Presentato il piano qualità da parte dell’Agenzia protezione ambiente
Dal 2009 il Trentino non è mai andato fuori limite con le polveri sottili PM10. La qualità dell’aria è «buona, ma ci sono ulteriori margini di miglioramento anche lavorando con le regioni confinanti». E’ quanto emerge dal Piano della qualità dell’aria, il secondo della provincia di Trento.
Il piano presenta lo stato di qualità dell’aria che dà conto del costante monitoraggio sul territorio che ha permesso di individuare 4 inquinanti critici in Trentino: biossido di azoto, in prossimità delle arterie stradali più trafficate; benzo(a)pirene e polveri sottili, legate principalmente al riscaldamento domestico a legna; ozono, inquinante secondario riconducibile a fenomeni di vasta scala e fortemente influenzati da variabili meteorologiche.
Per ridurre l’inquinamento atmosferico imputabile ai consumi energetici e del riscaldamento domestico, nel Piano sono state individuate due strategie: migliorare le prestazioni energetiche ed emissive degli edifici e degli impianti termici, promuovere le fonti di energia rinnovabile settore trasporti e mobilità sostenibile. Per ridurre l’inquinamento atmosferico dovuto a questo settore, nel Piano sono state individuate tre strategie: ridurre l’impatto sulla qualità dell’aria del trasporto privato su strada, promuovere forme di mobilità sostenibile, ottimizzare la gestione del trasporto merci settore produttivo e industriale. Per ridurre l’impatto sulla qualità dell’aria di questo settore, Il Piano propone di migliorare i cicli produttivi e promuovere l’applicazione delle migliori tecniche disponibili.