Fisco lunare: 1.440 pagine di istruzioni per pagare le tasse

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Alla faccia dell’annunciata semplificazione del “Fisco amico”: per la dichiarazione 2018 si prospetta un mare di carte che complicano il rispetto degli adempimenti tributari.

A molti risuoneranno ancora nelle orecchie quelle parole pronunciate qualche mese fa al suo insediamento da Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle entrate, dove confessava che il termine “fisco amico” non gli piaceva («gli amici si scelgono, il fisco può essere al massimo un parente») preferendo piuttosto puntare sull’obbligo morale verso tutti i contribuenti di semplificare gli adempimenti per pagare le tasse.

Già. Lo stesso Ruffini, habitué delle Leopolde renziane aveva anche promesso non più tardi dello scorso novembre che «entro 5 anni non si farà più la dichiarazione dei redditi». Peccato che in barba a cotanti roboanti annunci stellari, pagare le tasse in Italia sia una cosa per iniziati, per super esperti di leggi, pandette, circolari, decreti e roba varia. D’altronde, dalla tolda del ministero dell’Economia retto da Pier Carlo Padoan non ci si stufa mai di aggiornare il mostro di carta fiscale. Nel 2016 tra leggi, decreti sono state modificate 110 normative. Il direttore dell’Agenzia delle entrate ha firmato 72 provvedimenti, mentre gli uffici del ministero delle Finanze e delle Entrate hanno pubblicato 50 circolari e 122 risoluzioni per un totale di circa 2.000 pagine. Con il risultato diretto che 21 milioni di contribuenti – oltre lametà della platea dei contribuenti – ha qualche pendenza in esser con la riscossione, spesso per una manciata di euro, il cui incasso spesso costa al contribuente e all’amministrazione fiscale molto più di quello che poi si finisce per incassare. Una vittoria di Pirro per il Fisco.

Chiunque s’appresti ad utilizzare il modello 730 per il pagamento delle tasse nel breve volgere di qualche anno è passato da 4 pagini d’istruzioni a ben 112 della versione 2018. No solo: sempre rimanendo alle sole istruzioni sul come compilare correttamente i documenti, il modello 770 ne ha 56, quello per l’Irap 111, il modello Iva 84, quello per gli enti non commerciali 233. Il vertice della complicazione fiscale si tocca con il mitico “Unico”: quello per le persone fisiche conta ben 301 pagine, mentre il modello per le società dei capitali ammontano a 250, perntre per le società di persona si fermano a sole 215. Infine, ciliegina sulla torta c’è, infine, la Certificazione unica: per orientarsi tra le varie caselle del modello che ha sostituito il Cud basta leggere appena 79 fogli.

In totale per avere u quadro complessivo delle norme da rispettare nella compilazione è necessario compulsare un malloppo di 1.441 pagine, un “mattone” degno di una grande opera letteraria scritto spesso in modo piuttosto criptico ed oscuro, roba da iniziati alla materia, rendendo praticamente indispensabile il ricorso ad un professionista, sia un Caf o un commercialista, per la corretta compilazione dei vari moduli.