Elezioni in Trentino Alto Adige con il bavaglio per mancato stanziamento dei fondi per i messaggi autogestiti

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Fraccaro (M5s): «lesi diritti elettori. Trentino Alto Adige escluso dalla ripartizione dal Governo». Intanto, in Alto Adige sarà sfida in rosa tra la Dem Maria Elena Boschi e l’azzurra Michaela Biancofiore

biancofiore boschiA poco più di un mese dalle elezioni del 4 marzo e a liste dei partiti non ancora completate, cresce la temperatura dello scontro politico in Trentino Alto Adige.

In Trentino Alto Adige le elezioni si svolgeranno con il bavaglio, in quanto, secondo la denuncia del deputato M5S, Riccardo Fraccaro, il Governo Gentiloni non ha inserito la regione nel riparto dei fondi per i messaggi autogestiti a titolo gratuito. «Il silenzio di Gentiloni, Rossi e Kompatscher lede i diritti dei cittadini del Trentino Alto Adige. I messaggi autogestiti a titolo gratuito, previsti dalla legge 28/2000 – sottolinea Fraccaro in un’interrogazione – assicurano la parità di accesso ai mezzi di comunicazione durante le campagne elettorali. Per garantire tale diritto, ogni anno il ministero per lo Sviluppo economico stanzia dei fondi e li ripartisce su base demografica a tutte le regioni. Tutte tranne il Trentino Alto Adige: le province di Trento e Bolzano, escluse in base a una discutibile interpretazione degli Accordi di Milano (legge 191/2009), restano a bocca asciutta». 

Fraccaro denuncia «il silenzio del Governo e delle Giunte di Trento e Bolzano, evidentemente accumunati dalla paura di garantire il libero accesso ai mezzi di informazione a comitati referendari e a forze politiche diverse dai partiti tradizionali. Le risorse finanziarie, per quanto limitate – aggiunge il deputato M5s – sono importanti per le emittenti private e consentono a tutte le forze politiche di trasmettere le loro proposte nelle radio e Tv locali senza intermediazione, mentre i cittadini, a maggior ragione in una regione caratterizzata dalla presenza di minoranze linguistiche che non si informano sui canali nazionali, possono essere informati in maniera completa».

Intanto, a livello di candidature, emerge il caso del collegio della Camera di Bolzano che si appresta a diventare una delle “zone calde” della prossima campagna elettorale. Se le indiscrezioni saranno confermate, la Dem Maria Elena Boschi sfiderà l’azzurra Michaela Biancofiore nel collegio. La decisione, dopo lunghe valutazioni, e salvo ripensamenti dell’ultimo secondo, è pressoché definitiva: anche la sottosegretaria, che sarà blindata da capolista in più listini plurinominali, affronterà il confronto uninominale. Non nella sua Toscana, ma in un collegio “blindato” grazie all’asse PD-SVP. Una blindaduta che potrebbe però anche scricchiolare, in quanto la candidatura della Boschi va contro le aspettative della base del PD e della stessa SVP, con i primi che hanno sempre chiesto la designazione di un nome locale, mentre i secondi si erano spesi pesantemente per “ospitare” il ministro Graziano Delrio. Dalla base dei due partiti di centro sinistra potrebbe giungere qualche sorpresa, rendendo meno granitico il collegio. Di sicuro, chi ce la metterà tutta è la passionaria azzurra Michaela Biancofiore che ha già dissotterrato l’ascia di guerra verso l’avversaria. Sarà una battaglia in rosa tutta da vedere e c’è da credere che per la Boschi, uscita molto ammaccata dall’esito elettorale della “sua” riforma costituzionale e dal caso di banca Etruria, sarà una campagna tutta sulla difensiva e in salita.