I presidenti di Veneto, Trentino, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia: «bene l’ipotesi delle Olimpiadi delle Dolomiti per il 2026». No alla chiusura totale dei passi dolomitici
Il Veneto assieme al Friuli Venezia Giulia e alle province di Trento e Bolzano daranno vita al più grande comprensorio sciistico del mondo. Ne sono convinti i presidenti delle rispettive Federalberghi, che si sono riuniti a Roma per costituire un gruppo di lavoro che dallo scenario delle Dolomiti guardi a un progetto di politica unitaria con programmi comuni di valorizzazione e promozione di uno tra i più suggestivi paesaggi promossi dall’Unesco a patrimonio dell’umanità.
Promotori del “Patto per le Dolomiti” sono il presidente di Federalberghi Trentino, Giovanni Battaiola, del Veneto, Marco Michielli, dell’Alto Adige, Manfred Pinzger, e del Friuli Venezia Giulia, Paola Schneider, che hanno espresso la loro contrarietà alla chiusura totale al traffico di alcuni passi dolomitici proponendo invece una regolamentazione dei transiti attraverso la disincentivazione del traffico inquinante, a favore di mezzi sostenibili e l’istituzione di un servizio navetta ecocompatibile, cadenzato e con orari comodi ai turisti.
Accolta con favore l’ipotesi della candidatura delle Dolomiti per le prossime Olimpiadi invernali del 2026, «che sarebbero – dicono i presidenti – Olimpiadi ecologiche, in armonia con la natura di questo formidabile territorio, e a costo zero» per la presenza di impianti all’avanguardia e di ben 4 scali aeroportuali tra Venezia, Treviso, Verona e Ronchi dei Legionari. «Già i Mondiali del 2021 a Cortina – aggiunge il presidente di Federalberghi Veneto Michielli – potrebbero essere un bel banco di prova per le Olimpiadi delle Dolomiti».
L’auspicio – dicono i presidenti di Federalberghi – è che ora anche la politica cammini di pari passo con noi verso la realizzazione di questo sogno.