Padova. Si è tenuta ieri pomeriggio 6 febbraio a Villa Borromeo (Sarmeola di Rubano) la presentazione della ricerca “Governance tra obblighi di legge e best practice Ieri – Oggi – Domani” organizzata dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova e dalla Fondazione Marisa Bellisario.
Un parterre di eccezione tra imprenditori, professionisti e politici che hanno animato le due tavole rotonde dell’evento.
Dopo i saluti di Dante Carolo presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova e di Giustina Destro presidente delegazione Veneto della Fondazione Marisa Bellisario, è stata Annalisa Cavuto componente della Commissione Pari Opportunità dei commercialisti a presentare la ricerca curata con le colleghe commercialiste Caterina Scagnolari, Elisabetta Bolzoni, Giulia Dal Pozzo, Maria Teresa De Lorenzo e Tiziana Pradolini presidente dell’Ordine patavino fino al 2012.
Un’occasione per fare il punto sulla governance aziendale in fase di scadenza del vincolo normativo posto dalla legge Golfo-Mosca e sulla presenza di genere nei board delle società quotate e delle società partecipate pubbliche.
La prima parte della ricerca ha riguardato i soggetti obbligati dalla Legge Golfo-Mosca: società partecipate da uno o più enti della pubblica amministrazione e società quotate con sede legale nella Regione Veneto, nella Provincia di Padova, nel Comune di Padova e nei Comuni della Provincia di Padova con più di 5000 abitanti.
Nel 2010 gli organi di governo erano composti da un 93% di maschi, sceso al 91% nel 2012 fino ad un 81% nel 2016 pari a 204 maschi a fronte di 49 donne. La percentuale di donne nella governance è passata dal 7% del 2010 al 19% del 2016 con una crescita della presenza femminile di 12 punti percentuale.
Una situazione non dissimile negli organi di controllo dove nel 2010 la presenza maschile era all’88%, scesa all’85% nel 2012 con solo un 15% di presenze rosa, per approdare ad una presenza femminile del 25% nel 2016, con una crescita di 10 punti percentuale negli ultimi 5 anni.
Dando uno sguardo ai dati aggregati degli organi amministrativi e di controllo, dal 2010 al 2016 la presenza di genere femminile è cresciuta dall’8% al 21%, un risultato che dimostra il miglioramento dopo l’introduzione della legge Golfo-Mosca che prevede le quote di genere (quote rosa) sia negli organi di governo che di controllo delle società partecipate pubbliche e delle società quotate in borsa.
Spostando il focus sulle sole società partecipate pubbliche del Nord Est, Padova vede una presenza femminile del 28,13%, Vicenza del 21,66%, Verona del 21,1%, Trento del 34,34% e Bolzano del 34,07% con una media di donne al comando delle partecipate del 25,4% in Veneto, 25,5% in Friuli Venezia Giulia e 24,5% in Trentino Alto Adige.
Sul fronte delle imprese padovane, nella seconda parte della ricerca è stata analizzata la governance delle prime 30 dalla classifica Top 500 del 2016. Nei consigli di amministrazione delle società siede solamente un 9% di componente femminile, mentre negli organi di controllo un 16% di professioniste.
I collegi sindacali hanno visto una crescita di presenza femminile di 6 punti percentuale dal 2012 al 2016, passando dal 10% al 16%, mentre gli organi di governo hanno visto un decremento di 2 punti percentuale, passando dall’11% del 2012 al 9% del 2016.
La tendenza generale è quella di rispettare le quote di genere negli organi di controllo, mentre di rado ciò accade nei consigli di amministrazione dove la presenza femminile appare legata quasi esclusivamente all’appartenenza alla famiglia.
“Il consiglio dell’Ordine in armonia con il Consiglio Nazionale dei Commercialisti sostiene e promuove la diversità di genere negli organi di governo e di controllo delle società – ha osservato Carmen Pezzuto consigliere Ordine Dottori Commercialisti Esperti Contabili di Padova – Il ruolo delle professioniste nei board aziendali è fondamentale per migliorare la qualità e l’efficacia del governo societario, allo stesso tempo è necessario che nei board siedano professionisti, siano donne o uomini, preparati e qualificati attraverso specifici percorsi formativi, poiché nel governo delle società non è possibile lasciare spazio all’improvvisazione.”
“La ricerca presentata oggi dal nostro comitato – ha dichiarato Caterina Scagnolari presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova – ha evidenziato come l’applicazione della norma sulle quote di genere abbia reso possibile, in tempi relativamente brevi, una presenza più significativa delle donne nei board delle partecipate pubbliche e delle società quotate. Non si è invece verificato un effetto di emulazione fra le imprese del territorio non obbligate. La speranza e’ che il prossimo quinquennio possa portare un miglioramento dei risultati acquisiti ed un maggior effetto indotto anche tra le imprese non obbligate.”?
Alla prima tavola rotonda, moderata dal giornalista Gianluca Versace, su “La Legge Golfo – Mosca: alla luce dello stato dell’arte è necessaria la proroga dei vincoli posti?” hanno partecipato Anna Barzon consigliere del Comune di Padova; Enrico Berto presidente del Consiglio di Amministrazione di Berto’s Spa; Chiara Cattani presidente del Coordinamento Interprofessionale Pari Opportunità Padova; Luisa Delgado amministratore delegato di Safilo Group e Caterina Scagnolari dottore commercialista e presidente del Comitato Pari Opportunità dell’ODCEC di Padova.
Alla seconda tavola rotonda su gli “Enti Pubblici e Imprese: come cambiano i criteri di selezione della Governance – proposte per il futuro” hanno partecipato Claudia Alessandrelli – notaio, componente Giunta Nazionale di Confprofessioni delegata pari opportunità; Maria Cristina Gribaudi presidente della Fondazione musei civici di Venezia e Amministratore unico di Keyline Spa e Carmen Pezzuto dottore commercialista e consigliere per le pari opportunità dell’ODCEC di Padova.