Pochi benefici per l’aria e danni alle PMI. Corrarati: «scelta la via più facile per ridurre l’inquinamento con danni alle piccole imprese». Lanz: «servono misure maggiormente sensate».
E’ trascorso solo un giorno dall’annuncio fatto dall’assessore all’ambiente della provincia d Bolzano con cui si è anticipata la possibilità che il prossimo inverno (ma probabilmente anche prima) si arrivi al divieto di circolazione dei veicoli Diesel a norma Euro3 e, negli anni a seguire o anche prima se non ci saranno i risultati attesi, anche gli Euro4 e Euro5. Ma tanto è bastato per fare scattare gli allarmi nelle categorie economiche.
La CNA-SHV esprime forte perplessità per i provvedimenti annunciati.«I veicoli diesel Euro 3 – argomenta Claudio Corrarati, presidente regionale della CNA-SHV – sono stati introdotti sul mercato nel 2001, sostituiti dagli Euro 4 nel 2005. Tra le nostre aziende associate, in poche hanno ancora veicoli Euro 3 e di sicuro li utilizzano per lavorare e non per divertimento». «Ci chiediamo quali benefici potrà avere l’ambiente dal blocco di pochi veicoli indispensabili alle PMI che li utilizzano, mentre la principale fonte di inquinamento, ovvero l’A22, rimane al suo posto senza nemmeno considerare la nostra proposta di incapsulare il tratto autostradale che attraversa il capoluogo. Tenendo conto che le emissioni dei veicoli Euro 4 sono solo leggermente inferiori a quelle dei mezzi Euro 3, presumiamo che il divieto di circolazione verrà presto esteso a veicoli che hanno una decina di anni di vita e che sono in uso nelle piccole e micro imprese che rappresentiamo. L’impatto economico sulle PMI in tal caso sarebbe decisamente maggiore» afferma Corrarati che chiede alla Provincia il ripristino di incentivi a favore della rottamazione dei veicoli più vecchi.
Sulla stessa lunghezza d’onda gli aderenti a Confartigianato Imprese per il tramite del presidente Gert Lanz: «gli artigiani ed i prestatori di servizi altoatesini si schierano apertamente contro l’introduzione a breve termine di divieti di circolazione per i diesel. La novità in oggetto rischia infatti di essere realmente penalizzante per l’economia locale». «Siamo assolutamente favorevoli al progetto che mira a migliorare la qualità dell’aria respirata nella nostra terra – ha commentato il presidente di lvh.apa Gert Lanz -. Tale passaggio non deve tuttavia avvenire penalizzando le aziende locali, bensì concretizzarsi in maniera sensata».
Il problema principale per Lanz riguarda l’introduzione a così breve termine della nuova legge: «i soggetti maggiormente colpiti dal divieto sarebbero quelli legati all’edilizia, con le loro auto, i loro veicoli commerciali leggeri e pesanti, i loro camion. Sino ad oggi i mezzi alternativi elettrici, a gas o ibridi disponibili sul mercato sono solo quelli con meno potenza ed in nove mesi un simile aggiornamento nel parco macchine dell’artigianato non è pensabile. L’economia necessita in primo luogo di veicoli adatti ad azionamento alternativo ed in secondo luogo di termini di adeguamento più lunghi per adattarsi a simili divieti di circolazione».