Oggetto dell’incontro i principali temi al centro dei rapporti fra Stato e Provincia autonoma. Conzatti: «un incontro all’insegna della franca collaborazione».
Primo, costruttivo incontro fra il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, e la nuova delegazione parlamentare trentina formata quasi interamente da donne e dal centro destra.
Il governatore ha ringraziato gli onorevoli presenti (le senatrici azzurre Donatella Conzatti ed Elena Testor, il senatore frateitalico Andrea De Bertoldi, i deputati leghisti Stefania Segnana, Giulia Zanotelli, Vanessa Cattoi, Maurizio Fugatti, Diego Binelli e l’autonomista Emanuela Rossini) per avere accolto l’invito nonostante le giornate dense di impegni e ha formulato loro un sincero augurio di buon lavoro.
«Il mandato conferito dagli elettori al parlamentare di una provincia autonoma come la nostra – ha sottolineato Rossi – si arricchisce di ulteriori responsabilità, oltre a quelle, di per sé estremamente importanti, che investono ogni membro delle assemblee legislative di Camera e Senato».
Rossi ha espresso la piena disponibilità delle strutture tecniche della Provincia a relazionarsi con gli onorevoli per tutto quanto concerne il confronto istituzionale fra Stato e Provincia, e ha successivamente esposto i temi principali all’ordine del giorno, nel quadro più generale .dei rapporti finanziari, che poggiano su una buona base di partenza ma che vanno sempre monitorati con attenzione.
La delegazione parlamentare ha espresso a sua volta piena consapevolezza delle responsabilità derivanti dalla rappresentanza degli interessi dell’Autonomia speciale a Roma, a prescindere dalle differenti valutazioni politiche, e ha a sua volta assicurato il proprio impegno ad alimentare un proficuo dialogo e una fattiva collaborazione con le autorità provinciali, nell’interesse comune ad un tempo del Paese e di tutti i trentini.
Per la senatrice Donatella Conzatti, «l’incontro è stato all’insegna della più ampia collaborazione e costruttutività tra tutte le parti politiche, specie ora che la pattuglia parlamentare trentina è quasi completamente di colore diverso dalla maggioranza di governo locale. Vedremo di dare il nostro contributo, ma una cosa è sicura: la maggioranza di centro sinistra autonomista che governa il Trentino non può certamente pretendere di avere una gestione esclusiva di questioni come la concessione di Autostrada del Brennero, le infrastrutture di collegamento con il Veneto ad iniziare dal completamento della Valdastico e la messa in sicurezza della Valsugana o le Olimpiadi invernali. Se collaborazione ci deve essere, questa deve essere a tutto tondo, anche in sede locale, evitando quegli episodi di bassa lottizzazione di cui la maggioranza locale è stata protagonista».
La pattuglia parlamentare ha discusso con Rossi di rinnovo della concessione A22 con la metodologia “in house”, del tunnel ferroviario del Brennero e delle tratte di accesso che interessano il Trentino, del mantenimento dei punti nascita presso gli ospedali di valle, delle norme di attuazione sui grandi carnivori, orso e lupo su tutti, e in materia di catasto urbano dei terreni, oltre che sulle fasce di rispetto stradali e del passaggio dallo Stato alla Provincia di una maggiore competenza in fatto di gestione dell’ambiente.
Altro tema fondamentale è stato la definizione dei rapporti economici tra Stato ed Autonomia speciale, in particolare circa il pagamento da parte dello Stato di spettanze della Provincia: sulla base di accordi con lo Stato e delle disposizioni statutarie, sono state riconosciute alla Provincia – e rientrano pertanto nella sua disponibilità finanziaria – le spettanze riferite ai giochi (circa 200 milioni) e alle accise sul riscaldamento (circa 160 milioni). E’ quindi necessario che lo Stato proceda alla esatta quantificazione e al trasferimento di quanto dovuto. E’ altresì necessario che lo Stato – come previsto dallo Statuto – garantisca il rimborso degli oneri arretrati relativi alle funzioni delegate (viabilità statale, motorizzazione civile, collocamento al lavoro, catasto e opere idrauliche) dall’anno 2003 all’anno 2009 (7 anni), quantificati in 350 milioni di euro.