I giganteschi globi, ma non solo, del grande cosmografo veneziano esposti al pubblico
Di Giovanni Greto
E’ stata inaugurata nel consueto, confortevole spazio delle sale monumentali della Biblioteca Marciana di Venezia, la mostra dedicata a Vincenzo Coronelli, il più celebre costruttore e produttore storico di globi.
La mostra nasce dalla collaborazione tra la Biblioteca veneziana – che possiede due grandi globi dell’autore, entrambi datati 1688, quello e celeste e quello terrestre – e le collezioni viennesi Wohlschlager e Rudolf Schmidt. Schmidt è stato l’ultimo degli storici presidenti della “Coronelli-Weltbund der Globusfreunde (Unione mondiale Coronelli degli studiosi dei globi), Fondazione costituita l’11 giugno 1952 a Vienna attorno alla figura di Robert Haardt, primo presidente e decano dello studio dei globi. Conosciuta oggi come ”International Coronelli Society for the Study of Globes”, in tedesco “Internationale Coronelli-Gesellschaft fur Globenkunde”, in italiano “Società Internazionale Coronelli per lo studio dei Globi”, è una delle più antiche associazioni dedicate alla storia della cartografia e l’unica ad occuparsi esclusivamente di globi.
Il visitatore potrà ammirare parte delle 75 opere conservate nella libreria Sansoviniana, tutte digitalizzate e consultabili online, accanto ad altre delle collezioni viennesi suelencate. L’idea di un’esposizione è nata dall’invito di quest’ultime ad organizzare una mostra proprio presso la Biblioteca, con l’obiettivo di «rendere omaggio alla memoria di un uomo, di un frate minore che nel convento veneziano realizzò per conto di imperatori, re e reali eccellenti globi terrestri, celesti e carte geografiche».
Come ha sottolineato il direttore della biblioteca Maurizio Messina, «particolare attenzione è stata posta alla storia dei fusi e dei globi e alle peculiarità grafiche della vasta produzione editoriale di Coronelli». Ma la cosa più importante è un appello per trovare i fondi necessari al restauro del globo celeste, che ha un diametro di tre piedi e mezzo (circa 108 cm.), donato, unitamente a quello terrestre, il primo febbraio 1689 alla Serenissima.
Coronelli, chi era costui? Figlio di poveri artigiani veneziani, educato nel convento dei Francescani Conventuali di Santa Maria Gloriosa dei Frari, divenuto frate dei Minori Conventuali Francescani, sacerdote e dottore in sacra teologia e, al culmine della carriera ecclesiastica, dal 1701 al 1704, generale del suo ordine, Coronelli per oltre vent’anni fu il più famoso costruttore di globi d’Europa.
Tra il 1681 e il 1683 realizzò per Luigi XIV, a Parigi, una coppia di enormi globi manoscritti, celeste e terrestre, di cui pubblicò negli anni successivi una serie di riduzioni a stampa. Tornato a Venezia, diede vita nel suo convento dei Frari a un laboratorio in cui venivano prodotti, con la collaborazione di confratelli, di artigiani e di operai, libri illustrati da vedute e piante, carte astronomiche e geografiche e globi di varie dimensioni. Per sostenere il suo progetto di un Atlante veneto, nel 1685 il Senato di Venezia gli conferì il titolo di “Cosmografo della Repubblica”, una pensione, e un pubblico insegnamento di cosmografia. Negli anni successivi Coronelli pubblicò a Venezia tredici grandi volumi di carte terrestri e celesti, piante di città e fortezze, ritratti di committenti, disegni di imbarcazioni e fusi dei suoi globi (Raccolta dell’Atlante Veneto), oltre a descrizioni e immagini di paesi in guerra (Teatro della guerra), e a numerose altre opere di carattere vario: un manuale di cosmografia (Epitome cosmografica), guide per viaggiatori, progetti per lavori idraulici, armi e macchine cavafango, un’enciclopedia di 40 volumi (interrotta al settimo), testi teologici.
Gli atlanti e i globi di Coronelli ebbero una vasta clientela internazionale, e le sue competenze tecniche gli procurarono la stima di molti studiosi e l’interesse del pubblico. A Venezia, un gruppo di patrizi, riunito in una “Accademia degli Argonauti”, seguiva e discuteva i suoi lavori geografici e astronomici. Dopo il 1700 i loro contenuti cominciarono tuttavia a essere obsoleti: i geografi e gli astronomi stavano cambiando le forme del Cielo e le misure della Terra. All’epoca della sua morte, Coronelli aveva perduto il favore della Repubblica, e la sua carriera di editore internazionale e di costruttore di strumenti, come quella all’interno del suo ordine, era da tempo finita. Sono qui esposti alcuni dei numerosi esemplari delle sue opere posseduti dalla Biblioteca Marciana, insieme alla coppia di grandi globi a stampa che il Coronelli dedicò alla Repubblica nel febbraio del 1689 (1688 more veneto). I fusi delle collezioni Schmidt e Wohlschläger permettono di osservarne da vicino il disegno e le riduzioni, fino al formato tascabile, pubblicate tra il 1689 e il 1699.
Per chi fosse interessato, sarà possibile costruirsi un piccolo mondo, ossia, riportando le parole del frate, “globi di tre oncie di diametro (circa 8,5 cm.), accomodati per portare nella saccoccia”. Il visitatore potrà cioè ritirare un foglio di carta lucida di dimensione A4, in cui sono disegnati i fusi che ritagliati ed incollati su una palla di plastica daranno vita ad un piccolo globo terrestre.
Tornando alla speranza di poter restaurare il globo celeste – un unicum nella produzione di Coronelli, poiché per questo esemplare egli adoperò come fusi delle incisioni tratte da lastre ancora incomplete e le integrò quindi a mano -, la Biblioteca propone il finanziamento del restauro con la formula delle erogazioni liberali tramite “Art bonus” che dà diritto di ricevere un credito d’imposta pari al 65% dell’erogazione effettuata, da detrarre in tre anni. Nel corso dei secoli il globo celeste è stato oggetto di varie riparazioni con integrazioni, stuccature del gesso, ridipinture e rattoppi eseguiti con resine e adesivi inadatti. Presenta ora un accumulo di sporcizia e depositi, che ha portato nel tempo a un imbrunimento delle superfici, evidente soprattutto nella calotta superiore. La verniciatura che proteggeva la carta in molti punti è abrasa o scomparsa, e la carta sottostante si è sollevata, strappata o danneggiata.
L’intervento di restauro, il cui costo complessivo è stimato in 25.000 euro, si propone di eseguire una pulitura calibrata delle superfici e una rimozione delle colle dei vecchi interventi. Verranno eseguite analisi scientifiche preliminari su vernici, inchiostri e pigmenti per stabilirne la natura e poter quindi selezionare i solventi adatti. Le lacune e le abrasioni saranno oggetto di reintegrazioni e adeguamento cromatico, e l’intervento comprenderà le parti metalliche ossidate e il piedistallo ligneo originale. Verrà inoltre eseguita una disinfestazione complessiva del manufatto con la tecnologia delle atmosfere modificate.
I lavori verranno eseguiti senza spostare i globi dalla Sale museali, in modalità di “cantiere aperto”.
La Società Internazionale Coronelli, attraverso la pubblicazione del periodico “Der Globusfreund”, ha dedicato all’esposizione un numero monografico, vale a dire il catalogo, stampato in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), ricco di interessanti interventi a partire da quello di Marica Milanesi, curatrice del catalogo assieme ad Heide Wohlschlager ,per concludersi con quello di Silvia Pugliese, a capo del progetto di restauro assieme a Claudia Benvestito.
La mostra è visitabile fino al 15 aprile con ingresso dal museo Correr. Orari: fino al 31 marzo dalle 10 alle 17; dal 1 aprile dalle 10 alle 19.