Investimento di 47 milioni di euro per la via d’acqua che collega l’Adriatico a Piacenza. Bonaccini: «un’opera dall’alto valore strategico per l’Emilia-Romagna e non solo».
È la più importante opera di ingegneria idraulica del suo genere mai realizzata in Italia. Consentirà la libera navigazione nel fiume Po in entrambe le direzioni nel tratto compreso tra il mare Adriatico e Piacenza e oltre l’Emilia-Romagna, con ricadute sul turismo fluviale collegato ai territori, costellati di importanti città d’arte e percorsi storici, e di rilancio del trasporto commerciale nelle acque interne.
La nuova conca di navigazione è stata realizzata per superare lo sbarramento artificiale della centrale idroelettrica Enel di Isola Serafini, nel comune di Monticelli d’Ongina (Pc). L’opera, finanziata con 47 milioni di euro (di cui 6,8 milioni, il 20%, messi a disposizione dall’Unione europea), è stata tenuta ufficialmente a battesimo con il primo passaggio della motonave attrezzata “Stradivari”, una delle poche che ancora trasportano turisti sulla grande via d’acqua del fiume Po. Un intervento la cui rilevanza ha comportato sei anni di lavori, per un’infrastruttura dalle ricadute sulla mobilità e i trasporti, alternativi alla gomma, il turismo e gli aspetti naturalistico-ambientali (adiacente al grande bacino artificiale è stato realizzato un impianto di risalita dei pesci).
Al taglio del nastro hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, gli assessori regionali ai trasporti e infrastrutture, Raffaele Donini, e all’Ambiente, Paola Gazzolo, Cesare Bernabei, della direzione regionale della Commissione europea; Carlo Secchi, coordinatore “Corridoio Atlantico” della Commissione europea; Silvia Volpato, direzione Infrastrutture e trasporti Regione Lombardia; Gimmi Distante, sindaco di Monticelli d’Ongina (Pc); Julian Espina, project officer Inea (Agenzia l’innovazione e le reti dell’Ue), e Ivano Galvani, dirigente Aipo (Agenzia interregionale per il Po), che ha appaltato i lavori, oltre a numerosi rappresentanti istituzionali e le autorità locali.
«Un’opera di alto valore strategico – ha sottolineato Bonaccini -, un ulteriore tassello per promuovere l’economia dei territori rivieraschi dell’Emilia-Romagna lungo il Po, oltre che asse fondamentale per accrescere sia l’attrattività sia le possibilità di crescita di tutta la nostra regione, per una scelta di sviluppo sostenibile. L’incremento del traffico mercantile sul Po potrà dare un contributo importante alla riduzione del trasporto su gomma e quindi al miglioramento della circolazione e della qualità dell’aria, obiettivo prioritario di questa Giunta. La Conca – ha proseguito – potrà poi dare impulso al turismo fluviale, un settore con grandi potenzialità, grazie ai numerosi itinerari artistici, culturali ed enogastronomici che l’Emilia-Romagna può vantare e con i percorsi ciclabili e pedonali esistenti e in via di progettazione a ridosso delle rive del fiume. Ricordo che lo scorso anno la nostra regione ha raggiunto quasi 57 milioni di presenze turistiche grazie anche alla forte spinta delle Città d’arte (+10,5% sul 2016) e delle località fuori dai circuiti tradizionali (+16,3%) e che il turismo rappresenta ormai circa il 12% del Pil regionale. Numeri che potranno aumentare ancora proprio con la diversificazione dell’offerta legata a un’opera come quella di Conca Serafini».
«Il Prit (Piano regionale integrato dei trasporti) 2025 che stiamo definendo – ha ricordato Donini – confermerà l’impegno per lo sviluppo del sistema idroviario padano e della navigazione nelle acque interne, puntando ad un insieme di azioni che abbracciano più settori, da quello più propriamente infrastrutturale alla promozione territoriale. In prospettiva stiamo lavorando all’elaborazione di un piano per il Po, con investimenti programmati nell’arco di 5 o 10 anni, che tenga unite le esigenze di sicurezza idraulica del territorio con le prospettive di sviluppo della navigazione commerciale e del turismo fluviale».
La Conca è stata intitolata a Pier Luigi Filippi, cooperatore e amministratore pubblico di lunga esperienza scomparso nel 2016. Prima assessore comunale a Fiorenzuola dal 1968 al 1971, poi assessore provinciale dal 1975 al 1990, infine tra il 2004 e il 2012 cooperatore, presidente dell’ente provinciale turismo e altri incarichi di prestigio.
«L’opera che inauguriamo – afferma Gazzolo – completa l’intervento realizzato un anno fa con la scala di risalita dei pesci. Anche in questo caso si tratta dell’impianto con queste caratteristiche più grande in Italia e uno dei più importanti d’Europa, che mette in collegamento, attraverso il Po, il mare Adriatico e il lago di Lugano. La sua valenza ecologica è enorme e il primo monitoraggio svolto dimostra che l’impianto funziona: si sono già contati 60.000 passaggi di pesci».
La nuova conca di navigazione è l’unica in funzione sul Po e permette di superare un dislivello variabile tra i 4 e i 13 metri, in funzione delle portate del fiume. È costituta da una vasca di cemento armato lunga 115 metri e larga 12,5 e dotata di porte vinciane. Per dimensioni e caratteristiche può consentire il transito anche di navi di grandi dimensioni secondo la vigente classificazione europea (fino a 110 metri di lunghezza, 11,5 di larghezza, pescaggio a pieno carico di 2,5 metri e portata fino a 2.000 tonnellate, equivalenti a 50 autotreni).
L’opera è stata costruita perché la precedente conca, risalente al 1962, lo stesso anno della nascita della centrale Enel che sbarra il corso del Po, non era più utilizzabile da circa un ventennio a causa dell’abbassamento dell’alveo del fiume. La sua realizzazione rientra in un programma di miglioramento delle condizioni di navigabilità del Grande fiume che comprende anche progetti di sistemazione di alcuni tratti dell’alveo di magra.