Le Camere di commercio di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna: «bene la maggiore autonomia»

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pozza auricchio zambianchi
Dal territorio delle tre regioni generato il 40,5% del Pil e il 54,5% dell’export italiano

La firma dell’Intesa tra il Governo e le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna segna l’avvio di un percorso, ai sensi dell’articolo 116, comma terzo, della Costituzione, che formalizza sul piano istituzionale la richiesta di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” e la firma a Roma del preaccordo tra i tre governatori e il sottosegretario Gianclaudio Bressa è salutato con soddisfazione dai presidenti dei tre Enti camerali, Gian Domenico Auricchio (Lombardia), Mario Pozza (Veneto) e Alberto Zambianchi (Emilia Romagna).

«Siamo consapevoli che l’Intesa sottoscritta rappresenta solo una tappa del percorso – affermano in una nota i tre presidenti -, che prevede successivamente la definitiva presentazione di un disegno di legge del Governo alle Camere e la conseguente approvazione della legge a maggioranza assoluta dei componenti. Si vuole tuttavia rimarcare positivamente il cammino già fatto dalle tre Regioni che, pur partendo da diverse scelte di metodo, referendario per le prime due e per iniziativa dell’Assemblea legislativa nel terzo caso, le hanno viste convergere su un unico documento nel quale sono condivise le materie sulle quali viene avanzata la richiesta di autonomia. Come pure va apprezzato che il Governo e le tre Regioni abbiano condiviso una volontà politica che, in tempi celeri, ha saputo fissare obiettivi chiari e una direzione certa al progetto».

L’iniziativa costituzionale delle tre Regioni «rappresenta un evento di grande rilevanza, sia politica, che istituzionale ed economica, nella prospettiva, pur nel rispetto dell’unità giuridica ed economica del Paese, di cui all’art. 5 della Costituzione, di garantire quote differenziate di autonomia, quindi di risorse, su base territoriale, in funzione di documentati corretti ed efficienti equilibri finanziari ed organizzativi degli enti e più in generale dei tre sistemi regionali, nonché in ottica trainante dell’intero sistema regionale italiano» affermano Auricchi, Pozza e Zambianchi.

Lombardia Veneto e Emilia-Romagna assieme concorrono a formare il 40,5% del Pil nazionale e il 54,5% dell’export italiano. Assieme, quale macroregione europea, rappresentano una delle aree economicamente più evolute e trainanti le economie europee.

«I sistemi camerali di Lombardia, Veneto ed Emilia – Romagna hanno partecipato e sostenuto attivamente il percorso intrapreso dalle tre Regioni – ribadiscono i tre presidenti -, condividendone i principi ispiratori di fondo e gli obiettivi di rilanciare un nuovo regionalismo che possa consentire a questa parte importante del sistema paese, non solo per gli assetti economico-produttivi, di competere alla pari con le realtà territoriali più evolute in Europa e fungere da traino per il resto d’Italia».

«I tre sistemi camerali di Lombardia, Veneto ed Emilia – Romagna a loro volta si impegnano –conclude la nota congiunta – a promuovere, nel contesto di un percorso di coordinamento delle rispettive strategie, una maggiore integrazione operativa ed una collaborazione strutturata e permanente, nella prospettiva di garantire migliori e maggiori servizi alle imprese dell’area vasta interregionale».