A Vienna Kompatscher incontra Kurz, Van der Bellen e Kneissl

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Arno Kompatscher con la Ministra degli esteri austriaca Karin Kneissl
Intensa attività di politica estera del governatore altoatesino, che frena sulla doppia cittadinanza. Alfano vieta all’ambasciatore italiano la partecipazione all’incontro con i consiglieri provinciali a Vienna del 23 marzo

Intensa attività di politica estera da parte del presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, che a Vienna ha incontratoper la prima volta gli esponenti del nuovo governo austriaco, prima il ministro degli esteri, Karin Kneissl, poi il presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, e il premier Sebasitan Kurz.

Con il ministroa per gli esteri, l’Europa e l’integrazione, Karin Kneissl, Kompatscher ha parlato dele recenti elezioni politiche in Italia, l’autonomia dell’Alto Adige, la questione della doppia cittadinanza italiana e austriaca per i sudtirolesi. Dopo una breve analisi del risultato elettorale delle scorse ore, Kneissl e Kompatscher si sono confrontati sul tema maggiormente d’attualità, quello relativo alla proposta di concedere la doppia cittadinanza italiana e austriaca ai sudtirolesi. Kneissl ha auspicato che sul tema si apra un «dialogo costruttivo lungo l’asse Vienna-Roma-Bolzano», partendo da un’attenta valutazione di tutti gli aspetti giuridici. «Di questo – ha aggiunto Kneissl – se ne dovrà occupare il gruppo di lavoro interministeriale, anche perchè non vi saranno azioni unilaterali da parte dell’Austria».

Secondo la neo-ministro degli esteri, si tratta di gestire alcuni «sviluppi dinamici della questione, inizialmente non previsti dall’Accordo Degasperi-Gruber». In chiusura di incontro, Kneissl ha assicurato al presidente Kompatscher che il governo austriaco, così come previsto dall’accordo di coalizione, continuerà ad impegnarsi al massimo per svolgere al meglio la sua funzione di potenza tutrice nei confronti della Provincia di Bolzano.

A seguire, Kompatscher ha incontrato prima il presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, e successivamente il neo-cancelliere Sebastian Kurz. Al centro del faccia a faccia con Kurz, le prospettive di sviluppo dell’autonomia altoatesina dopo i risultati delle recenti elezioni politiche italiane. «Avere una forte concordanza e unità di intenti con il governo austriaco – ha sottolineato Kompatscher – è di importanza prioritaria per la provincia di Bolzano: da un lato alla luce del ruolo di potenza tutrice svolto da Vienna, dall’altro per l’ancoraggio internazionale che rende così particolare la nostra autonomia».

Sebastian Kurz e Arno Kompatscher stretta mDal canto suo, Kurz ha garantito che «l’Austria continuerà a svolgere con il massimo dell’impegno e della serietà la sua funzione di tutela, e avrà sempre un occhio di riguardo per le vicende legate all’autonomia dell’Alto Adige».

Prima di incontrare il cancelliere austriaco, Kompatscher è stato ricevuto alla Hofburg dal presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, il quale ha ribadito che quella altoatesina è una questione «a cui tiene in maniera particolare». Nel corso della sua giornata viennese, inoltre, il Landeshauptmann ha avuto un colloquio anche con il neo-eletto presidente del Parlamento, Wolfgang Sobotka, il quale ha presentato l’Alto Adige come «modello da seguire a livello internazionale per quanto riguarda autonomia e tutela delle minoranze». Anche Sobotka ha assicurato a Kompatscher che Vienna continuerà a svolgere il suo ruolo di potenza tutrice come stabilito dall’Accordo di Parigi del 1946, «una funzione che non è mai stata messa in discussione e che trova il consenso di tutti i partiti presenti Parlamento».Alexander Van der Bellen e Arno Kompatscher alla hofburg

L’attivismo di Kompatscher in tema di politica estera ed in particolare la possibilità che il governo austriaco possa concedere la doppia cittadinanza ai residenti in Alto Adige ha destato la reazione del ministro degli Esteri italiano, AngelinoAlfano, che sulla vicenda ha dato un cenno di vita. «Ho dato istruzioni al nostro Ambasciatore in Austria di non prendere parte alla riunione del prossimo 23 marzo a Vienna sulla proposta della doppia cittadinanza per la popolazione di lingua tedesca e ladina dell’Alto Adige. Come già ribadito alla collega austriaca Kneissl nell’incontro di gennaio, qualunque eventuale discussione sul tema non potrà che avvenire tra Roma e Vienna e non anche, su un livello paritetico, con Bolzano, che è una provincia autonoma della Repubblica Italiana».

Alfano ha aggiunto come sia «nota la posizione italiana circa l’insussistenza delle ragioni addotte da Vienna a difesa della proposta della doppia cittadinanza, che stride con gli elevati livelli di tutela e sviluppo delle minoranze in Alto Adige, con la realtà delle relazioni bilaterali, con la comune appartenenza di Italia e Austria all’Ue e con il diritto internazionale. D’altra parte, anche a Vienna si riconosce la sensibilità della questione della doppia cittadinanza nel contesto dell’Alto Adige, dove la convivenza pacifica tra diversi gruppi linguistici e lo straordinario sviluppo socio-economico sono frutto dell’assetto disegnato dall’Accordo De Gasperi-Gruber e vengono garantiti dallo Statuto di Autonomia, un modello molto apprezzato in tutto il mondo e che va preservato».

«In un tale contesto – ha proseguito Alfano – la proposta di estendere la doppia cittadinanza agli altoatesini di lingua tedesca e ladina appare incomprensibile: essa rischierebbe di incidere pesantemente su tale positivo contesto e di compromettere una storia di successo internazionalmente riconosciuta. Auspichiamo dunque una riflessione molto attenta sulle possibili implicazioni e siamo pronti ad esaminare tutte le possibili misure per opporci ad un atto che non sarebbe conforme al diritto internazionale».

Alfano ha poi specificato come «il riconoscimento dell’autonomia, così come la protezione delle minoranze linguistiche, sono principi fondamentali incardinati nella nostra Costituzione, insieme, tengo a sottolinearlo, al principio dell’unità e della indivisibilità dello Stato italiano».