“La Perla”: l’anglo-olandese Sapinda scalza i cinesi di Fosun Fashion Group

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La storica marca di lingerie di lusso ceduta da Silvio Scaglia che si concentra solo sulle modelle di Elite

Dopo una lunga trattativa, il futuro di “La perla”, la storica marca di lingerie di lusso bolognese non avrà la Cina nel suo futuro, ma con un colpo di scena la holding anglo-olandese Sapinda che ha acquisito il 100% della azienda fondata nel 1954 a Bologna da Ada Masotti, che è subentrata nelle trattative con la Pacific Global Management Group di Silvio Scaglia al posto dei cinesi del Fosun Fashion Group.

Come Gucci, Loro Piana, Fendi, Bulgari, Pomellato o Valentino, anche il marchio italiano della lingerie femminile d’alta gamma finisce in mani straniere. I termini economici dell’accordo non sono stati resi noti.

Sconcertati sindacati, fino ad oggi impegnati nella trattativa per la cessione ai cinesi, e ancora in attesa di un incontro il 2 marzo (dove a questo punto potrebbe presentarsi il nuovo acquirente). Hanno saputo della vendita qualche minuto prima del comunicato ufficiale. Rsu, Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil parlano di «fine di un percorso di relazioni industriali» che lascia «tutti nell’incertezza». Schierato a tutela delle 500 maestranze bolognesi anche il comune felsineo.

Scaglia aveva rilevato il marchio nel 2013, con una asta al tribunale di Bologna vinta grazie ad un’offerta da 69 milioni che aveva superato concorrenti come la veronese Calzedonia. Da allora l’impegno era stato il rilancio, con un’iniezione di circa 350 milioni di euro per rafforzare la rete commerciale, aprendo di nuove boutique (ad oggi 150 monomarca) rigorosamente nelle vie dello shopping d’alta gamma: da via Montenapoleone a Milano a Rodeo Drive a Los Angeles.

“La Perla” impiega oggi oltre 1.500 persone nel mondo, di cui 650 in Italia, con due siti produttivi a Bologna e in Portogallo. Il percorso per Scaglia dovrebbe adesso continuare, con Sapinda che «darà continuità alla nostra visione strategica posta a creare un brand globale del lusso» visto che ha le risorse necessarie per rafforzare la primazia de “La Perla” come «brand internazionale mantenendo la propria produzione in Europa».

Per Lars Windhorst, l’uomo d’affari tedesco che di Sapinda è l’amministratore delegato oltre che tra fondatori, il settore de “La Perla” ha ancora un’enorme potenziale di crescita, quindi la holding è pronta «ad investire ulteriormente, a migliorare la posizione finanziaria dell’azienda perseguendo la strategia di crescita».