B. Braun Avitum Italy investe sul territorio con una nuova linea produttiva e un laboratorio di ricerca

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L’azienda di Mirandola presenta un progetto per lo sviluppo di cateteri e contenitori speciali per farmaci e un laboratorio usability nel nuovo stabilimento grazie al support finanziario della regione Emilia Romagna

B. Braun da sx Meletti Balboni VacchiGavioli Benatti Costi BenattiNon si arresta la crescita di B.Braun Avitum Italy, realtà leader nella progettazione, produzione e vendita di sistemi terapeutici dedicati alla dialisi e alla nutrizione enterale e parenterale, parte del gruppo tedesco B.Braun, colosso mondiale del biomedicale presente in 62 Paesi in tutto il mondo.

L’azienda di Mirandola, sostenuta dalla regione Emilia Romagna, ha presentato un progetto per lo sviluppo di cateteri e contenitori speciali per farmaci e un nuovo laboratorio di ricerca denominato “Performance e Usability – Human Factor” all’interno dello stabilimento attualmente in fase di adeguamento. 

Nel 2016 l’azienda ha partecipato al bando regionale previsto in attuazione della legge 14/2014 (“Accordo per l’insediamento e lo sviluppo delle imprese”), e si è aggiudicata il finanziamento regionale per programmi di investimento che rispondano a obiettivi di elevato valore strategico, tali da accrescere la capacità competitiva delle filiere e del sistema produttivo regionale e la loro capacità innovativa.

«Questo bando, associato ai benefici fiscali di super e iper ammortamento offerti dal MISE, e la aumentata richiesta negli Stati Uniti dei nostri prodotti, ci hanno consentito di dare il via a un nuovo progetto per lo sviluppo di contenitori speciali che verranno poi riempiti da un’altra impresa italiana utilizzando un impianto di riempimento sviluppato e prodotto per noi dalla IMA di Ozzano dell’Emilia, andando così a delineare un classico esempio di filiera emiliana», commenta Francesco Benatti, amministratore delegato di B.Braun Avitum Italy.

Si tratta di un risultato di grande valore per l’azienda che, messa a dura prova dal sisma del maggio 2012, che ne ha gravemente danneggiato lo stabilimento produttivo, ha in questi anni saputo reagire con determinazione: dopo soli sette mesi B.Braun Avitum Italy aveva già ultimato la ricostruzione totale di tutti i magazzini e provveduto al rientro dei dipendenti nei nuovi uffici, così come all’ampliamento e alla modernizzazione, secondo i più elevati standard qualitativi, di tutti i reparti produttivi.

«Da quella drammatica esperienza  – aggiunge Benatti – siamo usciti più forti di prima: non ci siamo mai arresi di fronte alle tante difficoltà incontrate e siamo riusciti a trasformare un evento negativo in una nuova opportunità per ripartire e per continuare a investire».

Anche i numeri confermano la crescita straordinaria di B.Braun Avitum Italy. Negli ultimi cinque anni il fatturato è aumentato del 34,5% raggiungendo, nel 2016, 62,7 milioni e arrivando a sfiorare i 70 milioni di euro nel 2017, con il 75% del fatturato destinato all’export. Dal 2012 al 2016 sono stati investiti 14 milioni di euro per la ricostruzione, l’ampliamento e la modernizzazione delle aree produttive; all’inizio del 2017 è stata inaugurata la seconda camera bianca, una struttura all’avanguardia che si sviluppa su una superficie di oltre 800 metri quadri e che ha richiesto un investimento complessivo di 4 milioni di euro; a questi si aggiungeranno tra il 2017 e il 2018 ben 16,5 milioni di investimenti per l’automazione dei processi produttivi, l’ampliamento delle aree produttive e il potenziamento delle nuove tecnologie. 

Positive anche le stime di crescita del fatturato, che supererà gli 85 milioni di euro nel 2020 (+23,5% negli anni 2017-2020) e che porterà a un aumento sensibile dell’occupazione per un totale di 354 dipendenti (+106% rispetto al 2012). Nello svolgimento del progetto di ricerca e sviluppo legato alla legge 14 la quota di contributo e di 1.517.406 su un investimento di 3.608.658 con 50 nuove assunzioni di cui 20 laureati.

«L’accordo di sviluppo con B.Braun Avitum Italy, a cui stiamo dando seguito in base all’esito del primo bando sulla legge dell’attrattività – afferma Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive -, è particolarmente significativo perché rafforza il percorso di eccellenza di una realtà di punta del settore biomedicale che dopo i danni del terribile sisma ha deciso di reinvestire sul nostre territorio. Gli investimenti di alta tecnologia, rappresentano la linfa vitale per un indotto che sempre di più diventa protagonista internazionale e che avranno un impatto positivo sulla buona occupazione e sulla qualificazione della filiera per tutto il biomedicale. Con i bandi previsti dalla legge sull’attrattività – continua Costi – vogliamo incentivare e corrispondere la straordinaria reattività delle imprese puntando sulle competenze e sull’innovazione che sono gli assi vincenti del nostro ecosistema particolarmente significati in un territorio ferito dal sisma. I dati ci dicono che la ricostruzione post-sisma ha garantito il mantenimento e lo sviluppo di un settore ad altissimo valore tecnologico, in grado di attrarre investimenti importanti».