Olimpiadi invernali 2026: il Coni sgambetta Cortina anticipando al Cio la presentazione delle candidature di Milano e Torino

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Zaia: «noi continuiamo a sostenere la nostra candidatura delle Dolomiti Unesco e siamo perfettamente nei termini indicati dal Coni». Sostegno a Cortina di Confturismo Veneto.

Nasce una querelle attorno alle candidature per ospitare le Olimpiadi invernali del 2026 a poche ore della scelta da parte del Coni di anticipare al Cio la candidatura delle solo Tornio e Milano, escludendo quella di Cortina e delle Dolomiti Unesco.

«Non mi stupisce che si parli di Milano e Torino quali candidate a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026, anche perché, al momento, quelle giunte dalle due città sono le uniche manifestazioni d’interesse – cioè la richiesta di un territorio di essere valutato dal Cio – ad essere state formalizzate» dice il governatore del Veneto, Luca Zaia, commentando la comunicazione inviata dal Coni al Cio rispetto alle Olimpiadi invernali 2026. «La data per la presentazione delle manifestazioni d’interesse – ricorda Zaia – è il 31 marzo, e per quella data confermo che sarà presentata la manifestazione d’interesse, con Cortina capofila, del complesso Dolomiti – Unesco a ospitare le Olimpiadi invernali, a 70 anni dallo svolgimento del 1956, e nei termini concordati con i colleghi Presidenti del Trentino, Ugo Rossi, e dell’Alto Adige, Arno Kompatscher».

Sulla questione da rilevare la critica all’operato della Giunta veneta da parte del deputato bellunese Dem, Roger De Menech: «paghiamo una scelta fatta in ritardo, sull’onda di un articolo di giornale e con troppa superficialità, senza connessioni reali con i poteri decisionali e senza un chiaro progetto di sviluppo. La finestra si era aperta in ottobre, dopo il referendum con cui i cittadini del Tirolo avevano bocciato l’ipotesi di candidatura. Purtroppo ci si è attivati troppo tardi. Chiaro che i tempi erano stretti, soprattutto perché senza un lavoro di lobbying e di relazioni positive con chi prende le decisioni non è facile ottenere risultati».

In ogni caso, «invito il presidente della Regione a fare scelte radicali – suggerisce De Menech -. Presentiamo comunque la candidatura».

Da Zaia la conferma che il Veneto, Cortina e le Dolomiti sono ancora in piena pista per la candidatura olimpica: «posso fin d’ora affermare che lavoreremo e ci batteremo a testa bassa affinché il nostro dossier sia valutato con lo scrupolo e l’attenzione che si deve a un contesto che è simbolo della montagna e della natura in tutto il mondo. Non siamo qui per fare la guerra a nessuno, ma non abbiamo alcun timore a confrontarci con chicchessia».

Zaia ha anche mandato una nota ufficiale al presidente del Coni, Giovanni Malagò: «è mia premura confermarle con la presente il forte e convinto sostegno della Regione del Veneto alla manifestazione d’interesse della città di Cortina d’Ampezzo alla candidatura ad ospitare i Giochi Olimpici Invernali per l’edizione 2026. Come già più diffusamente illustrato nella deliberazione del 21 marzo 2018 di cui ho personalmente promosso l’adozione – scrive Zaia a Malagò – ritengo che la Città di Cortina e il territorio circostante, per la loro storia e peculiare posizione geografica nel quadro delle impareggiabili Dolomiti, già riconosciute Patrimonio Mondiale dell’Umanità, sia la soluzione vincente per promuovere al meglio l’immagine del nostro Paese, e del Veneto in particolare, nel panorama europeo e internazionale».

Intanto, a favore della candidatura di Cortina si schiera anche Confturismo Veneto, il cui presidente Marco Michielli si è incontrato con il governatore Zaia. «Dal presidente Luca Zaia apprendo con sollievo che esiste ancora la possibilità di candidare le Dolomiti per le Olimpiadi del 2026. Troverei altrimenti bizzarro che un Paese che si propone per un evento così prestigioso tralasciasse l’ipotesi di ambientarlo in un comprensorio altrettanto prestigioso, patrimonio dell’Unesco, qual è quello delle Dolomiti. A cominciare da Cortina, una delle località più prestigiose al mondo – prosegue Michielli – in bellissima unione con il Trentino, l’Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, le Dolomiti sarebbero la sede ideale, sia per la sostenibilità della spesa considerate le infrastrutture già presenti (e quelle che si stanno realizzando per i prossimi Campionati Mondiali di sci), sia per l’impareggiabile bellezza del paesaggio».

«Nel sodalizio con il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, il Veneto è in grado di presentare al Coni una candidatura di indubbio prestigio in un clima di rinnovata amicizia, con un’alleanza che consentirebbe una formidabile sinergia organizzativa – aggiunge il presidente di Federalberghi Veneto – e concordo con i presidenti Kompatscher, Rossi e Zaia sul fatto che queste Olimpiadi dovranno essere rispettose del contesto in cui si svolgeranno”.