Volksbank, il risultato 2017 conferma ampiamente gli obiettivi con utili a 24,3 milioni

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Volksbank2018 da sx Il presidente Otmar Michaeler e il Direttore generale Johannes Schneebacher
Deliberato un dividendo di 9,7 milioni di euro, pari a 0,20 euro/azione. Raccolta diretta in crescita a 7.351,4 milioni

Volksbank2018 da sx Il presidente Otmar Michaeler e il Direttore generale Johannes SchneebacherIl consiglio di amministrazione di Volksbank, banca con sede a Bolzano in Alto Adige ma attiva in tutto il NordEst, ha approvato gli schemi di bilancio per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017, dove la banca si conferma entità in grado di assicurare crescita e contributo reddituale positivo sia dall’attività di intermediazione tradizionale sia dalla prestazione di servizi con utili netti per 24,3 milioni di euro.

Il presidente Otmar Michaeler evidenzia che «con questo ottimo risultato Volksbank conferma la propria capacità di generare reddito, con un netto miglioramento nel core business sia dei margini sia dei volumi. Questa performance e la solidità patrimoniale creano il presupposto per una proposta di distribuzione del dividendo pari a 0,20 euro/azione per i 60.000 azionisti Volksbank – corrispondente ad una quota di riparto dell’utile pari al 40%».

Per Michaeler «abbiamo raggiunto questi risultati in una situazione di mercato particolarmente complessa, mantenendo il ruolo di sostegno al territorio, alle famiglie ed alle piccole e medie imprese. Nel 2018 la banca punta a rafforzare ulteriormente il proprio ruolo di punto di riferimento regionale. Il modello di business resterà basato su solidità patrimoniale e rafforzamento dei ricavi di elevata qualità. Sono confermati gli obiettivi da piano industriale per il 2018, puntando ad un utile netto di circa 35 milioni di euro, sostenuti dall’ottima performance di quest’anno».

Il direttore generale Johannes Schneebacher sottolinea che «il risultato d’esercizio 2017 ha ampiamente confermato le aspettative. Siamo stati in grado di generare redditività nei principali profili dell’operatività caratteristica, con una crescita del margine di interesse e delle commissioni nette. Anche grazie alla riduzione delle spese amministrative, il “cost-income ratio”, evidenzia un consistente miglioramento. Particolarmente positiva è la riduzione dei crediti deteriorati sia in termini di volumi, sia nei ratios. Le maggiori rettifiche apportate per effetto del rafforzamento dei criteri di valutazione, sono state più che compensate dai recuperi per incassi, ottenuti grazie alla maggiore efficienza operativa, realizzando un contributo netto positivo alla riduzione degli oneri. La crescita dei volumi di tutti i comparti conferma la fiducia che la banca è in grado di generare». 

«Questi risultati sono i presupposti per affrontare le sfide della digitalizzazione, della continua ricerca dell’efficienza e della crescita, obiettivi ancora più impegnativi in un contesto operativo che si mantiene sfidante – prosegue Schneebacher -. 
Il margine di interesse si attesta a +151,9 milioni e le commissioni nette a +88,2 milioni, confermando la solida dinamica della redditività da clientela (le commissioni nette contribuiscono per il +36,7% alla componente interessi e commissioni). Gli interessi passivi registrano una riduzione del -22,9%. Le commissioni nette, in crescita del +7,4% a +88,2 milioni, beneficiano dell’incremento della componente attiva (+7,3 milioni e +8,0%), solo parzialmente compensata da un incremento della componente passiva (+1,2 milioni e +13,6%). 
Nei 12 mesi il risultato della negoziazione è pari a +15,9 milioni, grazie al contributo positivo dell’attività di trading (+2,3 milioni) e delle attività finanziarie AFS (+13,3 milioni). Il risultato beneficia anche della cessione della partecipazione in Consorzio Triveneto, che ha consentito di 
 realizzare una plusvalenza di +4,3 milioni. I dividendi e proventi simili contribuiscono nell’anno per +4,5 milioni». 

Le rettifiche di valore su attività finanziarie, pari a -59,5 milioni, riflettono il continuato rafforzamento dei presidi sui rischi. Sono penalizzate dagli oneri relativi alle partecipazioni agli schemi di sostegno al sistema bancario, che hanno gravato su questa voce per -4,3 milioni. I costi operativi sono pari a -164,5 milioni, penalizzati nell’esercizio da -5,9 milioni di contributi al Fondo di risoluzione nazionale ed al Fondo di garanzia dei depositi. 

Positiva l’evoluzione dei volumi, che conferma la banca come realtà determinante per la crescita del territorio. Gli impieghi lordi a clientela crescono anno su anno del +2,8% a 7.427,3 milioni, con nuove erogazioni di finanziamenti a medio-lungo temine a famiglie ed imprese per 1,1 miliardi. 

Nel 2017 sono state riportate in bonis n. 325 posizioni relative a famiglie e imprese, per complessivi 64,5 milioni. 

La raccolta diretta registra un incremento anno su anno del 3,4% (+240,9 milioni) a 7.351,4 milioni, grazie alla performance positiva della raccolta a vista che ha più che compensato la riduzione registrata dalla raccolta obbligazionaria (raccolta da depositi e conti correnti +8,8%). La raccolta indiretta, al netto delle azioni della Banca, registra una crescita del +10,2% a 2.775,6 milioni, contro i 2.518,1 milioni del 2016. Si conferma il risultato positivo del risparmio gestito (+13,9% a 2.213,7 milioni) con una variazione marginale nel risparmio amministrato (-2,3% a 562,0 milioni). 

Si conferma il costante presidio del rischio di credito, che ha visto il potenziamento delle strutture dedicate al monitoraggio, nonché il continuato rafforzamento dei presidi valutativi, con il tasso di copertura dei crediti deteriorati in crescita al 43,5%, contro il 40,2% del 2016. 

I flussi di nuovi deteriorati si fermano al 2,6% del totale crediti lordi. I crediti deteriorati lordi sono pari al 12,9% dei crediti lordi, in calo rispetto al 15,5% di fine 2016. Rispetto al totale dei crediti lordi, le sofferenze lorde sono pari al 8,3%, le inadempienze probabili lorde al 4,5% ed i crediti scaduti lordi sono pari allo 0,14%. Il rafforzamento ha riguardato tutti i principali comparti, il coverage delle sofferenze arriva al 53,7% (50,9% nel 2016), quello delle inadempienze probabili al 25,7% (23,3% nel 2016). Il livello di copertura dei crediti in bonis stabile allo 0,8%. Il costo del credito è pari a 70 BPS, contro i 123 BPS del 2016. 

La priorità nella remunerazione degli azionisti tramite un dividendo cash congruo e sostenibile è supportata dal raggiungimento di risultati ampiamente in linea con gli obiettivi strategici e consente di proporre, con riferimento all’esercizio 2017, la distribuzione di 9,7 milioni di utile, pari ad un payout ratio del 40% e corrispondente a 0,20 Euro per azione.