Rallenta la nascita di nuove imprese (-1,8%) ma frenano di più le chiusure (-3,4%). In leggero calo Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, in leggera crescita Trentino Alto Adige e Veneto
Gli italiani continuano a credere nell’impresa e, anche nel 2017, le nuove attività economiche hanno superato quelle che hanno chiuso i battenti. Sono infatti 46.000 in più le imprese iscritte nei registri delle Camere di commercio, con una crescita dello 0,7% rispetto al 2016. Merito soprattutto della spinta che viene dalle regioni del Mezzogiorno, cui si deve quasi il 60% dell’aumento complessivo, una quota record nella storia del saldo nazionale.
Come mostrano i dati sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel corso del 2017, elaborati da Unioncamere – InfoCamere, sono due i fenomeni che spiegano questo risultato: l’ulteriore rallentamento della nascita di nuove imprese (quasi 357.000 a livello nazionale, -1,8% rispetto al 2016) e una più consistente frenata delle chiusure (poco più di 311.000, il dato più contenuto degli ultimi dodici anni), in calo del 3,4% rispetto all’anno precedente.
A NordEst, da registrare il calo di Emilia-Romagna (-636), Friuli Venezia Giulia (-431), mentre sono in crescita Veneto (853) e Trentino Alto Adige (447). Quanto ai settori, a livello complessivo quelli che nel 2017 hanno fatto registrare gli aumenti maggiori nel numero di imprese registrate sono stati il turismo (+10.335), i servizi alle imprese (+7.206 ) e le attività professionali scientifiche e tecniche (+5.494). A chiudere in rosso, invece, sono state le attività manifatturiere (-2.648), le costruzioni (-1.913) e l’agricoltura (-447).
«I dati sulle aperture e chiusure delle imprese nel corso del 2017 mostrano che gli italiani continuano a credere nel fare impresa – sottolinea il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello -. E anche il Sud del nostro Paese mostra segnali di miglioramento. Per questo – aggiunge Lo Bello – occorre aiutare gli imprenditori a tenere il passo con i cambiamenti che sempre più rapidamente investono il mondo dell’economia. 46.000 imprese in più rispetto al 2016 – conclude – sono un segnale che l’Italia sta riprendendo la via della crescita».