Il terziario, contrariamente agli altri settori economici, in regione si conferma in salute. Marchiori: «pesa l’incertezza della politica»
In Friuli Venezia Giulia, nell’arco del 2017, sono nate 5.368 nuove imprese (3.899 del terziario, 1.469 degli altri settori). Allo stesso tempo ne sono cessate 5.799 (3.677 del terziario, 2.122 degli altri settori). Il saldo resta dunque negativo (-431 imprese), per un tasso di crescita -0,42% (in Italia è +0,75%) dovuto esclusivamente ai settori di attività diversi dal terziario, che al contrario evidenzia uno scostamento positivo.
Dalla presentazione dell’indagine sul IV trimestre 2017, commissionata da Confcommercio Friuli Venezia Giulia è emerso un aumento della fiducia delle imprese del terziario, per l’andamento dell’economia e della propria impresa. La previsione per i primi mesi del 2018 evidenzia una fisiologica flessione, giustificata in parte dalla stagnazione dei consumi, che rallenta il ritmo di crescita dei ricavi.
Per il presidente regionale di Confcommercio, Alberto Marchiori, su tutto pesa il fattore politico: «viviamo in un clima di profonda incertezza legato all’esito delle prossime elezioni. Cittadini e imprese, anche a causa di una legge elettorale che si critica da sola, non sanno chi governerà, quale linea emergerà, quali riforme potranno essere messe in campo. Non sappiamo se augurarci un non governo, come accaduto in Belgio e Spagna, dove poi le cose sono andate bene, o un governo dalle prospettive non favorevoli per chi, da troppo tempo, è vessato da tasse e burocrazia».
Marchiori guarda anche a quanto accade in Regione, anch’essa chiamata alle urne la prossima primavera: «qui l’auspicio è che, chiunque vinca, prosegua il lavoro degli ultimi 5 anni, in particolare sul sostegno al turismo e sulle politiche per le riforme. E poi c’è l’urgenza sicurezza».
Alla presentazione del rapporto è intervenuto anche Sergio Bolzonello, attuale vicepresidente e assessore alle attività produttive della Regione e candidato dal centro sinistra alla presidenza: «il 2017 si chiude nel migliore dei modi con la conferma di una crescita consolidata nel complesso e un quadro a due velocità del terziario, da un lato turismo e servizi, dall’altro commercio, distinto in piccola e grande distribuzione. Rispetto ai dati nazionali, in Regione, grazie alle politiche economiche con i fondi assegnati, e alla strategia, realizzata in sintonia con le categorie del comparto, stanno dando risultati concreti. Per turismo e servizi possiamo dire – sottolinea Bolzonello – che i primi numeri 2018 sono importanti: 20% dei turisti sulla montagna, prenotazioni estive che vanno oltre la media. Le criticità sono, ad esclusione degli alimentari, sul commercio cittadino, dove bisogna continuare ad animare i paesi e proseguire nella riqualificazione dei centri storici, questa però è una situazione che si sta verificando anche a livello nazionale. Anche il dato sul credito alle imprese si sta riprendendo dopo le difficoltà delle due venete. Per quanto riguarda infine i saldi, ormai sono numeri che confermano come l’effetto si sia diluito nel tempo e come lo strumento debba probabilmente essere rivisto».