In campo i due schieramenti: quello che fa capo al presidente uscente Lorenz e quella capeggiata dallo “sfidante” Girardi. Entro il 13 aprile vanno depositate le firme.
Da qui al 13 aprile prossimo, data ultima per la presentazione delle firme di candidatura per la composizione del nuovo consiglio di amministrazione di Itas Assicurazioni che scaturirà dall’assemblea dei delegati del 24 aprile, per le due cordate in campo è corsa alla raccolta delle firme necessarie per la presentazione delle liste, ciascuna delle quali deve essere accompagnata dalle firme di almeno 50 dei circa 200 delegati che compongono l’assemblea.
Due le cordate in gioco: quella che fa campo al presidente uscente Fabrizio Lorenz (e al suo vice Giuseppe Consoli), nominato traghettatore dopo la scoperta dello scandalo legato al dimissionato (e rinviato a processo) amministratore delegato Ermanno Grassi, che ha portato anche alle dimissioni del presidente Giovanni Di Benedetto. L’altra è quella che fa capo allo “sfidante” avvocato Andrea Girardi, titolare di un grande studio legale commerciale, già presidente di Autobrennero, sostenuto (si dice) dalla base dei delegati trentini.
La scadenza per il deposito delle firme di supporto è dieci giorni prima della data di svolgimento dell’assemblea. E’ una corsa contro il tempo anche per proporre la rosa per il consiglio di amministrazione. Particolarmente attivo è l’avvocato Girardi che punta con decisione sul fronte altoatesino, con voci insistenti che danno per acquisiti il supporto di Walter Pardatscher, ingegnere libero professionista e amministratore delegato di Autobrennero, e di Elmar Pichler Rolle, già vicesindaco di Bolzano e consigliere provinciale ed ex segretario della Svp. Oltre a questi, della squadra di Girardi farebbero parte anche da esponenti di primo piano dell’economia nazionale e locale, come da Clive Mendes, Franco Cerri, Giulio Tedeschi, Maria Teresa Bernelli, Paolo Vagnone, Sergio Fedrizzi. Più “coperta” la lista che fa capo all’attuale presidente Lorenz, supportata dal suo vice Giuseppe Consoli, che punta in particolare sui delegati esterni al Trentino.
In ogni caso, l’assemblea Itas potrebbe essere “traviata” anche da qualche colpo di scena di origine giudiziaria legate al processo che vede imputato l’ex amministratore delegato Grassi, oltre che da qualche “manina” che cerca di orchestrare l’esito del voto assembleare. Un assaggio si è già avuto a cura dell’ex presidente Di Benedetto, consigliere uscente di Itas Mutua, il quale ha recapitato una lettera ai delegati assembleari per esporre la sua ricostruzione dei fatti che hanno portato alle sue dimissioni del 20 settembre scorso. Una ricostruzione che espone “tradimenti”, ripicche personali, «malcelato assalto alla diligenza», volta faccia, trame più o meno oscure volte a dimissionarlo. Una memoria che pare un attacco rivolto in particolare agli amministratori uscenti più che una sorta di investitura indiretta per i nuovi aspiranti amministratori.
Una cosa è certa: le prossime tre settimane per Itas saranno vissute all’insegna della massima tensione e dei colpi di scena.