Nocicoltura: il primato del Veneto minacciato dal “Mal d’inchiostro”

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Contro il nuovo cancro delle piante che attacca in particolare le coltivazioni delle province di Treviso e Rovigo il sostegno della Regione ai 332 produttori che operano su 1.050 ettari. 

La nocicoltura, uno dei primati agricoli del Veneto, è minacciata da una nuova patologia, la Phitophthora. Il batterio-killer, che colpisce radici e colletto delle piante, è in grado di distruggere un intero impianto nell’arco di 2-3 anni, specie se veicolato da acqua di superficie e cattivo drenaggio. A risultarne colpiti sono in particolare i noceti di Treviso e quelli di Rovigo che, con le due relative organizzazioni di produttori (Il Noceto e Nogalba), rappresentano il “core business” del fatturato veneto, pari  a circa 15 milioni di euro.

«La Regione Veneto, insieme al CREA (Consiglio per la ricerca agricola e l’analisi dell’economia agraria), al Centro Nazionale Ricerche e all’Istituto di Biologia Agroalimentare e forestale, ha promosso e  sta sostenendo un progetto di ricerca pluriennale, a vasto spettro, rivolto a  selezionare le piante resistenti a tali avversità e ad individuare i fitotrattamenti più idonei per gli impianti già esistenti – ha annunciato l’assessore regionale all’agricoltura, Giuseppe Pan, incontrando le organizzazioni dei produttori a Mestre -. Il Veneto, con 332 produttori e 1.050 ettari di superficie dedicata alla nocicoltura, è la prima regione in Italia per produzione di noci da frutto. La Regione è in prima fila per difendere, insieme alle organizzazioni dei produttori, questo tipo di coltura particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici. Il progetto di ricerca, è stato condiviso anche dalle altre regioni interessate, approvato su scala nazionale dalla Commissione per le Politiche Agricole e gode del finanziamento ministeriale. Obiettivo del piano è selezionare porta-innesti resistenti alla Phitophthora e individuare i marcatori molecolari da impiegare in campo vivaistico per la selezione precoce di genotipi resistenti o tolleranti al nuovo agente patogeno, nonché al già noto “mal d’inchiostro” che colpisce in particolare il fusto».

La Regione Veneto ha costituito uno specifico tavolo ortofrutticolo regionale insieme alle organizzazioni dei produttori per impostare un piano organico di ricerca, tutela e valorizzazione della nocicoltura e «continuerà – ha assicurato Pan – a fare pressione sul Ministero per dare continuità e potenziare il piano di ricerca, in modo di arrivare a debellare il nuovo “cancro delle noci” e investire in nuove tecniche, a tutela della competitività della nocicoltura specializzata nazionale, e veneta in particolare».

Dinanzi ai coltivatori, Pan ha riaffermato la necessità di «continuare ad investire nella ricerca e nelle produzioni sperimentali perché è lo strumento per valorizzare al meglio i nostri prodotti e il nostro ambiente, tutelare la biodiversità e commercializzare un prodotto di qualità certificata, a forte identità territoriale».