Traffico al Brennero: no ai divieti ai camion

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Conftrasporto e Anita condividono l’appello di Confindustria Trentino Alto Adige contro la proposta di limiti circolazione

tir camion autobrennero a22Dopo i presidenti delle territoriali di Confindustria Trentino Alto Adige, contro le ipotizzate limitazioni al traffico pesante al Brennero scendono in campo anche le organizzazioni dell’autotrasporto in vista del convegno internazionale alla presenza dei ministri dei trasporti di Italia, Austria e Germania a Monaco di Baviera di lunedì prossimo.

Secondo il presidente di Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio, Paolo Uggè, «nessuno pensi di utilizzare il “Brenner meeting” per cercare di introdurre limitazioni ai collegamenti tra un Paese periferico, quale l’Italia, e quelli oltre il valico. Il “Brenner meeting” del 5 febbraio è sicuramente un’occasione di verifica per predisporre soluzioni adeguate in previsione della realizzazione del traforo del Brennero – aggiunge Uggè -. Non si cerchi di accampare la “scusa” di improbabili incrementi del traffico pesante, che da nostri dati è invece in linea con le previsioni». «Si potenzino i collegamenti su treno – precisa Uggè -, ma non si introducano elementi al solo scopo di distorcere la concorrenza e la libertà nei traffici merci internazionali. L’accordo realizzato per il traforo del Brennero e le disposizioni comunitarie consentono di introdurre sovra-pedaggi, ma nessuna forma di contingentamento. Assumere impegni vincolanti alla vigilia della competizione elettorale sarebbe grave, in quanto metterebbe il nuovo esecutivo, qualunque esso sia, di fronte a un fatto compiuto che non potrebbe che innescare iniziative di autotutela da parte degli operatori interessati», conclude il presidente di Conftrasporto.

Per Thomas Baumgartner, presidente di Anita (Confindustria), «Confindustria ha detto chiaramente la sua posizione che Anita condivide pienamente e da parte sua ribadisce la propria contrarietà all’emanazione di vincoli penalizzanti con la scusa della tutela dell’ambiente, anche in considerazione del fatto che sulla tratta del Brennero i Tir in circolazione appartenenti alle imprese comunitarie sono tutti delle più moderne classi antinquinamento Euro 5 o Euro 6. Le imprese hanno pesantemente investito nei nuovi mezzi per limitare l’inquinamento atmosferico ed acustico, tant’è che oggi fanno più rumore i treni in passaggio sulla linea del Brennero che i camion in viaggio sull’autostrada». Secondo Baumgartner, «si dovrebbe togliere dai conteggi dei passaggi al Brennero le migliaia di Tir che portano il materiale di scavo della galleria di base del Brennero da Innsbruck a Schoenberg vicino al Brennero e che nelle statistiche entrano come passaggi ai caselli dei pedaggi a Schoenberg e si vedrebbe che l’aumento del traffico non è poi così elevato». 

Per Baumgartner «l’Italia esporta il 70% delle sue merci verso l’Europa e la maggior parte è verso i paesi nordici che devono passare il Brennero. Limitare il traffico pesante o renderlo più caro con aumenti dei pedaggi autostradali vuol dire danneggiare l’esportazione italiana, cosa che l’Italia non può permettersi».

Quanto al trasporto dei camion su ferro mediante il servizio “Ro.La” (dove il camion completo è caricato su speciali carri ferroviari a pianale ribassato), Baumgartner evidenzia «che la cosiddetta “autostrada viaggiante” è l’alternativa intermodale meno adatta e di fatto antieconomica, in quanto oltre alla merce viene trasportato il peso morto della motrice oltre all’autista, due fattori che incidono per il 40% sui costi totali. Meglio sarebbe fare viaggiare la sola merce a bordo di container. Inoltre, oltre a potenziare i terminali intermodali a sud del Brennero come quelli di Verona, è importante investire anche a Nord, nella zona di Monaco e della Ruhr, dove oggi si registrano le maggiori difficoltà di scorrimento per i problemi di intasamento della rete infrastrutturale. Spero che a questo riguardo possa arrivare una risposta dal convegno di Monaco».