Il bilancio di due anni di attività di gestione trentina della più grande area protetta delle Alpi dopo la gestione esclusiva dello Stato
Visite guidate, il nuovo Piano parco, le collaborazioni con la Sat e le guide alpine, attività economiche, monitoraggio della fauna e gestione del territorio e didattica: sono queste le principali attività svolte nel corso del 2017 dal Parco nazionale dello Stelvio nel settore trentino che dimostrano la buona salute dell’area protetta, fondamentale per l’equilibrio alpino.
I dati sono stati presentati da Lorenzo Cicolini, sindaco di Rabbi e il presidente del Comitato provinciale di indirizzo e coordinamento del Parco, e da Claudio Ferrari, direttore del Parco nazionale dello Stelvio Trentino e dirigente del Servizio sviluppo sostenibile e aree della Provincia autonoma di Trento.
«Il Parco naturale dello Stelvio – ha sottolineato il sindaco Cicolini – è sempre più parte integrante del tessuto locale e fonte di nuove opportunità per lo sviluppo del territorio. Si tratta di un risultato importante perché conferma uno degli obiettivi strategici alla base della decisione di delegare a Bolzano, Trento e Lombardia la gestione delle rispettive aree dell’area protetta».
Nel 2017 il settore trentino del Parco dello Stelvio ha svolto un’intensa attività. Amministrato dal 2016 direttamente dalla Provincia di Trento (Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette), con il suo Ufficio periferico di Cogolo di Peio, il “parco trentino” chiude il 2017 con un bilancio largamente positivo. L’attività ha coinvolto, oltre al personale degli uffici, anche i componenti del Comitato provinciale di indirizzo e coordinamento e il suo presidente, il sindaco di Rabbi, Lorenzo Cicolini. Una quota importante di attività è stata dedicata alla stesura del piano di Parco, redatto di concerto con i settori lombardo ed altoatesino del Parco Nazionale e con il ministero dell’Ambiente. Il lavoro di pianificazione, tuttora in corso, ha richiesto una profonda attività di analisi, l’aggiornamento delle cartografie, la definizione degli obbiettivi operativi e la stesura delle norme di attuazione ed il regolamento.
Oltre alla consueta attività amministrativa, nel corso dell’anno sono stati definiti il Regolamento di funzionamento del Comitato e i criteri per il risarcimento dei danni da fauna selvatica a prati, pascoli e colture, che sono stati liquidati. Sul fronte del personale è stato effettuato un concorso per 4 impiegati, una selezione ed assunzione di 5 operai nonché la stabilizzazione di un operatore didattico, un magazziniere e 2 operai stagionali. Per migliorare la gestione di gadget, biglietti di ingresso, bus navetta ed attività escursionistiche, è stato automatizzato il servizio di biglietteria con l’utilizzo di tablet, smartphone e ministampanti.
In coordinamento con gli altri settori del Parco sono proseguite le attività di ricerca scientifica e monitoraggio. Oltre ai monitoraggi standardizzati a lungo termine di ungulati, rapaci e carnivori sono stati seguiti alcuni progetti specifici quali un’applicazione di metodi di valutazione quantitativa in popolazioni di marmotta e uno studio su distribuzione e fenologia di rettili e anfibi in relazione ai cambiamenti climatici.
Le 123 attività estive rivolte ai visitatori e ai turisti (Viviparco 2017) hanno avuto una nuova programmazione coordinata con APT e consorzi turistici locali (Peio 3000 e Rabbi Vacanze), che vede la consolidata partecipazione delle Guide Alpine della valle e il Corpo Forestale; vi hanno partecipato circa 3.000 persone. Molte delle nuove proposte hanno avuto un discreto successo, come ad esempio le passeggiate notturne e gli eventi come il “Bioblitz” e la visita agli opifici della Val di Rabbi. Numerosi sono stati i gruppi organizzati per i quali sono state effettuate attività loro dedicate. Meno successo hanno avuto alcune attività come quelle legate alle traversate alpinistiche.
Successo hanno avuto le proposte autunnali concentrate nei fine settimana, in special modo per le attività collegate al bramito del cervo. Le attività invernali del 2017 hanno visto in totale 33 proposte, in maggioranza escursioni con le ciaspole.
La gestione dell’area faunistica di Peio Fonti, che ospita una ventina di cervi e alcuni caprioli, ha comportato l’attività necessaria all’apertura al pubblico del punto informazioni e del centro, l’accompagnamento dei visitatori per l’avvistamento degli animali, l’alimentazione degli ungulati, la pulizia e manutenzione ordinaria. oltre ad alcuni interventi di manutenzione straordinaria: realizzazione/sostituzione di staccionate, muri a secco, pavimentazione in pietra, muri di sostegno. Nel corso dell’anno vi sono stati 15.800 visitatori.
Il parco dispone di una piccola segheria e di due falegnamerie. Quella di Rabbi è stata messa a norma, come già in passato quella di Cogolo, con un moderno impianto di aspirazione delle polveri. Le principali lavorazioni sono state le seguenti: tavoli-panca, panchine, bacheche, pali e frecce segnavia, fontane, cancelli, canalette stradali, staccionate, cassette per premi manifestazione varie, scaffali, casette per i pipistrelli, portapenne, fioriere ecc. È stato molto utilizzato anche il pantografo elettronico per le incisioni delle tabelle segnavia e altre tabelle. Notevole è stato anche l’uso della sega-tronchi, per il taglio del legname dell’ASUC Cogolo e per le utilizzazioni del Parco.
Nel corso di tutta la stagione, da metà aprile ai primi di novembre i 31 operai del Parco, divisi in squadre, si sono occupati della manutenzione territorio del parco con numerosi interventi, sia di manutenzione ordinaria di strade e sentieri che più puntuali. Si sono effettuate 870 giornate di lavoro per la manutenzione di circa 90 km di sentieri e relativa segnaletica, 725 giornate per la manutenzione di quasi 100 km di strade forestali, 280 giornate per la realizzazione e riparazione di staccionate, 332 giornate per la realizzazione e manutenzione aree di sosta. E’ stata effettuata anche una manutenzione straordinaria del parco giochi di Còler.
Nel corso dell’estate sono state realizzate e poste in funzione 10 stazioni di ricarica per e-bike presso altrettante malghe (Frattasecca, Mare, Fratte, Maleda alta, Monte sole alta, Caldesa bassa, Stablasolo) o rifugi (Fontanino, Scoiattolo, Doss dei Cembri).
Al fine di valutare la percorrenza dei sentieri sono stati posizionati 6 sistemi conta persone che hanno fornito dati interessanti, oggetto di una prossima valutazione. In 6 mesi sono stati registrati circa 123.000 passaggi, oltre ai 142.000 del ponte sospeso di Rabbi.