del commercio al dettaglio ottengono punti invece quando svolgono la propria attività in quartieri o zone periferiche di comuni con più di 10.000 abitanti o svolgono un servizio di vicinato.

10 punti vengono assegnati alle startup e alle aziende di nuova formazione o se la titolare è una donna. Per il criterio di propensione alla crescita vengono assegnati 15 punti, e in esso vengono ricomprese le collaborazioni con altre imprese, la partecipazione a fiere o l’incarico a un export-coach. Punti aggiuntivi vengono assegnati anche a investimenti che preludono a una crescita, ed esempio a seguito di una cooperazione o di una forte tendenza all’internazionalizzazione. Lo stesso vale per le aziende che hanno ottenuto una certificazione come quella ISO, oppure quelle che impiegano apprendisti, o ancora se il titolare o il socio è in possesso di particolari qualificazioni accademiche. Anche la certificazione audit famiglia e lavoro conferisce punti aggiuntivi. I criteri dettagliati per l’assegnazione del punteggio si trovano nelle norme del bando.

Se una delle graduatorie non dovesse esaurire l’intero plafond a disposizione, i fondi potranno essere ripartiti sulle altre graduatorie. In questo modo viene garantito che l’intero finanziamento disponibile venga usufruito. Per questa ragione non è nemmeno previsto un punteggio minimo per l’assegnazione. In caso di equità di punteggio hanno la priorità le aziende che ad esempio nel 2017 non hanno ottenuto alcun contributo o che hanno ottenuto 30 punti per l’obiettivo strategico principale. Le imprese possono presentare la propria candidatura entro il 30 giugno 2018. In seguito verrà redatta la graduatoria e approvata entro la metà di settembre.

CNA-SHV esprime forte apprezzamento per l’approvazione del provvedimento. «Non capita tutti i giorni e in tutte le provincie del resto del Paese – afferma Claudio Corrarati, presidente regionale della CNA-SHV – di assistere alla messa a disposizione di risorse per le micro e piccole aziende, incentivando la digitalizzazione, l’innovazione, l’export, le start-up, l’impiego di apprendisti, quindi i talenti del nostro territorio, e l’audit famiglia-lavoro».

Per quanto riguarda le politiche di aiuto finalizzate a far risultare attrattiva la nostra provincia per le aziende «è bene – prosegue Corrarati – che venga sempre verificata la necessaria ricaduta sul territorio degli investimenti messi a disposizione dall’Amministrazione per evitare che l’Alto Adige venga visto come terra di conquista per le ottime contribuzioni ma poi venga abbandonato quando gli aiuti non sono più disponibili».

Giudizio positivo anche dall’Unione commercio turismo servizi Alto Adige: «di particolare soddisfazione è la valutazione supplementare prevista per le aziende commerciali che si trovino in un contesto specifico o che siano attività del commercio di vicinato – afferma il presidente dell’Unione, Walter Amort -. Questo sostegno è un segnale importante e un chiaro messaggio da parte della Provincia che si intende prendere seriamente lo sviluppo dei nostri centri urbani, paesi e quartieri, con la relativa qualità della vita. Ora le aziende riceveranno punti supplementari anche per l’utilizzo di cubature esistenti, per l’esercizio di commercio al dettaglio nei quartieri o nelle zone periferiche che non comprendano centri storici o urbani con più di 10.000 abitanti oppure per le aziende commerciali classificate come commercio di vicinato».