Elezioni Trentino Alto Adige: a Bolzano domina la SVP, mentre a Trento accade la rivoluzione di centrodestra

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In attesa dei risultati definitivi con il proporzionale, due “cappotti”: in Alto Adige eletti tutti i candidati dell’alleanza Svp-Pd. In Trentino sbanca il centro destra a trazione leghista abbattendo il feudo delle sinistre

Il panorama politico del Trentino Alto Adige esce dalle elezioni politiche del 2018 profondamente modificato, ponendo più di un’ipoteca pesante anche sul risultato delle amministrative del prossimi autunno, quando ad ottobre si dovrà eleggere il nuovo Consiglio regionale (e, a cascata, quello delle due province autonome).

Dalle urne, esce la vittoria dell’asse di centro sinistra Svp-Pd nei collegi uninominali dell’Alto Adige, mentre in Provincia di Trento a fare cappotto è stato il centrodestra, aggiudicandosi tutti i collegi, ripetendo così lo storico risultato del 1994.

A Bolzano sono stati eletti Maria Elena Boschi per la Camera (41,23%) e Gianclaudio Bressa per il Senato (43,03%). Secondo pronostici i candidati Svp si sono imposti sia alla Camera (Albrecht Plangger a Merano e Renate Gebhard a Bressanone) come anche al Senato con Julia Unterberger (Merano) e Meinhard Durnwalder (Bressanone, nipote del più noto Luis, per 25 anni presidente della provincia di Bolzano), tutti nettamente oltre il 60% dei consensi.

Tutt’altra partita invece in Trentino dove ha fatto cappotto il centrodestra: Giulia Zanotelli (Trento) con il 37,38%, ha sconfitto la fortissima (sulla carta, grazie al supporto del movimento dei Focolarini) la candidata del Pd Mariachiara Franzoia, fermata al 33,94%. Terza Carmen Martini (M5s) con il 22,17%. Il segretario della Lega Nord del Trentino, Maurizio Fugatti, ha battuto nettamente nel collegio uninominale per la Camera a Pergine Valsugana con il 44,45% Lorenzo Dellai, fermo al 26,78% che rimane a casa dopo un mandato parlamentare e tre da presidnete della provincia di Trento e prima due da sindaco del capoluogo. Vanessa Cattoi della Lega nel collegio uninominale per la Camera a Rovereto con il 37,50 ha battuto nettamente l’ex deputato Pd Michele Nicoletti (fresco presidente del Consiglio d’Europa che ora dovrà dimettersi) che si ferma al 29,57%%. Terzo Matteo Perini (M5s) con il 26,57%. Donatella Conzatti di Forza Italia nel collegio uninominale per il Senato a Rovereto con il 37,42% ha sbaragliato il suo ex compagno di partito e assessore provinciale Tiziano Mellarini, fermo al 30.31%%. Terzo posto per Cinzia Bonatti (M5s) con il 26,04%. Infine, Elena Testor, candidata di Forza Italia, ha vinto nel collegio uninominale del Senato di Pergine Valsugana con il 45,31%%. La procuradora del Comun General de Fascia ha battuto Eleonora Stenico del Pd ferma al 26,94%. Gianni Marzi (M5S) è terzo con il 22,43%. Andrea de Bertoldi di Fratelli d’Italia nel collegio uninominale per il Senato a Trento ha conquistato il 37,58% battendo contro tutte le previsioni l’ormai ex senatore e segretario del Patt Franco Panizza, secondo, al 34,87% che torna a casa senza alcun paracadute tanto era sicuro del rinnovo del mandato elettorale. Cristiano Zanella (M5s), con il 21,97%, è al terzo posto.

Ora mancano da assegnare i collegi nel proporzionale, ma dati i risultati questi potrebbero esser appannaggio uno ciascuno al centro destra al M5S e al centro sinistra.

Ad une chiuse, le dichiarazioni dei vari protagonisti della sfida elettorale non si sono fatte attendere. Per la leader azzurra Michaela Biancofiore (probabile recuperata nel proporzionale regionale, quasi certamente anche in quello emiliano romagnolo), «la Svp faccia ora una profonda riflessione. L’alleanza con il Pd, che sparisce praticamente dalla scena nazionale, è stato un errore madornale. A Bolzano Boschi ha vinto solo grazie ai voti della Svp, ma è comunque rimasta circa 10 punti sotto le aspettative, come non è andata bene neanche la Svp negli altri collegi superblindati. Io – prosegue – ho invece raddoppiato i voti in confronto al candidato del centrodestra del 2013 Tagnin nell’uninominale Bolzano-Bassa Atesina. Nella città di Bolzano potevo vincere, se non ci fosse stata Casapound, che dice di difendere gli italiani, mentre fa vincere gli altri, visto che è rimasta fuori dal Parlamento» ha concluso Biancofiore dicendosi soddisfatta per il risultato in Trentino «dove abbiamo vinto praticamente ovunque».

Uno dei candidati più forti del centro sinistra, l’assessore provinciale alla cultura e alla protezione civile del Trento, Tiziano Mellarini, la sconfitta elettorale è doppiamente agra, in quanto è stato battuto dalla stessa sua ex segretaria di partito (carica in cui lui l’ha sostituita), Donatella Conzatti, approdata solo alla vigilia delle elezioni tra le fila di Forza Italia: «è stato uno tsunami che ha spazzato via il centrosinistra, una coalizione che a livello locale ha dato risposte alla comunità trentina in un momento di forte cambiamento a livello nazionale che poi ha interessato anche il Trentino. Sono convinto che la cultura popolare e riformista sia ancora una realtà. Sono sereno – aggiunge – e non ho nulla da rimproverarmi. Non è una sconfitta personale, ma di coalizione, io ho raddoppiato i voti rispetto a chi, invece, è stato eletto in Senato con i voti della Lega pur correndo per Forza Italia. Una vittoria schiacciante e pesante del centrodestra, ma soprattutto della Lega. Perché questa è la vittoria della Lega. Dobbiamo capire il motivo di questa sconfitta in tempi rapidi e a mente lucida e dare via ad azioni concrete per governare il prossimo ottobre».

Risultato amaro tra le fila del Pd altoatesino con il segretario provinciale Alessandro Huber che afferma «il risultato elettorale fa male. Il nostro obiettivo in questa campagna elettorale era quello di arginare anche in Italia l’ondata populista, non di arrivare primi come partito o come gruppo parlamentare. Non ci siamo riusciti, nonostante i risultati del governo. Questa è la nostra sconfitta, e da qui dovremo ripartire». Huber si consola con la vittoria dei “paracadutati Maria Elena Boschi e Giancarlo Bressa nei due collegi “italiani” di Bolzano: «abbiamo vinto (con la coalizione) nel collegio uninominale distaccando gli avversari di parecchi punti. Una vittoria che ci riempie di responsabilità, perché i prossimi mesi saranno duri, e di gratitudine per tutti e tutte coloro che ci hanno sostenuti e aiutati in queste settimane. Senza di voi non ce l’avremmo fatta. Non vediamo l’ora, con Gianclaudio e Maria Elena, di continuare il dialogo e l’impegno iniziato insieme».

Chi brinda all’esito del voto soprattutto in un’ottica nazionale visto gli scarsi risultati ottenuti a livello regionale, è il deputato uscente (che probabilmente sarà recuperato con il proporzionale) Riccardo Fraccaro, in predicato di fare il ministro alle regioni in un ipotetico governo Di Maio: «abbiamo lavorato tanto per dare un futuro diverso al Paese: ce l’abbiamo fatta. Nessuno potrà governare senza M5S e solo un Governo del M5S potrà dare un vero programma all’Italia. Ci assumeremo la responsabilità di farlo, parlando di contenuti. Noi siamo pronti».

La Lega (orfana del Nord) in Trentino è la vera vincitrice della tornata elettorale: «abbiamo intercettato la disaffezione dei cittadini per le modalità operative del centro sinistra a livello nazionale e locale e siamo stati così premiati dagli elettori – afferma il segretario nazionale Maurizio Fugatti -. In vista delle elezioni provinciali di ottobre dovremo attuare alleanze aperte al mondo delle civiche».

Intanto, una cosa è certa: frauelin Maria Elena Boschi dovrà trovarsi casa a Bolzano (e dintorni), comprarsi un dindrl e imparare al più presto il tedesco, in quanto per i prossimi mesi dovrà rappresentare l’Alto Adige in Parlamento, visto che in caso di sue dimissioni per optare un collegio del proporzionale in altre parti d’Italia costringerebbe gli elettori di Bolzano alle elezioni suppletive. Cosa da evitare come la peste se non si vuole regalare il seggio al centro destra.