Delibera dell’Arera che ha fissato le nuove tariffe in vigore dal 1 aprile fino al 30 giugno per i consumatori domestici. Sulle bollette il costo della materia prima è diventato una componente marginale rispetto agli oneri si sistema e alle tasse.
Dal 1 aprile (e questo non è un classico pesce) le tariffe per l’energia saranno un pochino più basse a seguito della decisione dell’Autorità per l’energia Arera che ha fissato le tariffe dell’elettricità e il metano che varranno per i piccoli consumatori domestici che saranno valide fino al 30 giugno.
Per una famiglia tipo il costo dell’elettricità diminuirà dell’8% e quello del gas del -5,7%. Il taglio è dovuto al calo delle quotazioni sui mercati energetici all’ingrosso. Il nuovo prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 18,98 centesimi di euro per chilowattora, tasse incluse. Il metano invece costerà 72,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse.
Secondo la nota diffusa dall’Arera «il calo dell’elettricità è sostanzialmente legato all’andamento dei prezzi all’ingrosso, stimati in riduzione per il secondo trimestre 2018 (-14% circa il Prezzo Unico Nazionale rispetto alla media del primo trimestre 2018)». Anche se consistente, il calo non compensa i rincari dei trimestri passati: la corrente elettrica la spesa (al lordo delle tasse) per la famiglia-tipo (quella che consuma ogni anno 2.700 chilowattora di corrente con un contatore “basico” da 3 chilowatt) nel periodo tra il 1 luglio 2017 e il 30 giugno 2018 sarà di 533,73 euro, con una variazione del +5,6% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1 luglio 2016 – 30 giugno 2017), con una maggiore spesa di circa 28 euro l’anno. Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo (quella che consuma 1.400 metri cubi di metano) per la bolletta gas sarà di circa 1.042 euro, con una variazione del +1,3% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente a circa 13 euro l’anno.
Sostanzialmente invariati i costi complessivi per la consegna e il dispacciamento dei chilowattora (i costi per mantenere adeguato e in equilibrio il sistema elettrico), mentre sono in leggero aumento nella bolletta i costi pagati dai consumatori per gli oneri generali di sistema (+1,1%), soprattutto per la copertura degli incentivi di prezzo che scontano le tariffe delle imprese a forte consumo di energia. L’autorità Arera ha dovuto ricuperare dalle tariffe quella parte di agevolazioni ai grandissimi consumatori che aveva azzerato nel 2016 ma aveva dovuto poi ripristinare.