Il Gruppo Hera approva i risultati del bilancio 2017 con fatturato oltre i 6 miliardi di euro (+10,3%)

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In miglioramento tutti gli indicatori, economico-finanziari e di sostenibilità, e risultati superiori alle attese, a coronamento di un percorso di sviluppo che ha portato la multiutility nei suoi 15 anni di attività a quintuplicare il proprio margine operativo lordo.

Il consiglio di amministrazione del Gruppo Hera ha approvato all’unanimità i risultati economici consolidati al 31 dicembre 2017, unitamente al bilancio di sostenibilità che evidenziano il miglioramento di tutti gli indicatori economico-finanziari e di sostenibilità, a coronamento di 15 anni di crescita ininterrotta.

L’esercizio 2017 si è concluso per il Gruppo Hera con risultati superiori alle attese e con tutti gli indicatori economico-finanziari e di sostenibilità in netto miglioramento rispetto al 2016. Risultati particolarmente positivi, in linea con quanto previsto nel Piano industriale al 2021, che confermano la validità della strategia “multibusiness”, permettendo all’azienda di bilanciare con successo le attività regolamentate con quelle a libero mercato, oltre a mantenere un profilo di rischio sostenibile. La combinazione di due leve fondamentali, crescita interna e sviluppo per linee esterne, ha inoltre consentito al Gruppo di continuare a crescere, anche grazie alla capacità di anticipare e cogliere le migliori opportunità in uno scenario regolamentare e di mercato sempre più sfidante, e in progressiva evoluzione nei modelli di sviluppo.

Questi risultati rappresentano il coronamento di un percorso che ha portato la multiutility nei suoi 15 anni di attività a raggiungere importanti traguardi: dal margine operativo lordo quintuplicato alla crescita dell’utile netto di quasi 8 volte (rispetto al 2002), solo per citarne alcuni, senza contare le 25 acquisizioni messe in campo da cui sono derivate importanti sinergie.

Nel 2017 il fatturato è stato pari a 6.136,9 milioni di euro che, a un confronto omogeneo, risulta in aumento rispetto ai 5.561,5 milioni dell’esercizio precedente (+10,3%). Questo risultato riflette, oltre all’ingresso del Gruppo Aliplast e di acquisizioni minori nel perimetro societario, le maggiori attività di trading, i maggiori ricavi regolati del servizio idrico, l’incremento di ricavi e volumi di gas ed energia elettrica venduti.

Il margine operativo lordo sale a 984,6 milioni di euro, in deciso aumento rispetto ai 916,6 milioni del 2016 (+7,4%). Alla crescita del margine operativo lordo hanno contribuito le buone performance di tutti i business, ma soprattutto le aree energetiche che registrano un incremento di 50,3 milioni di euro, spinte soprattutto dall’energia elettrica, per effetto dei maggiori margini nelle attività di asset management e trading e nelle attività di vendita sul mercato libero e in salvaguardia. Importante il contributo derivante dall’area ambiente, grazie anche all’ampliamento delle attività nelle aree del riciclo.

L’utile operativo cresce a 479,3 milioni di euro, rispetto ai 457,1 milioni del 2016 (+4,9%), nonostante i maggiori ammortamenti derivanti dalle variazioni di perimetro e ai maggiori accantonamenti al fondo svalutazione crediti connessi prevalentemente ai nuovi clienti in salvaguardia, conseguenti alle gare di fine 2016. L’utile prima delle imposte aumenta a 377,8 milioni di euro (+11,2% rispetto ai 339,7 milioni del 2016), per effetto del miglioramento della gestione finanziaria per circa 16 milioni di euro rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Le buone performance sono da attribuire ai maggiori proventi finanziari e alla più efficiente e flessibile struttura finanziaria, che ha consentito di abbassare il costo del debito.

L’utile netto del Gruppo sale a 266,8 milioni di euro, in significativo aumento (+21,1%) rispetto ai 220,4 milioni dello scorso esercizio, grazie anche alla diminuzione dell’aliquota fiscale media che si attesta al 29,6% rispetto al 35,1% nel 2016. L’utile di pertinenza degli Azionisti è pari a 251,5 milioni, in aumento del 21,3% rispetto al precedente esercizio.

Per il presidente Tomaso Tommasi di Vignano «i risultati raggiunti ci permettono di fare alcune considerazioni sul percorso di crescita che Hera ha seguito in questi 15 anni della sua storia: una performance operativa ben rappresentata dal MOL, quintuplicato rispetto a quello del 2002, senza contare i positivi effetti della gestione finanziaria e fiscale che testimoniano una crescita ancora più rilevante, dal momento che l’utile netto 2017 è 7,8 volte il dato 2002. Le opportunità di sviluppo interno ed esterno (con 25 società acquisite negli anni) hanno portato non solo a una crescita dimensionale, ma anche e soprattutto maggiori efficienze e produttività, come prova il MOL per dipendente quasi triplicato. Centrale si conferma – ribadisce Tommasi di Vigano – la creazione di valore per i nostri azionisti: sulla base dei risultati raggiunti, proponiamo all’Assemblea la distribuzione di un dividendo per azione di 9,5 centesimi di euro, in crescita del 5,5% rispetto a quello distribuito per l’esercizio 2016 e in linea con la policy dichiarata lo scorso gennaio. Il rendimento legato a tale dividendo sarebbe perciò pari al 3,3% e, considerato il rialzo del 32,8% del prezzo delle azioni Hera nell’arco del 2017, il ritorno totale per gli azionisti supererà il 36%».

Nel 2017, gli investimenti del Gruppo ammontano a 396,2 milioni di euro. Al lordo dei contributi in conto capitale per circa 44 milioni, gli investimenti complessivi del Gruppo sono stati pari a 440,5 milioni, in crescita di circa il 14% rispetto all’esercizio precedente, e destinati principalmente a interventi su impianti, reti e infrastrutture. A questi si sono aggiunti gli adeguamenti normativi che riguardano soprattutto la distribuzione gas per la sostituzione massiva dei contatori e l’ambito depurativo e fognario.

La posizione finanziaria netta del 2017 è pari a 2.523,0 milioni di euro, in miglioramento di circa 36 milioni rispetto ai 2.558,9 milioni del 2016, grazie una crescita dei flussi di cassa operativi che hanno consentito di finanziare i maggiori investimenti, l’attività di M&A e coprire integralmente il pagamento a giugno dei dividendi annuali (per complessivi 140 milioni).

Il rapporto posizione finanziaria netta/MOL si riduce a 2,56 volte, in ulteriore diminuzione rispetto all’anno precedente; tale rapporto beneficia sia del risultato operativo in crescita sia del ridotto indebitamento netto.

I risultati raggiunti, la resilienza del modello di business e le solide basi del Piano industriale hanno permesso al Gruppo di ottenere una revisione dell’Outlook della società di rating Standard & Poor’s da stabile a positivo.

Per l’amministratore delegato Stefano Venier «i risultati 2017 confermano la validità della nostra azione sul fronte della pianificazione e della gestione finanziaria, tanto che ci hanno già permesso di diminuire il debito oltre le aspettative. Il sensibile miglioramento degli indicatori economico-finanziari, inoltre, si accompagna alle ottime performance operative, a conferma della qualità delle iniziative industriali messe in campo per conseguire una crescita duratura e sostenibile. Gli stessi traguardi raggiunti in termini di maggiore valore condiviso creato ci consentono di affermare che questo 2017 è stato per noi una tappa importante nel percorso di crescita e, per diversi aspetti, ha rappresentato un nuovo punto di partenza per dare una risposta efficace e un contributo tangibile alle importanti sfide del modello di sviluppo che abbiamo davanti».

Il consiglio di amministrazione, in considerazione dei positivi risultati raggiunti e della solidità patrimoniale del Gruppo, ha deciso di proporre all’assemblea dei soci del prossimo 26 aprile un dividendo di 9,5 centesimi per azione, in crescita rispetto al passato e coerentemente a quanto già annunciato nel Piano industriale. Lo stacco della cedola avverrà il 18 giugno 2018, con pagamento a partire dal 20 giugno 2018.