Essilor-Luxottica: via libera alle nozze dagli antitrust Ue e Usa a fusione senza condizioni

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Nasce un gigante presente in 150 paese con 140.000 dipendenti e un fatturato di 17 miliardi di euro all’anno

Via libera praticamente definitivo alla fusione tra la bellunese Luxottica e i francesi di Essilor. Le autorità antitrust di Unione europea e Stati Uniti hanno approvato il progetto di fusione senza condizioni: ora manca solo la Cina.

La previsione è che entro giugno nascerà un gigante presente in 150 Paesi, con 140.000 dipendenti e un giro d’affari da 17 miliardi l’anno, numeri che hanno fatto brindare le borse con rialzi di oltre il 5% per Luxottica che ha chiuso ai massimi degli ultimi sette mesi; rialzo anche per Essilor a Parigi (+4,8% finale).

La Commissione europea ha approvato il progetto di concentrazione, concludendo «non sono emersi problemi legati all’eliminazione della concorrenza emergente, poiché è improbabile che le limitate attività di Luxottica nelle lenti e le limitate attività di Essilor nelle montature assumano nel prossimo futuro un ruolo significativo». Poche ore dopo è stata comunicata anche l’autorizzazione dalla Federal trade commission senza condizioni: gli Stati Uniti erano una delle giurisdizioni nella quale le approvazioni antitrust rappresentano condizioni sospensive per la chiusura dell’operazione, con il Brasile che ha già dato il suo sì della Sovrintendenza generale. A oggi l’operazione è stata approvata in altri 13 giurisdizioni: Australia, Canada, Cile, Colombia, Corea del Sud, India, Giappone, Marocco, Messico, Nuova Zelanda, Russia, Sud Africa e Taiwan.

Essilor ha diffuso i conti 2017, con un calo del 3% degli utili netti anche per gli oneri straordinari legati proprio al progetto di fusione con Luxottica, che hanno pesato per oltre 100 milioni. Il gruppo transalpino ha comunque beneficiato di una minore imposizione fiscale in Francia e negli Usa, ma non ha controbilanciato a sufficienza i costi della fusione. Su base “adjusted” l’utile è invece salito del 2,5% e il dividendo è stato leggermente aumentato. Un contesto al quale il fondatore di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, guarda con favore: la “sua” Delfin sarà il primo azionista del nuovo gruppo con una quota che potrà arrivare fino al 38%, per tre anni la gestione del nuovo gruppo italofrancese lo vedrà quale presidente esecutivo e secondo gli analisti il monte dividendi che lui e i suoi familiari potranno incassare sarà molto vicino agli 800 milioni l’anno.

Margrethe Vestager, commissaria europea responsabile per la Concorrenza, ha dichiarato che «il nostro compito è garantire che le concentrazioni non producano aumenti di prezzi o riduzioni delle possibilità di scelta. Nel caso in oggetto, il rischio riguardava gli ottici e i consumatori dell’UE. Nel quadro di un test di mercato a livello europeo, quasi 4.000 ottici hanno risposto affermando che Essilor e Luxottica non avrebbero acquisito potere di mercato a danno della concorrenza. Poichè il risultato del test ha dissipato le nostre perplessità iniziali, possiamo dare la nostra approvazione incondizionata alla concentrazione».